Gregorio Ugdulena, nato a Termini Imerese il 20 aprile 1815 e morto a Roma il 7 giugno 1872, fu un orientalista e patriota. Educatosi sotto maestri come Nicolò Palmeri, combinò la conoscenza delle lingue antiche con idee liberali. Ordinato prete e insegnante, ottenne la cattedra di ebraico all’Università di Palermo nel 1843. Coinvolto attivamente nell’insurrezione del 1848, fu rimosso dalla cattedra e confinato a Favignana. Durante il confino, scrisse la sua magnum opus “La Sacra Scrittura in volgare riscontrata nuovamente con gli originali e illustrata con breve commento”. Dopo essere tornato a Palermo nel 1856, pubblicò i primi due volumi nel 1859. Nel 1860, si unì alla vita politica come fautore di Garibaldi, diventando ministro della Pubblica Istruzione nel governo provvisorio di Sicilia e successivamente deputato al parlamento italiano. Nel 1865 fu nominato professore di greco all’Istituto di studi superiori di Firenze e nel 1870 si trasferì a Roma, dove insegnò greco ed ebraico fino alla sua morte.