I passeggeri del veliero Bayesian il giorno prima erano scesi a Cefalù

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I passeggeri del veliero Bayesian il giorno prima erano scesi a Cefalù. Si è appreso stamattina durante la conferenza stampa organizzata dalla procura di Termini Imerese per delineare alcuni dettagli su come sia avvenuta la tragedia. Non c’era alcuna allerta di burrasca, eppure una tromba d’aria improvvisa ha colpito con violenza, causando l’affondamento del veliero Bayesian al largo di Porticello nelle prime ore del mattino di lunedì 19 agosto.

Il veliero di 56 metri è stato sorpreso da un fenomeno meteorologico noto come “downburst”, che ha provocato raffiche di vento orizzontali estremamente violente, con velocità che possono superare i 100 km/h. “Si è trattato di un evento repentino e improvviso”, ha dichiarato il pm di Termini Imerese, Raffaele Cammarano. Anche il comandante della Capitaneria di porto di Palermo, Raffaele Macauda, ha confermato che non c’era alcuna allerta di burrasca per quella notte e che le due imbarcazioni, compreso il veliero olandese che ha poi prestato i primi soccorsi, potevano ancorare in sicurezza in quella zona.

La procura di Termini Imerese sta conducendo un’indagine approfondita per comprendere le cause esatte del naufragio. “In plancia c’era un uomo dell’equipaggio quando si è verificato il nubifragio”, ha sottolineato il sostituto procuratore Cammarano. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia successo in quei momenti concitati e stanno incrociando le testimonianze dei superstiti per chiarire se i passeggeri, che erano scesi a Cefalù il giorno precedente e non a Porticello, stessero dormendo nelle loro cabine al momento dell’impatto.

Il pm ha inoltre spiegato che “i membri dell’equipaggio, molto provati e sotto shock, non sono stati sottoposti ad alcol-test o drug-test quella notte poiché avevano bisogno di cure immediate”. Il procuratore capo Ambrogio Cartosio ha precisato che non c’è alcun obbligo di legge che imponga all’equipaggio di restare in Sicilia, ma ha sottolineato l’importanza della loro disponibilità per eventuali ulteriori interrogatori.

Secondo le prime ricostruzioni, i passeggeri morti sono stati ritrovati nella stessa cabina sul lato sinistro del veliero. “Non tutti dormivano in quel locale”, ha dichiarato il pm, suggerendo che le vittime potrebbero aver cercato una “bolla d’aria” nel tentativo disperato di salvarsi.

L’indagine proseguirà con ulteriori approfondimenti sui racconti dei testimoni e sul recupero dell’imbarcazione affondata. “Al momento, non abbiamo la certezza che a bordo ci fosse una scatola nera”, ha spiegato Cammarano. Il recupero del veliero sarà fondamentale per chiarire se vi fossero portelloni aperti o altri elementi che potrebbero aver contribuito al naufragio. I sommozzatori hanno già effettuato una prima ispezione, ma le loro osservazioni devono essere confermate da una seconda verifica.

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