Se vuoi vedere un piccolo comune della Sicilia dove ammirare il Faro della Pace ecco la località che devi subito visitare

Erice si trova collocato sul monte omonimo proprio sopra il golfo che guarda verso Trapani. Tramonti e albe fantastici si ammirano da questo promontorio che ci dice un po’ di sé già mentre si percorre la strada che conduce alla porta di ingresso. Camminare lungo le strade, poi ci fa rivivere il senso più profondo della cittadina medievale.

Un pò di storia

Il nome Erice deriva da Eryx, figlio di Afrodite e Bute, uno degli Argonauti, ottimo pugile e futuro re della città. Questa nobile discendenza procurò enorme interesse nei romani che iniziarono a venerare Venere Ericina, la prima dea della mitologia romana somigliante ad Afrodite, che ad Erice aveva il suo tempio, al posto del quale, in epoca medievale, fu costruito, utilizzando probabilmente quello che rimaneva del tempio stesso, un castello normanno, conosciuto per appunto, come castello di Venere.

Anticamente Erice era nota come la “città delle cento chiese”, di cui poche oggi sono aperte e visitabili. Tra tutte, si annovera la bellezza dello stile gotico della Chiesa Madre, il Duomo dell’Assunta, risalente al XIV secolo. Fu fatto costruire per volontà di Federico d’Aragona a scopo difensivo, perché dalla torre campanaria era possibile controllare tutto il territorio circostante. Nell’Ottocento fu completamente rifatta, lasciando solo la struttura iniziale, con le tre navate, e le quattro cappelle laterali.

Il quartiere spagnolo

Un certo interesse sembra suscitare il quartiere spagnolo. Si tratta di una storica costruzione militare posta su uno sperone roccioso, costruita nel XVII secolo per offrire vitto e alloggio ai soldati delle guarnigioni poste in presidio vicino a Erice. Ma i lavori furono lasciati incompiuti e la struttura fu abbandonata per molti decenni. Solo in tempi recenti, è stata riabilitata e ospita due mostre permanenti: “Erice terra di mare” e “Arti e mestieri di una volta”

Il Faro della Pace

Erice è stata considerata per secoli bussola per i naviganti, per via della sua posizione, favorevole alle navi per capire dove si trovasse la costa. Quest’attribuzione è riconducibile alla torretta posta poco distante dal castello, all’interno del giardino del Balio, e conosciuta perché a costruirla fu il conte Agostino Pepoli con lo scopo di creare un luogo di silenzio e di meditazione. Ancora oggi mantiene questa funzione, essendo ritrovo per letterati e artisti. Di recente, la torretta è stata restaurata e aperta al pubblico per scopi turistici, presentandola come “Osservatorio permanente di Pace e Faro del Mediterraneo”. Al suo interno si è creato un museo interattivo, che permette di poter rivivere la storia della città di Erice attraverso la voce del conte Pepoli.

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