A lanciare l’allarme è stato Christian Mulder, professore di ecologia ed emergenza climatica presso l’Università di Catania, attraverso un’intervista su The Guardian. E’ un grido di allarme per il futuro della Sicilia. Secondo Mulder, entro il 2030 un terzo della Sicilia potrebbe trasformarsi in un deserto, con scenari paragonabili alle aride terre dell’Africa settentrionale.
Mulder ha sottolineato come la fascia meridionale dell’isola, che si affaccia sul Canale di Sicilia, sia particolarmente a rischio di desertificazione. Le antiche tecniche di gestione dell’acqua degli arabi, che un tempo abitavano la Sicilia, non sono state aggiornate né recuperate, aggravando una situazione già critica. Decenni di cattiva gestione delle risorse idriche hanno lasciato l’isola in uno stato di vulnerabilità estrema, e le possibilità di miglioramento appaiono ridotte.
Le campagne tra Caltanissetta ed Enna mostrano segni evidenti di desertificazione, somigliando sempre più ai deserti americani. La siccità persistente ha ridotto drasticamente la disponibilità di acqua, lasciando le piante e gli animali delle poche attività agricole ancora attive a rischio di morte. Gli incendi estivi, che l’anno scorso hanno distrutto oltre 693 ettari di vegetazione, hanno peggiorato ulteriormente la situazione, accelerando il processo di desertificazione.
Il lago di Pergusa, un tempo una risorsa preziosa per l’isola, è ora al centro di polemiche per il suo degrado ambientale. Le sue acque e sponde, utilizzate per eventi sportivi come il motocross, sono in una situazione di degrado scoraggiante, riflettendo la mancanza di una pianificazione idrica e ambientale adeguata.
Nonostante il quadro cupo, c’è spazio per un barlume di speranza. Palermo ha ospitato l’evento Ispamed 2024, la Conferenza Internazionale sulla siccità e l’emergenza idrica dei paesi del bacino del Mediterraneo. Organizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie (SAAF) dell’Università degli Studi di Palermo, l’evento ha visto la partecipazione di esperti di fama internazionale che hanno presentato studi e soluzioni innovative per la gestione delle risorse idriche.
Particolarmente significativa è stata la sessione sugli “Approcci innovativi per la gestione delle risorse idriche in agricoltura in un contesto di cambiamento climatico”, che ha illustrato tecnologie emergenti e pratiche sostenibili per mitigare gli effetti della siccità.
Il futuro della Sicilia appare incerto e preoccupante. Con l’aumento delle temperature e la diminuzione delle piogge, l’isola sta affrontando una crisi idrica senza precedenti. Le parole di Mulder devono servire da monito per le autorità e la popolazione: è necessario agire immediatamente per preservare il patrimonio ambientale dell’isola e garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni.