Primo passo falso in Nations League, la Germania rifila cinque gol agli Azzurri

Arriva al Borussia-Park di Mönchengladbach la prima brusca frenata dell’Italia in Nations League. Dopo i due pareggi con Germania e Inghilterra e il successo di Cesena sull’Ungheria, gli Azzurri perdono 5-2, travolti dalle reti di Kimmich (in gol anche dieci giorni fa a Bologna), Gundogan, Müller e dalla doppietta di Werner e perdono la testa della classifica del Gruppo 3, venendo scavalcati dai tedeschi e dalla sorprendente Ungheria, vittoriosa con un roboante 4-0 in Inghilterra. Le uniche note liete di una serata da dimenticare sono il primo gol di Willy Gnonto, che a 18 anni, 7 mesi e 9 giorni diventa il più giovane marcatore della storia della Nazionale, e gli esordi di Luiz Felipe, Scalvini e Caprari, che portano a 50 il numero dei debuttanti della gestione Mancini, 12 soltanto nelle ultime due settimane.
Il nuovo ciclo della Nazionale, iniziato proprio con la Germania dieci giorni fa a Bologna, fa registrare quindi una pesante battuta d’arresto che non inficia però il processo di rinnovamento portato avanti dal Ct. Con i giovani ci vuole pazienza, guai a buttare via ‘i bambini’ con l’acqua sporca.
LA PARTITA. Quinta partita in 14 giorni e quinta formazione diversa per Mancini, che rispetto all’ultimo match con l’Inghilterra conferma solo Donnarumma e Frattesi. In difesa la coppia centrale è formata da Bastoni e Gianluca Mancini, con Calabria e Spinazzola sugli esterni. A centrocampo rientrano Cristante e Barella, mentre in avanti il Ct ripropone il tridente leggero schierato una settimana fa con l’Ungheria: Raspadori-Gnonto-Politano. Reduce da quattro pareggi consecutivi, tutti per 1-1 di cui tre in Nations League, la Germania si affida a Timo Werner, preferito ad Havertz e terminale offensivo nel 4-2-3-1 di Flick, dove Müller, Sané e Hofmann agiscono alle spalle dell’attaccante del Chelsea.
Spinti dai 46.000 del Borussia-Park i tedeschi partono forte e al 7’ vanno vicini al vantaggio con una conclusione rasoterra di Sané, che sfiora il palo alla destra di Donnarumma. L’Italia non sta a guardare e un minuto dopo Raspadori devia in spaccata il cross di Politano, ma Neuer salva. Alla seconda occasione, però, la squadra di Flick fa centro: Werner scarica su Raum, palla in mezzo e Kimmich sfugge alla marcatura dei difensori azzurri realizzando il secondo gol all’Italia nell’arco di dieci giorni. Dopo dieci minuti siamo già costretti a inseguire.
Il pressing tedesco ostacola la costruzione dal basso dell’Italia, che fatica invece a rubare il pallone nella metà campo avversaria. Alla mezzora ripartenza condotta magistralmente da Sané e Werner, assist puntuale per Hofmann e Donnarumma respinge a terra. C’è anche qualche sprazzo di azzurro: Cristante di testa non inquadra la porta, poi Barella da buona posizione calcia alle stelle. È ancora Donnarumma però a evitare il raddoppio al 40’ opponendosi alla conclusione ravvicinata di Werner, servito dal solito Sané. In chiusura di tempo Mancini lancia un altro esordiente, Luiz Felipe, al posto di Politano. L’Italia si mette a tre in difesa, nella speranza che il cambio di modulo dia i suoi frutti. Ma non c’è tempo per vedere possibili benefici. Nel secondo dei tre minuti di recupero infatti Bastoni strattona in area Hofmann, il romeno Kovacs non ci pensa troppo e indica il dischetto. Gundogan si incarica della trasformazione e non sbaglia: 2-0.
A inizio ripresa arriva il momento di altri due esordienti, Scalvini e Caprari, che prendono il posto di Frattesi e Raspadori. L’atalantino classe 2003 entra quindi a centrocampo, a conferma che Mancini non lo vede solo come difensore. Ci provano Cristante, che da buona posizione calcia a lato, e Calabria, murato dalla difesa. Ma al 51’ è Müller a chiudere la partita: cross dalla sinistra, Spinazzola non riesce a liberare e Donnarumma è preso in controtempo. Si aprono inevitabilmente nuovi spazi per la Germania, che a cavallo tra il 68’ e il 70’ segna altri due gol con Werner: l’attaccante del Chelsea prima sfrutta un assist di Gnabry, poi un errore in disimpegno di Donnarumma. Cinque a zero.
A rendere la sconfitta un po’ meno pesante è Wilfried Gnonto, che raccoglie la deviazione di Neuer sulla conclusione di Dimarco e realizza la sua prima rete in maglia azzurra diventando così il più giovane marcatore nella storia della Nazionale. È ancora da un calcio d’angolo di Dimarco che arriva allo scadere il primo gol in Nazionale anche per Bastoni, che di testa supera Neuer fissando il risultato sul 5-2. La stagione degli Azzurri si chiude qui. Ci si rivede a fine settembre, quando l’Italia ospiterà l’Inghilterra e poi volerà in Ungheria per l’ultima gara del girone.

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