Peppe glorioso: il calzolaio che ha segnato la storia di cefalù

Peppe Glorioso è uno di quei personaggi la cui vita e il cui lavoro sono riusciti a lasciare un segno profondo nella comunità in cui ha vissuto. Nasce nel 1914 a Cefalù, un affascinante centro siciliano noto anche per le sue tradizioni artigianali, la sua storia millenaria e il suo paesaggio mozzafiato. La sua figura, che oggi rappresenta una parte del cuore pulsante della città, è ancora ricordata dai cefaludesi con affetto e ammirazione, in particolare per aver dato vita a un laboratorio di calzoleria che ha contribuito a valorizzare l’artigianato locale e a mantenere viva una tradizione che, altrimenti, sarebbe potuta svanire nel tempo.

Il suo negozio di scarpe è più di un semplice punto vendita: è un simbolo di passione, di dedizione al lavoro manuale e di amore per la tradizione, valori che hanno caratterizzato tutta la sua vita. Peppe, infatti, non è stato solo un calzolaio, ma un vero e proprio artigiano che ha trasmesso ai suoi familiari il suo sapere e il suo spirito di iniziativa, creando un legame tra le generazioni che persiste ancora oggi.

Le origini di Peppe Glorioso

Nato nel 1914 a Cefalù, Peppe cresce in una famiglia di umili origini. Suo padre Giuseppe è un pescatore, un uomo che trascorreva le sue giornate in mare, ma che nel tempo libero amava vestirsi con abiti eleganti e cappello, attirando l’attenzione dei suoi amici, che gli affibbiarono il soprannome di “Peppe u principi”. Questo soprannome divenne simbolico per tutta la famiglia, un segno di distinzione che rimase nella memoria della comunità cefaludese.

La madre di Peppe, Caterina, è una figura altrettanto interessante. Vendeva fichi d’india sbucciati su una bancarella, un’attività che dimostrava la sua capacità di adattarsi alle necessità del mercato locale e di guadagnarsi da vivere con il frutto del proprio lavoro. Nonostante queste origini modeste, Peppe e i suoi fratelli crescono con una solida educazione basata sul lavoro e sul rispetto per le tradizioni.

Anche se il padre è un pescatore, Peppe non segue le sue orme. Anzi, la sua giovinezza è segnata da un’inclinazione verso mestieri più legati alla terra e alla manualità. Diventa infatti muratore e comincia a lavorare con i suoi fratelli in vari cantieri, apprendendo l’arte della costruzione e sviluppando una certa manualità che gli sarà utile in futuro. Tuttavia, il destino ha in serbo per lui un’altra strada.

La formazione e l’incontro con Maria

L’incontro con Maria Battaglia, una giovane donna che faceva l’orlatrice, segna un punto di svolta nella vita di Peppe. Maria era una figura già affermata nel suo mestiere, un lavoro che oggi è quasi del tutto scomparso. La sua abilità nell’arte del cucito, in particolare nella lavorazione delle tomaie delle scarpe e delle borse, la rende una persona particolarmente stimata nella comunità.

Nel 1937, Peppe e Maria si sposano, e il matrimonio diventa l’inizio di una nuova fase della vita dei due. Dopo il matrimonio, infatti, Peppe inizia ad apprendere il mestiere di calzolaio (“u scarparu”) nel laboratorio del cognato Angelo, un’altra figura che ha avuto una grande influenza sulla sua formazione. Questo periodo di apprendistato segna la nascita della passione per la calzoleria, un’arte che avrà un impatto determinante sulla sua carriera futura.

La nascita del laboratorio di calzoleria

Peppe e Maria, dopo aver acquisito una solida esperienza nel laboratorio del cognato, decidono di mettersi in proprio. È così che, su Corso Ruggero, di fronte al Circolo Unione, aprono il loro laboratorio di calzoleria. Il laboratorio diventa presto un punto di riferimento per tutta Cefalù e anche per i paesi limitrofi, che iniziano a venire appositamente per acquistare le scarpe fatte a mano da Peppe, Maria e il loro figlio Pippo, che cresce con l’idea di continuare il mestiere del padre.

Il lavoro in laboratorio non si limita alla produzione di scarpe di qualità, ma include anche una forte componente di innovazione. Peppe, infatti, non si limita a riparare scarpe, ma crea modelli nuovi e personalizzati per i suoi clienti. Questo approccio artigianale, lontano dalla produzione industriale, diventa un marchio di fabbrica che lo distingue da tutti gli altri calzolai della zona.

Il laboratorio è più di un luogo di lavoro: è un centro di socializzazione, un punto in cui i cefaludesi si riuniscono per scambiare notizie e per parlare di tutto ciò che riguarda la città e la vita quotidiana. Il calzolaio diventa così una figura centrale nella vita della comunità, un uomo che non solo lavora con le mani, ma che sa anche ascoltare le persone e rispondere alle loro esigenze.

L’influenza sulla comunità

Il successo del laboratorio di calzoleria non è solo dovuto alla qualità delle scarpe prodotte, ma anche all’impegno che Peppe ha messo nel creare una tradizione familiare e professionale che ha avuto un impatto duraturo sulla comunità di Cefalù. Grazie al suo lavoro, infatti, molte famiglie del paese hanno potuto acquistare scarpe di alta qualità a prezzi accessibili. Inoltre, Peppe ha contribuito a mantenere viva una tradizione artigianale che rischiava di scomparire sotto l’assalto dell’industria della moda e della produzione in serie.

La sua capacità di lavorare con passione e dedizione, unita a una straordinaria abilità tecnica, ha fatto sì che le sue scarpe fossero apprezzate anche al di fuori della città. Le persone che venivano da altri paesi a comprare le sue creazioni dimostrano l’importanza che il suo laboratorio ha acquisito nel corso degli anni.

La famiglia e l’eredità

Il matrimonio con Maria e la nascita dei figli, in particolare Pippo, segnano un altro momento fondamentale nella vita di Peppe. Il figlio, infatti, inizia a lavorare nel laboratorio fin da giovane, apprendendo l’arte del calzolaio e diventando il naturale erede del mestiere del padre. Nonostante la morte prematura del figlio Romeo, la famiglia di Peppe Glorioso resta unita lavorando insieme, trasmettendo alle generazioni successive la passione per l’artigianato e il rispetto per la tradizione.

Nel 1991, Peppe “u principi” muore, lasciando un vuoto che non sarebbe mai stato colmato. Tuttavia, il suo negozio continua a operare, sotto la guida del figlio Pippo, che ha raccolto l’eredità del padre e continua a gestire il laboratorio di calzoleria con la stessa passione e dedizione che lo hanno caratterizzato.

L’eredità di Peppe Glorioso non si limita alle scarpe che ha creato o al laboratorio che ha fondato. La sua eredità vive nella città di Cefalù, nella memoria di chi lo ha conosciuto e ammirato. La sua storia è quella di un uomo che, pur partendo da umili origini, è riuscito a creare qualcosa di duraturo, che ha avuto un impatto positivo sulla sua comunità e che, ancora oggi, continua a vivere attraverso il lavoro e la passione dei suoi discendenti.

Per Cefalù è una tradizione che ha attraversato generazioni, un artigianato che ha saputo resistere alla modernità. Peppe è un uomo che ha contribuito a mantenere viva la storia della sua città. La sua vita ci insegna che, anche in tempi di cambiamenti rapidi e di globalizzazione, c’è ancora spazio per la passione, per il lavoro manuale e per la famiglia, valori che non dovremmo mai dimenticare.

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