Ultim’ora: distrutta famiglia siciliana. Muoiono padre, madre e figlio 15enne

Distrutta una famiglia di origini siciliane in un incidente stradale avvenuto ieri in Piemonte. L’incidente si è verificato sulla bretella Ivrea-Santhià che collega l’autostrada A4 Torino-Milano con la A5 Torino-Aosta, al confine tra le province di Biella e di Torino. Nello schianto sono rimaste coinvolte due vetture, una Toyota Yaris e una Fiat Panda. Tre le persone decedute, tutte a bordo della Panda. Si tratta di un’intera famiglia originaria di Calamonaci: i genitori e un ragazzo di 15 anni. A bordo dell’altra auto viaggiavano quattro persone, rimaste ferite in modo grave: sono stati trasportati tutti in elicottero all’ospedale a Novara.

Le vittime sono Antonino Marsala, 40 anni, la moglie Raffaella Magliaro di 32 anni e il figlio Lorenzo di 15 anni. Tutti e tre erano vivevano a Bedford in Gran Bretagna. Le loro famiglie sono originarie di Calamonaci, provincia di Agrigento. Il sindaco di Calamonaci, Pino Spinelli, ha pubblicato un messaggio di cordoglio sui social, precisando che, «da quanto si apprende», i tre «stavano rientrando dall’Inghilterra verso la Sicilia, per un periodo di ferie, per incontrare nuovamente i parenti e in occasione dell’ormai prossima festa di San Vincenzo Ferreri». Spinelli si è stretto subito attorno ai familiari e parenti: «Sono molto addolorato e colpito da quanto è successo. La famiglia Marsala viveva da tempo in Inghilterra, ma a Calamonaci aveva ancora molti parenti, familiari e amici. Da quanto ho appreso, avevano deciso di rientrare a Calamonaci, in questi giorni, proprio per assistere alla tradizionale festa dedicata al nostro patrono, San Vincenzo Ferreri, che ci apprestiamo a vivere dopo tre anni di pandemia e restrizioni che non ce lo hanno permesso. Rivolgo le mie più sentite condoglianze – conclude il sindaco Spinelli – a questa famiglia distrutta dal dolore in questo momento di terribile angoscia. A nome mio e dell’amministrazione comunale di Calamonaci che presiedo, siamo uniti a loro con la preghiera e con la solidale vicinanza umana e fraterna. Disgrazie come questa lasciano attoniti e non dovrebbero mai accadere. Che il Signore li possa accogliere tra le Sue braccia».

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