La città di Palermo si è stretta attorno al ricordo di don Maurizio Francoforte, parroco di Brancaccio e successore di padre Pino Puglisi, scomparso prematuramente all’età di 62 anni. Le esequie si sono svolte nella chiesa dei popoli della Missione Speranza e Carità, gremita di presbiteri, diaconi e fedeli, insieme a tanti ospiti della missione. In quello stesso luogo riposano le spoglie del missionario laico Biagio Conte, e proprio lì don Maurizio ha voluto essere ricordato da coloro che lo hanno conosciuto, dai giovani del gruppo “I Care” e da quanti hanno condiviso con lui un ministero di vicinanza e solidarietà.
In questo contesto, spicca il gesto carico di simbolismo del “bastone” ricevuto in dono da fratel Biagio Conte, che don Maurizio ha voluto portare con sé nella sepoltura. L’arcivescovo mons. Corrado Lorefice, durante l’omelia, ne ha sottolineato il valore, paragonandolo a un segno tangibile del cammino pastorale di don Maurizio: una “transumanza verso la Vita senza fine”, che lo ha visto insieme “pecorella del gregge amato” e “segno del Buon Pastore”. Con parole cariche di emozione, l’arcivescovo ha ricordato come don Maurizio vivesse “tatuato nel cuore il martirio di padre Pino Puglisi”, suo amico e maestro, e quale fosse la sua costante disponibilità per tutti. Uno stile di vita, quello di don Maurizio, che si è intrecciato anche con la malattia condivisa con Biagio Conte e affrontata con la stessa fede che lo ha reso punto di riferimento di un’intera comunità.
Nel corso della celebrazione, diversi punti di vista hanno contribuito a delineare un ritratto preciso del parroco di Brancaccio. L’arcivescovo Lorefice ha offerto una testimonianza di come, pur nelle sofferenze, don Maurizio restasse “amico e compagno di tutti”. Dal canto loro, i giovani del gruppo “I Care” hanno evocato la figura di un sacerdote che si è fatto carico dei bisogni dei bambini di Brancaccio, tracciando prospettive di speranza. Gli ospiti della Missione Speranza e Carità, spesso in condizioni di marginalità, hanno ricordato la presenza e l’ascolto attento di don Maurizio, particolarmente abile nel tradurre in azioni concrete gli insegnamenti del Vangelo. Infine, don Nino Governale, che lo conobbe fin dai tempi del seminario, ha evidenziato la dedizione e lo spirito di collaborazione che caratterizzavano l’operato di don Maurizio, rendendolo un esempio di fede per l’intera arcidiocesi.
La celebrazione Eucaristica si è così trasformata in un momento di profonda gratitudine, dove il vissuto di don Maurizio – uomo di carità, di amicizia e di impegno verso i più deboli – è stato consegnato alla memoria collettiva. Le tante parole di affetto e gli aneddoti condivisi hanno confermato quanto la sua eredità pastorale resti ben radicata nella comunità palermitana, soprattutto nel quartiere di Brancaccio, teatro del suo amore e del suo servizio.
Allo stesso tempo, il richiamo al bastone donato da fratel Biagio Conte ha aperto una prospettiva di fede che va oltre la perdita: quel segno fisico esprime il senso di una guida che, pur essendo andata oltre, continua a incoraggiare e a indicare un percorso di speranza. Guardando al futuro, i fedeli e i giovani di Brancaccio porteranno avanti l’opera di don Maurizio, forti di un insegnamento che affonda le radici nella testimonianza di padre Puglisi e si nutre ogni giorno di gesti di prossimità verso chi vive ai margini.