Se vuoi vedere il comune più bravo della Sicilia ecco la località che devi subito visitare

I suoi abitanti sono appena 867 e si estende su una superficie di 38,17 chilometri quadrati. Si trova nel palermitano e la sua festa patronale si tiene a settembre. All’interno di questo comune abitano 454 famiglie. Il reddito medi si aggira intorno agli ottomila euro e l’età media degli abitanti è di circa 50 anni.  Stiamo parlando di Gratteri che fra i suoi luoghi di interesse la Grotta Grattara. Tra i suoi piatti caratteristici invece, è da gustare “La Purpietta c’adduru” che sono polpette di carne chiuse con due foglie di alloro.

Un po’ di storia

Il comune di Gratteri è tra i più virtusi e  bravi della Sicilia avendo raccolto più del 65% di differenziata. Si trova al quarto posto nella classifica fra i comuni del palermitano con meno abitanti. Secondo alcuni studiosi risalirebbe all’età del bronzo. In un ripostiglio sono state trovate otto asce piatte a margini più o meno rilevati. Durante il periodo aragonese Gratteri ha partecipato alle guerre che ha portato avanti re Pietro II. Con l’abolizione del feudalesimo in Sicilia, anche Gratteri è stato eretto a comune autonomo. A Gratteri è dedicato sul pianete Marte un cratere di 7 km di diametro. Nel quartiere di San Giacomo, invece, vive una colonia felina, di cui si prendono cura gli abitanti della zona.

La grotta Grattara

Si trova a circa 300 metri dal centro abitato di Gratteri. Vi si ammira un panorama indescrivibile. L’accesso si ha attraverso una piccola gradinata naturale. E’ stata costruita dai piedi dell’uomo nel corso dei millenni. Vi nidificano migliaia di rondini. Vi si trovano l’elce e il pistacchio selvatico. Nei mesi invernali vi si rifugiano le pecore che si trovano nella zona. D’estate offre ospitalità agli stormi di colombi. Vi si accede dal pianoro di San Nicola per un sentiero sinuoso. Si arriva al piccolo massiccio chiamato “lazzu di vuoi” ovvero giaciglio dei buoi. Poi per un piccolo tratto pianeggiante si arriva alla grotta.

La Grattara è parte integrante del folklore cittadino. Secondo la leggenda è la sede della “vecchia strina”. Questa befana è la protagonista di una fiaba molto antica. Si racconta che aveva la sua abitazione proprio in questa grotta. L’uktimo giorno dell’anno durante la notte scende dai comignoli delle case di Gratteri e riempie le calze di doni. Il piccolo paese possiede un grande tesoro. Sono quattro Spine della corona di Cristo. Oggi sono custodite in un prezioso reliquario d’argento. Secondo la storia sono arrivate da Gerusalemme. A portarle il conte Ruggero I d’Altavilla. Questi insieme al padre Tancredi, partecipa alla prima crociata.

Da non perdervi la Purpietta c’adduru

La polpetta con l’alloro è uno die piatti tipici di Gratteri. Si tratta di polpette impastate a mano con tritato di carne e altri ingredienti. La loro particolarità è che vengono chiuse da 2 foglie d’alloro. Queste durante la cottura a griglia rilasciano un delicato sapore alla carne.

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