Mangiare vellutata di broccoli: ecco cosa accade al nostro corpo

I broccoli costituiscono una delle forme più diffuse, tendenzialmente poco appetite per i più piccoli ma che determinano uno dei vegetali commestibili più duttili in senso assoluto. I broccoli sono diffusi in tutta Europa e del mondo, soprattutto previa cottura e per la preparazione di zuppe e minestre, e proprio la vellutata di broccoli risulta essere una delle forme più comuni di preparazione.

Mangiare vellutata di broccoli: ecco cosa accade al nostro corpo

Soprattutto in inverno si tratta di un piatto considerato estremamente nutriente, in quanto composto essenzialmente da pochi ingredienti naturali, come ovviamente il burro, patate. porro (o prodotto simile) oltre a condimenti diffusi come sale e pepe oltre al brodo che serve per dare corposità al tutto.

L’organismo umano trae sicuramente benficio da questi ingredienti, in quanto i broccoli sono effettivamente leggeri e nutrienti per il nostro organismo: offrono un ottimo apporto di vitamine e Sali minrali mentre i grassi sono quasi assenti, inoltre la preparazione assieme agli ingredienti sopracitati aumenta il potere saziante dell’ortaggio che da “solo” può effettivamente risultare poco saporito.

E’ consigliabile  consumarlo in particolare di sera in quanto come pietanza in senso generale la vellutata è particolarmente digeribile.

I broccoli come altre tipologie di ortaggi simili tende a perdere una buona quantità di proprietà nutritive una volta cotto (in particlolare la vitamina C viene “dispersa” con la cottura), per questo motivo è essenziale non esagerare e preferire sempre una bollitura rispetto ad altre forme di cottura. Crudi possono essere indigesti se non addirittura tossici.

In generale la vellutata di verdure è un alimento adatto a tutte le stagioni ed è una buona idea introdurlo come pasto anche più volte a settimana, non esagerando con i condimenti, in particolare il sale, che può essere pericoloso nel consumo da parte di persone che soffrono di ipertensione, che viene proprio “aumentata” da alimenti come il sale.

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