Un film su Gesù con regia di Martin Scorsese, il regista cittadino di Polizzi Genrosa: «Il mio film su Gesù per eliminare la negatività sulla religione»Il regista lo annuncia al Los Angeles Times. Dice che durerà 80 minuti, sarà ambientato nel presente e incentrato sulla predicazione di Cristo.
Scorsese aveva già diretto L’ultima tentazione di Cristo, film molto discusso.
Scorsese ha scritto la sceneggiatura con l’aiuto del critico e cineasta Kent Jones. Le riprese dovrebbero cominciare nel corso dell’anno. “Stiamo ancora nuotando nell’ispirazione”, ha detto il regista, spiegando che il punto di partenza è stato il libro Una Vita di Gesù di Shūsaku Endō. La trama sarà ambientata quasi tutta nel presente, anche se Scorsese non vuole costringersi in un particolare momento: il film dovrà essere senza tempo. Gli 80 minuti, afferma, saranno dedicati alla predicazione di Gesù “per esplorarne i principi”, non per fare proseliti.
Ed aggiunge riguardo al messaggio originario di Cristo: “Pensiamoci su. Potreste rifiutarlo. Ma potrebbe fare la differenza nel modo in cui vivete la vostra vita, anche se lo rifiutate. Non scartatelo su due piedi. Sto parlando solo di questo. E lo dico da persona che compirà 81 anni tra un paio di giorni. Capite”.
Il libro di di Shūsaku Endō
«Dopo aver terminato il romanzo Silenzio, per molti anni ho coltivato la decisione di tratteggiare un’immagine di Gesù così come il popolo giapponese può comprenderla. In questo libro non ho presentato la figura dell’ebreo che porta a compimento l’Antico Testamento. Ho scritto come semplice romanziere, senza pretese teologiche».
Questa Vita di Gesù, la prima scritta da un giapponese, colpirà il lettore italiano per la realistica figura tratteggiata dal romanziere del Sol levante: un Gesù che conosce la vita della gente comune e dei miseri, che condivide l’acre odore della fatica e del sudore dei poveri, che non ha bisogno di immaginarsi la debolezza dei disperati. Gli occhi tristi del Nazareno saranno per il lettore la rivelazione dell’amore di Gesù per la sua gente e per l’uomo umiliato. A quegli occhi tristi farà riscontro la descrizione dell’atmosfera delle primavere di Galilea. La narrazione, che proviene da lontano, dall’Estremo Oriente, è capace di spingere il lettore ancora più lontano: verso un futuro che sia esperienza nuova di Gesù, che indichi una conoscenza sempre più umana e incarnata.