Un caldo pomeriggio estivo a Sferracavallo, borgata marinara di Palermo. In via Tritone 13/G, vicino al lungomare di Barcarello, la tranquillità viene improvvisamente interrotta da un tragico evento. Enrico Fertitta, un bimbo che avrebbe compiuto tre anni il giorno dopo, muore annegato nella piscina di casa.
Il piccolo Enrico esce da solo in giardino mentre i suoi genitori riposano. È un attimo, un momento di disattenzione, e il bimbo si dirige verso la piscina. L’acqua azzurra, invitante e pericolosa, diventa teatro di una tragedia. Poco dopo, il padre si accorge dell’assenza di Enrico. Lo cerca disperatamente, chiamandolo a gran voce, fino a quando lo trova senza vita nella piscina. Il dolore e la disperazione prendono il sopravvento.
Subito, il padre chiama i soccorsi. Le ambulanze arrivano rapidamente, portando con sé un medico rianimatore, ma non c’è nulla da fare. I sanitari del 118 tentano invano di salvare il piccolo Enrico. Anche gli agenti di polizia del commissariato San Lorenzo giungono sul posto, avviando immediatamente le indagini.
La tragedia scuote profondamente la comunità di Sferracavallo. La famiglia Fertitta è conosciuta nella zona e la notizia si diffonde rapidamente tra i residenti. Le urla strazianti della mamma del bambino riecheggiano nella via, rendendo ancora più tangibile il dolore che avvolge la casa.