Precisazioni sugli Ordini Equestri nella Diocesi di Cefalù.

A seguito di recenti manifestazioni in Diocesi di ordini equestri e sodalizi di fedeli di nuova istituzione, il Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, al fine di non ingenerare confusione nei fedeli, intende richiamare la “Precisazione della Segreteria di Stato in merito agli Ordini Equestri” del 16 ottobre 2012.
La Segreteria di Stato, più volte interpellata «in merito all’atteggiamento della Santa Sede nei confronti degli Ordini Equestri dedicati a Santi o aventi intitolazioni sacre» ha ritenuto opportuno precisare che la Santa Sede, oltre ai propri Ordini Equestri (Ordine Supremo del Cristo, Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), riconosce e tutela soltanto il Sovrano Militare Ordine di Malta – ovvero Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta – e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Qualsiasi altro ordine di nuova istituzione o fatto derivare da quelli medievali, non può dunque essere oggetto di riconoscimento della Santa Sede, non potendosi garantire la legittimità storica e giuridica delle loro finalità e dei loro sistemi organizzativi. E, si ribadisce ancora nella nota, al fine di «evitare equivoci purtroppo possibili anche a causa del rilascio illecito di documenti e dell’uso indebito di luoghi sacri», «la Santa Sede conferma di non attribuire alcun valore ai diplomi cavallereschi e alle relative insegne che siano rilasciati dai sodalizi non riconosciuti e di non ritenere appropriato l’uso delle chiese e cappelle per le cosiddette “cerimonie di investitura”».
Inoltre, la Conferenza Episcopale Italiana in più occasioni ha esortato i Vescovi a evitare celebrazioni e iniziative di adesione che possano essere intese come riconoscimento di detti ordini o sodalizi di nuova istituzione.
Pertanto il Vescovo di Cefalù, alla luce di quanto richiamato sopra, invita tutti i Presbiteri alla prudenza e alla vigilanza.
Cefalù, dal Palazzo Vescovile, 24 ottobre 2024.

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