Una storia d’amore nata online, durata tre anni e mai sfociata in un incontro reale, si è rivelata essere una truffa. Questo è quanto accaduto a un uomo di 48 anni di Cavallino, che ha denunciato la sua “fidanzata” per averlo ingannato e truffato per una somma complessiva di circa 10mila euro. La donna, una 28enne originaria di San Pedro Sula, in Honduras, e residente a Castelnuovo di Porto (Roma), dovrà ora rispondere delle accuse di truffa davanti al tribunale di Lecce.
La storia
Il 48enne, reduce da un matrimonio fallito, decise di iscriversi a un’agenzia di incontri online per superare un momento difficile della sua vita. È proprio su quella piattaforma che conobbe la donna che avrebbe cambiato il corso dei suoi successivi tre anni. Quella che iniziò come una semplice amicizia virtuale si trasformò presto in una relazione telefonica sempre più intima. Nonostante non si fossero mai incontrati di persona, l’uomo era convinto dell’amore che la donna gli professava.
La relazione proseguì per anni, ma dietro le dolci parole e le promesse d’amore si celava, secondo l’accusa, una ben orchestrata truffa. La donna avrebbe fatto leva sui sentimenti dell’uomo, raccontando di vivere in una situazione economica disperata, con gravi problemi finanziari, una madre malata e un figlio da mantenere.
La truffa
Il 48enne, convinto dalla sincerità e dalla sofferenza della donna, iniziò a inviarle denaro per aiutarla a risolvere i suoi presunti problemi economici. Complessivamente, nel corso della loro relazione, avrebbe versato circa 10mila euro su una carta Post-Pay intestata alla 28enne. Tra le spese sostenute dall’uomo ci furono anche un cane molto costoso, richiesto come prova d’amore, e un carico di alimenti consegnato all’indirizzo della donna durante il periodo del lockdown.
Nonostante le continue promesse di incontrarsi una volta terminata l’emergenza Covid, la donna avrebbe continuato a trovare scuse per evitare ogni incontro. Fu proprio questo comportamento sospetto che insospettì l’uomo, il quale alla fine si rese conto di essere stato vittima di un raggiro.
Le indagini e il processo
L’uomo presentò una denuncia dettagliata, riportando tutte le fasi della truffa sentimentale di cui sarebbe stato vittima. L’inchiesta ha portato ad un decreto di citazione diretta a giudizio. La donna sarà ora chiamata a rispondere del reato di truffa davanti al giudice monocratico del tribunale di Lecce, che dovrà valutare se gli elementi raccolti meritino un ulteriore approfondimento processuale.
Il caso evidenzia ancora una volta come le relazioni virtuali, nate spesso su piattaforme di incontri, possano nascondere insidie e pericoli, con persone che approfittano della vulnerabilità emotiva altrui per ottenere vantaggi economici.