Qualche giorno il Codacons, nota associazione di consumatori italiana, ha chiesto dei controlli sulle scatolette di tonno commercializzate in Italia per verificare la presenza di mercurio. Anche nel nostro paese si comincia ad avere paura per la presenza di mercurio nel tonno dopo avere appreso che negli Stati Uniti in numerose lattine è stato trovato un elevato livello di mercurio molto pericoloso per le donne incinte.
Il tonno come tutti sappiamo è uno dei pesci in scatola che più si consuma e per questo da più parti le associazioni di categoria di consumatori chiedono alle donne in gravidanza e ai bambini di limitare il consumo di alcuni tipi di pesce come il tonno proprio perchè potrebbe contenere il mercurio che potrebbe portare molti e gravi problemi di salute.
Un articolo dell’Efsa dice che il pesce, in modo particolare i predatori di grossa taglia come pesce spada e tonno, sono una delle più importanti fonti di mercurio per la nostra alimentazione e per questo occorre stare molto attenti con le dosi. L’EPA negli Usa, anche per questo, invita i consumatori di pesce a variare il consumo proprio per limitare l’apporto di mercurio e alle donne incinte consiglia di limitarne al massimo il consumo.
Il mercurio è un metallo di origine naturale che si ottiene dall’erosione da rocce e per l’attività vulcanica. Può anche essere prodotto da alcune attività come le produzioni industriali, l’uso dei pesticidi e il consumo di medicinali. Nell’acqua questo elemento da inorganico si trsforma in organico grazie alla microflora marina e si ha il metilmercurio che si può anche accumulare nei tessuti dei pesci da noi utilizzati per mangiare. Questo composto lo troviamo in tutti i pesci ma quantità elevate se ne trovano al vertice di questa catena alimentare ed in particolare nel pesce spada, nello squalo e nel tonno.
Per quanto riguarda le dosi di tonno in scatola che si possono comsumare in genere il consiglio si parte dalle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che indica 340 grammi di tonno la settimana (per gli adulti) e 170 per bambini e donne incinte. Le confezioni di tonno in scatola che in genere si utilizzano di più contengono 80g di tonno se sgocciolato che corrisponde a circa 52g di pesce. ecco perchè consumandone due confezioni a settimana si resta al di sotto delle raccomandazioni dell’Oms.
Nel comprare il tonno in scatola bisogna fare molta attenzione alla etichetta per evitare di comprare quello pescato nelle zone FAO 61, 67, 71 nell’Oceano Pacifico. In particolare le FAO 61 e 71 sono altamente inquinate per colpa del disastro di Fukushima. Andrebbero anche evitato i tonni dell’Atlantico zona nord-est e del Golfo del Messico. Attenzione alla marca di tonno pescato in queste zone.