Maria Elisa Di Fatta: la voce che ha segnato il cuore di Cefalù e del mondo

Maria Elisa Di Fatta, conosciuta nel mondo della musica con il nome d’arte Mara Eli, è stata una delle figure più straordinarie e talentuose del panorama musicale cefaludese e siciliano. La sua incredibile voce, che ha incantato migliaia di persone, e la sua passione per la musica l’hanno resa un’artista unica, capace di esprimere emozioni profonde attraverso le sue interpretazioni. Sebbene la sua vita sia stata tragicamente interrotta prematuramente, la sua carriera e il suo lascito sono un esempio luminoso di dedizione, passione e talento, che continua a vivere nei cuori di chi ha avuto il privilegio di ascoltarla.

Le origini: un’infanzia a Cefalù

Maria Elisa nasce il 23 maggio 1974 a Palermo, ma la sua infanzia si svolge a Cefalù. Viveva con i suoi genitori, Salvatore e Nunziella Cicero, e il fratello Francesco, in una casa in Via Veterani, una delle strade più antiche della cittadina normanna. In questo ambiente, immerso nella cultura e nelle tradizioni siciliane, Maria Elisa cresce nutrendo un amore innato per la musica, un amore che sarebbe diventato il filo conduttore della sua vita.

Fin da piccola, Maria Elisa mostra una straordinaria predisposizione per l’arte. A soli sei anni, comincia a suonare il pianoforte, ma il destino la conduce su una strada ancora più interessante: quella del violino. La passione per il violino emerge dopo la prematura scomparsa dello zio materno, Salvo Cicero, un violinista di fama internazionale che aveva predetto per lei un futuro straordinario. “Queste sono mani da violinista”, le aveva detto più volte, incoraggiandola a seguirne le orme. La sua morte lasciò Maria Elisa con un vuoto profondo, ma allo stesso tempo accese in lei il desiderio di dedicarsi alla musica con ancora maggiore passione.

L’inizio della carriera musicale: studio e formazione

Maria Elisa inizia i suoi studi di pianoforte con il maestro Ildebrando D’Angelo. Dopo qualche anno decise di studiare per sviluppare il suo talento. Si iscrisse al Conservatorio V. Bellini di Palermo, dove cominciò a studiare violino con il maestro Antonio Mameli, una figura che l’accompagnò nella sua crescita musicale. Tuttavia, il suo percorso non si fermò al conservatorio, ma si arricchì di esperienze che avrebbero consolidato il suo talento artistico.

A soli dieci anni, Maria Elisa vince il suo primo concorso canoro, un segno evidente della sua innata abilità vocale. La sua dedizione alla musica non si fermò a questi primi successi, ma la spinse a perfezionarsi continuamente. Si trasferì a Roma per studiare con Rodolfo Bonucci e successivamente con Elizabeth Lombardini Smith e Doris Andrews, entrambe voci di grande esperienza nel campo lirico. Inizialmente autodidatta nel canto, Maria Elisa trovò il suo equilibrio tra la musica classica e il canto, unendo il suo amore per il violino alla passione per la voce, creando un’armonia che sarebbe diventata il suo marchio distintivo.

La carriera nazionale e internazionale

Il talento di Maria Elisa non passò inosservato e presto cominciò a esibirsi in Italia e all’estero, conquistando pubblico e critica. La sua carriera musicale la portò a esibirsi in alcuni dei teatri più prestigiosi del mondo, da Gerusalemme a Barcellona, da Tokyo a Hiroshima. Durante il suo soggiorno in Giappone, si esibì con l’orchestra del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, presentando l’opera di Mozart “Le Nozze di Figaro” e ottenendo un enorme successo. La sua voce, forte e melodiosa, fu apprezzata in ogni parte del mondo, dimostrando la sua capacità di adattarsi a vari stili e repertori musicali.

Il suo legame con Cefalù e la sua passione per la musica popolare siciliana la portarono a reinterpretare i brani tradizionali in chiave moderna, arricchendoli di influenze jazz e pop. Con il The Brass Group, ad esempio, Maria Elisa portò la musica siciliana nel mondo del jazz, creando arrangiamenti innovativi che ne esaltavano la ricchezza emotiva. La sua musica si fece conoscere anche al di fuori dei confini italiani, raggiungendo il pubblico di Tokyo, Osaka, Sapporo, Hiroshima, ma anche di Vienna, dove si esibì in occasione del Capodanno 2007, un evento di grande prestigio.

Nel 2007, Maria Elisa partecipa all’orchestra “Made in Sicily”, un progetto che raccoglieva alcuni dei migliori musicisti siciliani. Il debutto dell’orchestra avvenne con un concerto sold-out il 15 maggio 2007, segnando l’inizio di una nuova fase della sua carriera. Il disco “Made in Sicily – The Songs” raggiunse rapidamente il disco di platino, dimostrando quanto il suo talento fosse apprezzato dal pubblico. Questo progetto musicale univa il moderno al tradizionale, celebrando la musica siciliana attraverso uno stile che mescolava jazz, pop e la potenza della musica classica.

La consacrazione e l’ultimo progetto: “Come un angelo”

Nonostante il grande successo, Maria Elisa non smise mai di cercare nuovi modi per esprimere il suo talento. L’ultimo periodo della sua vita la vide impegnata nella scrittura di una canzone che avrebbe dovuto essere presentata al Festival di Sanremo 2009. “Come un angelo” sarebbe stata la sua ultima grande esibizione. Una canzone che, nelle sue parole, rappresentava la speranza di un incontro con l’aldilà, una riflessione sulla morte e sull’eternità. La canzone recitava: “Cercami sopra una nuvola blu e vedrai gli occhi miei, sentirai il mio cuore battere ancora poiché l’anima vive per l’eternità”. Le parole sembravano premonitrici, come se Maria Elisa sentisse che la sua vita si stava avviando verso una conclusione tragica.

Il destino, però, stroncò il suo sogno. L’8 dicembre 2008, Maria Elisa morì tragicamente in un incidente stradale sulla Statale 117. La notizia della sua morte lasciò tutti sgomenti. La sua morte fu un colpo devastante per la sua famiglia, per i suoi fan e per tutti coloro che avevano avuto la fortuna di ascoltarla cantare.

L’eredità di Maria Elisa

Nonostante la sua morte prematura, l’eredità di Maria Elisa non si è fermata con la sua vita. Il suo amore per la musica e la sua passione per la Sicilia hanno lasciato una traccia indelebile. In suo onore, l’Associazione Siciliana Musica per l’Uomo ha deciso di intitolare la sua corale a Maria Elisa Di Fatta. La corale “Maria Elisa Di Fatta” è oggi un’importante realtà musicale.

Maria Elisa è anche ricordata attraverso un concorso musicale annuale che porta il suo nome. Questo concorso è aperto agli studenti siciliani dei conservatori di musica e degli istituti di alta formazione musicale e rappresenta una preziosa opportunità per i giovani talenti di esibirsi e di farsi conoscere. Ad organizzarlo insieme l’Associazione Siciliana Musica per l’Uomo, l’Associazione Santa Cecilia e il Conservatorio musicale di Palermo. Con il suo talento e il suo spirito generoso, Maria Elisa ha ispirato generazioni di artisti, e oggi la sua voce continua a risuonare nei cuori di chi l’ha ascoltata e l’ha amata.

La musica che non muore mai

Maria Elisa Di Fatta è stata una donna straordinaria, il cui spirito e la cui passione per la musica continueranno a vivere nel tempo. La sua vita, seppur breve, è stata un esempio di dedizione e sacrificio, e la sua musica resterà un tesoro per la Sicilia e per il mondo. La sua eredità non si limita alla musica che ha lasciato, ma anche al messaggio che ha trasmesso: l’importanza di seguire le proprie passioni e di non arrendersi mai, anche di fronte alle difficoltà. La sua vita e la sua arte ci ricordano che, anche quando la morte ci separa dalle persone che amiamo, la musica e l’amore continuano a vivere per sempre.

Oggi, ogni volta che si ascolta una delle sue canzoni o si parla del suo nome, si sente ancora la forza della sua voce, della sua passione e del suo spirito, che hanno toccato milioni di cuori in tutto il mondo.


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