Oggi siamo sempre più spinti a riflettere su quello che portiamo a tavola quando mangiamo la frutta e la verdura. Si fa un gran parlare dei pesticidi perchè spesso loro tracce, al di fuori dei limiti di legge, sono state trovate proprio in alcuni frutti, in alcune verdure e persino nei limoni. I livelli sono risultati quasi sempre nulli nelle coltivazioni biologiche. Non è così invece quando i prodotti non sono bio e soprattutto quando arrivano dall’estero e da alcuni Stati in particolare. Ecco, quindi, che è molto importante prima di acquistare frutta, verdura e agrumi come i limoni conoscere soprattutto da dove arrivano.
Il nuovo rapporto europeo Efsa sui pesticidi ha messo insieme le analisi sui pesticidi di 30 paesi diversi. Leggendolo si conosce nei dettagli cosa ci arriva a tavola. Il 40,3% dei campioni analizzati contiene residui di almeno un pesticida. Solo il 4,1% ha superato i limiti di legge. La lista delle analisi che sono state fatte in Italia mette in cima alla lista nera le pere, i fagioli, le arance e i limoni. Il rapporto europeo segnala la presenza di chlorpyrifos, sopra il limite massimo, in 327 campioni. Questo pesticida è molto pericoloso e minaccia soprattutto la salute dei bambini. Mette a rischio lo sviluppo delle attività cerebrali. Il suo uso nell’UE è vietato dal 16 aprile 2020. Non così in altri paesi non comunitari.
Attenzione a questo tipo di limoni
Il pericoloso pesticida che va sotto il nome di chlorpyrifos è stato riscontrato soprattutto nei peperoni dolci della Turchia, nei fagioli secchi del Madagascar, nei melograni della, nelle patate della Grecia e nel tè della Cina. Attenzione bisogna prestare anche ai limoni che arrivano dalla Turchia che nell’11% sono stati trovati contaminati. In questo caso bisogna fare attenzione alla buccia di questi limoni e alle etichette. Non bisogna comprare questi limoni quando la loro etichetta porta la scritta “Buccia non edibile”.