Decimo anniversario della dedicazione della Chiesa dello Spirito Santo in Cefalù. Il Messaggio del Parroco, Don Pietro Pirajno.
La Chiesa Parrocchiale non è semplicemente «un edificio di pietra. Essa rimanda a qualcosa di vivo: alla Chiesa di pietre vive, in cui già ora si forma la città futura.
Rimanda al popolo nuovo che, nella frazione del pane, diventa un solo corpo con Cristo (cfr 1 Cor 10,16s). Come l’uomo e la donna nel loro amore diventano “una carne sola”, così Cristo e l’umanità raccolta nella Chiesa diventano mediante l’amore di Cristo “un solo spirito” (cfr 1 Cor 6,17; Ef 5,29ss). Con Lui diventiamo una cosa sola; insieme con Lui, la Chiesa diventa spirito datore di vita».
È dunque urgente e necessario curare la comunione tra di noi e la comunione ecclesiale.
La via della sinodalità, che proviamo a sperimentare tra di noi, è una grande fatica soprattutto nell’incontro con gli altri, ma è la via giusta. Alle chiusure, alle scelte di una finta condivisione che poi permette di rimanere all’interno del proprio giardino, magari in competizione con gli altri e cercando in tutti i modi forme di rivincita o sopraffazione, la scelta della comunione in Cristo ci chiede di rispondere con abnegazione e unità, senza cedere alla tentazione dello scoraggiamento, senza scendere sullo stesso piano della guerra tra poveri.
Piuttosto, con cuore riempito dalla Parola di Dio, mani e piedi mossi dal desiderio di servire, sguardo profetico per vedere e sentire con la nostra Chiesa, nella lentezza del seme che deve marcire per poi germogliare, vogliamo ravvivare il nostro essere fortemente fondati su Cristo.
La nostra Chiesa Parrocchiale, imponente e ben visibile tra le nostre case, esiste per invitarci e radunarci in essa per poter incontrarci e incontrare Cristo, il Figlio del Dio vivente, nutrirci alla mensa della sua Parola e del suo Pane, professando la nostra Fede, imbandire la mensa della Carità, annunciare a tutti – bambini, giovani, adulti, anziani – che abbiamo Speranza: Cristo Gesù Risorto e Salvatore.
A tutti, auguri!
d. Pietro