L’aviazione tedesca in Sicilia alla vigilia dello sbarco degli Alleati

L’aviazione tedesca in Sicilia  – Negli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale, la Luftwaffe (l’aviazione militare tedesca) ebbe un notevole impulso innovativo, soprattutto per merito di Hermann Göring (1893 – 1946), Erhard Milch (1892 -1972) ed Ernst Udet (1896 – 1941) che riorganizzarono e potenziarono la Luftwaffe per il secondo conflitto mondiale.

Risalgono a quel periodo una diversificata e alacre produzione di velivoli:

 

Bombardamento

Heinkel – 111, Dornier – 17, Junker – 86

Caccia

Arado – 68, Arado – 88, Heinkel – 51, Messerschmitt  – 108, Messerschmitt – 109, Messerschmitt  – 110, Heinkel – 112, Heinkel – 113

L’aviazione tedesca in Sicilia  e il Bombardamento a tuffo

Henschel – 123, Junker – 87 (Stuka)

 

La Luftwaffe, organizzata territorialmente in flotte aeree, allo scoppio delle ostilità presentava questa strutturazione:

1a Flotta Aerea per il controllo del Nord e l’Est della Germania

2a Flotta Aerea per il controllo dell’Ovest e del Nord-Ovest

3a Flotta Aerea per il controllo del Sud e il Sud-Ovest

4a Flotta Aerea per il controllo del Sud-Est della Germania, l’Austria e la Cecoslovacchia.

Inoltre, sempre a inizio conflitto fu creata la 5a Flotta Aerea per la copertura della Danimarca e della Norvegia. Una Flotta Aerea includeva tra i 500 e i 1000 velivoli ed erano suddivisi in Reparti da combattimento, da caccia e da ricognizione. Ciascuna Flotta Aerea e i Reparti erano raggruppati in due o tre Divisioni, ciascuno con una forza comprendente da 250 o 500 aerei. Dalla primavera del 1940 queste Divisioni (forze aeree autonome), presero il nome di Corpi Aerei (Fliegerkorps). La Divisione annoverava le seguenti specialità:

Ricognizione

Caccia

Bombardamento

Difesa contraerea

Trasmisioni

Le Divisioni furono delle forze aeree autonome, mentre le Flotte, ebbero nella loro giurisdizione territoriale anche l’aviazione di collaborazione con l’Esercito (Heer) e la Marina (Kriegsmarine). La cooperazione prevedeva come dotazione di belligeranza:

1 squadriglia di osservazione composta di 12 velivoli per Corpo d’Armata

1 squadriglia da ricognizione ed un gruppo da caccia per Armata, integrati da un reggimento controaereo

Alla vigilia dell’Operazione Husky (9 luglio-17 agosto 1943) sia la Regia Aeronautica sia la Luftwaffe, non furono in grado di uguagliare la loro supremazia nel bacino del Mediterraneo come nel 1940. In realtà le forze aeree dell’Asse, avevano subito forti perdite nella Campagna di Tunisia (17 novembre 1942 – 13 maggio 1943). Per di più, sin dal maggio del ‘43 gli alleati avevano iniziato a bombardare sistematicamente sia le basi aeree siciliane e sia gli aeroporti dell’Italia meridionale, della Sardegna e della Corsica. Infatti, da questi scali potevano alzarsi in volo gli aerei che avrebbero potuto contrastare lo sbarco sulle coste siciliane.

Dal fronte dell’Asse, inconsistenti furono poi gli aiuti provenienti dalle basi aeree tedesche di Francia e Russia a rinforzo della Luftflotte 2, quest’ultima, impegnata com’era nella difesa della Sicilia. Anche per la Regia, fu ininfluente poter contare sull’ombrello aereo proveniente dagli aeroporti dell’Italia centro-meridionale. La causa di questa carenza aerea italo-tedesca, incoraggiò ulteriormente gli Alleati, forti, altresì, del risultato ottenuto dall’Operazione Micemeant, avvenuto nella primavera del ’43. In realtà, i servizi segreti britannici fecero credere alla Wehrmacht (le Forze Armate tedesche) che gli sbarchi anglo-americani sarebbero dovuti avvenire non in Sicilia, ma altrove: in Sardegna o nei Balcani oppure nelle isole dell’Egeo. Di conseguenza i tedeschi consolidarono le proprie forze verso l’arcipelago egeo e in particolar modo la Sardegna e la Corsica, a discapito dell’isola siciliana.

Messerschmitt Bf 109

Pertanto, la partecipazione della 2° Luftflotte all’Operazione Husky (che coinvolse pure alcuni reparti provenienti dagli aeroporti della penisola italiana, dalla Sardegna e dalla Provenza), secondo quanto ci riporta la pubblicazione dal titolo: “Museo dello sbarco Alleato in Sicilia”, a cura Provincia Regionale di Catania (2012), avvenne con i seguenti velivoli:

«Messerschmitt Bf 109, Heinkel He 111, Messerschmitt Bf 110, Junkers Ju 52, Focke Wulf Fw 190, Fieseler Fi 156 (Storch), Junkers Ju 88, Messerschmitt Me 410, Gotha Go 242, e Messerschmitt Me 323».

Abbiamo chiesto al Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo (1) del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari” di parlarci dell’aviazione tedesca in Sicilia alla vigilia dello sbarco degli Alleati.

«Lontano cugino del “Barone Rosso”, famoso asso tedesco della I Guerra Mondiale, Karl Ludwig Moritz Hermann Freiherr von Richthofen, Feldmaresciallo della Luftwaffe, il 26 giugno 1943 venne messo a capo, da Hitler in persona, della Luftflotte.2, le forze aeree germaniche in Italia, nella consapevolezza che qualcosa sarebbe avvenuto in Mediterraneo, ma infine senza distogliere troppe unità dal cruciale fronte orientale, dove si stava per sferrare l’Operazione Zitadelle, che avrebbe dovuto annichilire l’Armata Rossa.

 Al 10 luglio 1943 la Luftflotte.2 schierava le seguenti unità in Sicilia.

 Catania. 12 ricognitori Messerschmitt Bf 109G, di cui 5 efficienti, di una unità autonoma.

36 Bf 109G da caccia dello Jagdgeschwader (Stormo) 53, di cui 14 efficienti.

Trapani (sede del quartier generale, Gen. Galland). 15 ricognitori strategici Junker Ju.88D, di cui 8 efficienti. 23 caccia Bf.109G, di cui 18 efficienti dello JG.53. 38 Bf.109G, di cui solo 5 efficienti, dello JG.77. 37 cacciabombardieri leggeri Focke Wulf FW.190A, di cui solo 13 pronti al combattimento.

Messerschmitt Me 110

Un’altra trentina di assaltatori FW.190A erano in corso di trasferimento dalla Sardegna a Castelvetrano.

In totale pertanto, dalle basi siciliane si potevano involare 13 ricognitori, 37 caccia e 13 assaltatori, mentre un’altra trentina di questi ultimi erano in corso di trasferimento dalla Sardegna. L’efficienza di tali macchine risulta pari al 39%.

Come per la Regia Aeronautica, anche per la Luftwaffe occorre precisare che altre unità potevano operare, ed operarono, partendo da basi continentali e dalla Sardegna.

Facendo seguito alle precedenti note sulla Regia, al 10 luglio 43 si registrano sulle basi della Sicilia un totale di 298 aeroplani da combattimento dell’Asse, di cui 113 efficienti. Successivi appunti sulle corrispondenti forze Alleate, che ci prefiggiamo di proporre, consentiranno di valutare il rapporto delle forze in campo. Sempre di seguito proveremo a sintetizzare le operazioni aeree che si svilupparono nei giorni della campagna per il controllo dell’isola».

 

Note:

(1) Geologo, già funzionario presso il Comune di Termini Imerese (PA), appassionato di storia militare e membro del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari”.

Foto di copertina:  Bombardiere tedesco Junker Ju-88, da https://magazine.leviedeitesori.com/trovato-aereo-della-seconda-guerra-mondiale-nel-mare-di-siracusa/

Foto a corredo dell’articolo:

Messerschmitt Bf 109

Messerschmitt Me 110 Bundesarchiv Bild

Bibliografia e sitografia:

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Giovanni Massimello, Giorgio Apostolo, “Italian Aces of World War 2”, Osprey Publishing, 2000.

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Ferdinando Pedriali, “Da el-Alamein alle spiagge della Sicilia” Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica, Roma 2011.

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Giuseppe Longo, Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di Termini Imerese”, Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici (I.S.P.E.), Palermo, 2021.

G. Longo 2022 “La Regia Aeronautica al 10 giugno 1940 (l’Italia entra in guerra)”, Cefalùnews, 25 maggio.

G.  Longo, 2022 “La Regia Aeronautica in Sicilia alla vigilia dello sbarco degli Alleati (9 luglio 1943)”, Cefalùnews, 16 giugno.

G.  Longo, 2022, “L’epopea del Treno Armato di Termini Imerese (T.A. IV 152/1/T)”, Cefalùnews, 17 giugno.

www.history.navy.mil (Action Report Western Naval Task Force the Sicilian Campaign; Operation “Husky” july-august, 1943).

AERONAUTICA E DIFESA

www.marina.difesa.it

www.esercito.difesa.it

https://journals.openedition.org/

www.rathbonemuseum.com

http://www.aviation-history.com/index.html

 

Giuseppe Longo
[email protected]
@longoredazione

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