Cefalù in un Film del 1910. Il ritrovamento negli archivi del Museo Nazionale del Cinema di Torino porta indietro di 10 anni la presenza della Città di Cefalù nel mondo del Cinema.
Una pellicola del 1910, intitolata L’industria dell’argilla in Sicilia, è stata trovata
nel Museo Nazionale del Cinema di Torino che ne aveva curato il restauro. .
Questa breve opera, della durata di circa cinque minuti, rappresenta un’importante testimonianza storica e culturale, collegando la città di Cefalù al mondo del cinema d’inizio Novecento, come protagonista del racconto di vita e lavoro dei suoi abitanti.
Cefalù inizia così la sua avventura fantastica nel mondo del Cinema sebbene non come set, ma come protagonista del racconto di vita e lavoro dei suoi abitanti.
Diretto da Piero Marelli e prodotto dalla Tiziano Film di Torino, il documentario mette in luce l’attività lavorativa dei cavatori di Cefalù, impegnati nell’estrazione dell’argilla. Nonostante nel film non vi siano immagini dirette del paesaggio cefaludese, l’opera rivela le diverse fasi del processo produttivo: dall’estrazione della preziosa materia prima, al trasporto, fino all’arte manuale dei ceramisti e degli artigiani, che trasformano l’argilla in oggetti d’uso e arte decorativa. Una narrazione che esalta il lavoro umano e le antiche tradizioni artigianali siciliane.
Il restauro del film è stato realizzato a partire da una copia nitrato imbibita e virata, acquisita dal Museo Nazionale del Cinema nel 1994 come parte di una collezione di documentari di paesaggio. Il complesso processo di restauro, condotto nel 1997 presso il laboratorio Haghefilm di Amsterdam, ha previsto la creazione di un controtipo negativo e di una copia positiva a colori su pellicola di sicurezza, utilizzando il metodo Desmet.
La pellicola era lunga ben 94 metri ed aveva intertitoli in italiano.
Questa scoperta, grazie alle ricerche condotte dal giornalista Giacomo Sapienza, rappresenta un nuovo tassello nella storia cinematografica di Cefalù, che si conferma, anche attraverso questa pellicola, una città legata profondamente alla settima arte. Grazie a questo ritrovamento, possiamo oggi riscoprire un frammento prezioso del passato, che contribuisce ad arricchire il patrimonio culturale e cinematografico non solo di Cefalù, ma di tutta la Sicilia.La scoperta porta indietro di quasi 10 anni, è del 1920 il film La Croce di Grottamarina, girato a Cefalù, l’inizio dell’era della Cefalù Città del Cinema.