Ogni anno, l’8 dicembre, la città di Cefalù celebra con grande solennità la festa dell’Immacolata Concezione, una delle ricorrenze più sentite per i cefalutani. La Madonna Immacolata è considerata la Patrona della città dal 1954, anno in cui Papa Pio XII ha ufficialmente conferito il titolo, ma la devozione a Maria Immacolata affonda le sue radici nei secoli passati, costituendo un elemento centrale della tradizione religiosa e culturale di Cefalù.
La Storia della Devozione all’Immacolata a Cefalù
Cefalù è tra le prime comunità cristiane siciliane ad avere una devozione verso l’Immacolata Concezione. Questo accadde nel 1655, quando il vescovo Francesco Gisulfo, d’accordo con i magistrati locali, stabilì di celebrare l’8 dicembre come solennità cittadina. Questo gesto arrivava solo dodici anni dopo che, nel 1643, l’Immacolata fu proclamata principale patrona del Regno di Sicilia.
Francesco Gisulfo, nato a Palermo nel 1602, divenne vescovo di Cefalù nel 1650 a soli 48 anni, portando con sé una forte devozione mariana che si tradusse in questo gesto significativo. In quegli anni, la festa dell’Immacolata era già profondamente radicata nella comunità cefalutana, tanto che si celebrava annualmente con messe e preghiere in onore della Madonna. Nel 1661, il sacerdote Matteo Piscitello fondò la Chiesa dell’Immacolatella in via Mandralisca, e nel 1670, il vescovo Roano e Corroniero fece costruire una cappella in Duomo dedicata all’Immacolata, dove fu collocata una statua in legno della Vergine.
La Festa dell’Immacolata: ieri e oggi
In passato, la festa dell’Immacolata a Cefalù si celebrava in tre giorni, dal 6 all’8 dicembre, ed era una delle manifestazioni più sentite della comunità. Il primo giorno della festa, il 6 dicembre, la solennità prendeva avvio presso la Chiesa dell’Itria, dove i pescatori, al suono delle campane, si radunavano con le loro imbarcazioni per una processione che si dirigeva verso la Chiesa dell’Itria, dove si teneva una benedizione. La tradizione voleva che venisse accesa una lampada, che rimaneva accesa fino a Natale, simboleggiando la luce della Madonna che guida il cammino dei cefalutani.
Il secondo giorno, 7 dicembre, la celebrazione si spostava al convento dei Domenicani, sotto la Rocca, dove i contadini si radunavano per recitare il Rosario e ricevere la benedizione. In serata, una processione notturna attraversava le vie della città, per culminare il giorno successivo, l’8 dicembre, con la grande processione che attraversava il centro storico e culminava nella messa solenne in Cattedrale.
Oggi, la festa dell’Immacolata ha assunto una nuova struttura, più articolata, che vede l’inizio dei festeggiamenti ben nove giorni prima, il 29 novembre, con la tradizionale novena di preparazione alla festa. Ogni giorno, dopo la recita del Rosario in Cattedrale, i fedeli partecipano al canto dello “Stellario dell’Immacolata”, una preghiera devozionale che loda la Vergine Maria con i suoi molteplici titoli, tra cui “Madre di Dio”, “Vergine Immacolata”, “Regina dei Cieli”. Lo Stellario è una preghiera che celebra la purezza e la santità della Madonna, sottolineando la sua intercessione presso Dio per la salvezza dell’umanità. Dopo il canto dello Stellario, si celebra la Santa Messa, presieduta di volta in volta dai parroci di Cefalù.
Questa novena culmina il 7 dicembre, giorno in cui si svolge la “Vigilia dell’Immacolata” e si preparano le ultime fasi della festa. L’8 dicembre, giorno di punta delle celebrazioni, si tiene la tradizionale processione che attraversa le strade della città, portando la statua dell’Immacolata in una manifestazione di fede e devozione che coinvolge l’intera comunità.
L’Immacolata Patrona di Cefalù
Il riconoscimento ufficiale dell’Immacolata Concezione come Patrona di Cefalù è avvenuto nel 1954, quando Papa Pio XII, con un breve papale datato 3 dicembre, conferì il titolo alla Madonna Immacolata. Questa proclamazione ha rafforzato il legame spirituale tra la città e la Madonna, elevando la festa dell’8 dicembre a un evento di grande importanza religiosa e culturale.
Il riconoscimento di Cefalù come sede di un culto mariano di rilevanza regionale e nazionale ha consolidato il legame tra la comunità cefalutana e la sua Patrona, un legame che si esprime in preghiere, cerimonie e tradizioni che rinnovano ogni anno la devozione della città verso Maria Immacolata.
Le Statue dell’Immacolata
Nel corso dei secoli, la statua dell’Immacolata che rappresenta la Madonna ha subito delle trasformazioni significative, ma sempre mantenendo il suo ruolo centrale nella devozione cittadina. La statua attuale, portata in processione ogni anno l’8 dicembre, raffigura l’Immacolata Concezione, un’iconografia religiosa molto diffusa nella tradizione cristiana, in particolare nella Chiesa Cattolica. La Madonna è rappresentata con un manto blu e oro che simboleggiano la sua bellezza celeste e la sua sacralità. Nella mano destra tiene un giglio, simbolo di purezza, mentre sulla testa porta una corona, segno della sua regalità e del suo status di Madre di Dio.
Questa statua è montata su un elaborato supporto, arricchito da angioletti che emergono dalla base e da fiori, simboleggiando la bellezza e la divinità della Madonna. Il volto della Madonna esprime innocenza, devozione e speranza. La statua è considerata il cuore pulsante della festa e ogni anno viene portata in processione per le vie della città, attirando migliaia di devoti.
Tuttavia, nel corso dei secoli, diverse altre statue hanno rappresentato la Madonna Immacolata a Cefalù. La prima statua, realizzata in legno, risale al 1670 e veniva collocata nella cappella del Duomo, dove rappresentava per oltre un secolo un punto di riferimento per i cefalutani durante le celebrazioni. Nel 1800, il vescovo Francesco Vanni fece sostituire la statua in legno con una statua in marmo bianco, scolpita dallo scultore Federico Siracusa. Questa statua, che oggi si trova nella sagrestia della Cattedrale, rappresenta l’Immacolata a grandezza naturale, con un manto dorato e una figura ascendente circondata da angeli.
Nel 1854, con la proclamazione del dogma dell’Immacolata da parte di Papa Pio IX, la città di Cefalù si unì alla grande festa che coinvolgeva tutta la Chiesa cattolica. L’8 dicembre, giorno in cui si celebra l’Immacolata Concezione, divenne per Cefalù un momento di particolare importanza, sia religiosa che sociale.
Il Rito dell’Omaggio floreale
Un’altra tradizione che si è consolidata nel tempo a Cefalù è l’omaggio floreale alla statua dell’Immacolata, introdotto nel XX secolo dal vescovo Francesco Sgalambro. Ogni anno, il 8 dicembre, a mezzogiorno, i cefalutani portano fiori alla statua della Madonna Immacolata che si trova presso la Chiesa di san Pasquale. Un gesto simbolico che esprime la devozione della città. Questo omaggio floreale è un modo per onorare la Vergine e manifestare la gratitudine della comunità per la sua protezione.
L’Immacolata, luce della Fede per Cefalù
La festa dell’Immacolata Concezione a Cefalù rappresenta non solo un momento di grande spiritualità e devozione, ma anche un’occasione per rafforzare il legame tra la comunità e la sua Patrona. La città ha visto, nel corso dei secoli, l’evoluzione del culto mariano, con l’8 dicembre che è diventato un simbolo di fede, speranza e identità per i cefalutani. La statua dell’Immacolata, nelle sue diverse forme e con le sue trasformazioni, continua a essere il fulcro di una festa che unisce la città in una grande celebrazione di spiritualità, tradizione e cultura.