La vita di Giuseppe Simplicio, conosciuto affettuosamente come “Pino”, si intreccia indissolubilmente con la storia della città di Cefalù, un luogo che ha visto crescere questo uomo che ha saputo coniugare passione per la cultura, impegno sociale e una carriera scolastica che ha segnato numerose generazioni. La sua storia è un esempio di dedizione, coraggio e amore per la propria terra e per il sapere, ed è proprio attraverso il suo impegno in vari ambiti che ha costruito un’eredità che perdura nel tempo. La figura di Pino Simplicio, infatti, non è solo quella di un insegnante e dirigente scolastico, ma anche di un attivo cittadino impegnato nel sociale e nella cultura, contribuendo, con il suo spirito di servizio, a migliorare la vita della sua comunità.
In questo saggio, si esploreranno le tappe più significative della sua vita, mettendo in evidenza gli eventi che lo hanno plasmato, i successi raggiunti, le difficoltà superate, e l’impatto che ha avuto nella scuola, nella cultura e nella società di Cefalù.
Le origini e l’infanzia
Giuseppe Simplicio nasce il 16 dicembre 1950 a Cefalù, un’incantevole cittadina siciliana affacciata sul Mar Tirreno, celebre per la sua storia millenaria e per il suo patrimonio culturale. Cefalù, con il suo imponente Duomo normanno e le sue strade strette e affascinanti, è un luogo che unisce il passato e il presente, ed è il palcoscenico ideale per la nascita e la crescita di Pino, che si forma proprio tra queste tradizioni radicate e un forte senso di appartenenza alla sua terra. La sua famiglia, pur provenendo da modeste origini, incarna il valore del lavoro e della solidarietà familiare, due pilastri che segnano profondamente la sua crescita. La madre, Elena Maranto, è casalinga, una figura centrale nella sua infanzia, che si dedica interamente alla cura della famiglia, mentre il padre, Michele, lavora come autista del pediatra Antonino Corsello, un uomo apprezzato nella comunità per la sua dedizione al lavoro e alla cura dei più piccoli.
Pino cresce in un ambiente familiare che gli trasmette l’importanza del sacrificio e della dedizione. La sua infanzia è scandita da routine quotidiane che non si limitano alla scuola, ma sono caratterizzate anche dalla forza dei legami familiari e dalla capacità di prendersi cura l’uno dell’altro. La figura della madre gli insegna la forza della pazienza, dell’amore incondizionato e della dedizione familiare. Una delle figure più significative della sua giovinezza è il nonno materno Rosario, un uomo di grande saggezza e cultura contadina, che diventa per Pino un punto di riferimento fondamentale.
Rosario non solo accompagna Pino a scuola ogni giorno, ma gli trasmette anche valori profondi legati alla cultura della terra, alla semplicità e all’umiltà. La sua figura rassicurante e la sua presenza costante nella vita di Pino contribuiscono a sviluppare in lui un senso di rispetto per le tradizioni e una connessione profonda con la natura e la vita rurale. I racconti del nonno, che parlano di tempi passati, di esperienze difficili ma ricche di significato, lasciano un segno indelebile nella memoria di Pino, che cresce con un’idea della vita fatta di sacrificio ma anche di gioia semplice e di valorizzazione della famiglia. La morte prematura del nonno, avvenuta quando Pino è ancora un bambino, segna profondamente la sua infanzia, poiché la figura di Rosario era una guida non solo affettiva ma anche educativa. La sua perdita è uno dei primi grandi dolori della vita di Pino, un momento che lo segna e lo fa maturare in fretta, portandolo a riflettere sul valore della memoria e delle tradizioni, concetti che saranno fondamentali per il suo futuro.
Il legame con la sua famiglia e con la terra natale si consolida ulteriormente nel corso degli anni. Crescendo, Pino sviluppa una passione per il calcio, che diventa presto una delle sue principali fonti di svago e di aggregazione. Il gioco del calcio, che diventa una parte integrante della sua giovinezza, lo aiuta a costruire legami di amicizia con i suoi coetanei e a sviluppare un forte spirito di squadra. Non solo gioca con gli amici nelle strade, nelle piazze del centro storico e a lungomare, ma partecipa anche a tornei cittadini e, successivamente, gioca in seconda categoria con la squadra “Erminio Spalla Cefalù”, quest’ultima esperienza gli permette di confrontarsi con altre realtà e di crescere anche dal punto di vista sportivo. Questo amore per il calcio non si limita alla minore età: sarà una passione che Pino porterà con sé per tutta la vita, un legame che lo porterà a intraprendere in seguito la carriera di allenatore di calcio nelle squadre che militano nel settore giovanile, dove il suo spirito di dedizione e la capacità di motivare i giovani atleti emergono chiaramente. Pino collabora anche con la “Normanna” del presidente Geraci, squadra di prima categoria. Il calcio, con il suo spirito di competizione, ma anche di collaborazione e rispetto, diventa una metafora per la vita di Pino, che si impegna con la stessa passione e determinazione in ogni progetto che intraprende.
Oltre all’amore per lo sport, un altro aspetto fondamentale della sua giovinezza è l’impegno nella vita associativa. Pino, infatti, si avvicina sin da giovane all’Azione Cattolica e successivamente agli Scout, esperienze che hanno un impatto profondo sulla sua formazione e sui suoi valori. L’Azione Cattolica lo introduce a una vita di servizio, di impegno nella comunità e di crescita spirituale. Questa esperienza gli permette di comprendere l’importanza di essere attivamente coinvolti nel miglioramento della propria comunità e di coltivare una dimensione sociale che va oltre il singolo individuo. Successivamente, l’esperienza con gli Scout, che aggiunge un ulteriore livello di responsabilità e di preparazione pratica, lo aiuta a sviluppare un forte senso di responsabilità, di leadership e di solidarietà verso gli altri. Questi valori di comunità, di servizio e di dedizione al bene collettivo diventeranno principi che guideranno Pino per tutta la vita, alimentando il suo spirito di collaborazione e il suo impegno in numerosi ambiti, sia personali che professionali.
L’infanzia di Pino, quindi, è un periodo ricco di influenze formative, in cui le esperienze familiari, sportive e associative si intrecciano per dar vita a una personalità forte, responsabile e profondamente legata alla propria terra e alla propria comunità. La sua crescita avviene all’interno di un contesto che valorizza i legami familiari, il rispetto per le tradizioni e l’importanza del lavoro, ma anche con un’attenzione costante alla crescita personale e all’impegno civico. Questi primi anni della sua vita non solo gettano le basi per il suo futuro, ma forniscono anche gli strumenti necessari per affrontare le difficoltà che incontrerà lungo il suo cammino.
L’istruzione e l’ingresso nel mondo del lavoro
Nonostante la sua passione innata per la matematica e il forte desiderio di frequentare il Liceo Scientifico, la realtà economica della sua famiglia costringe Pino a prendere una direzione diversa nella sua formazione. La separazione dei genitori e le difficoltà economiche che ne derivano pongono ostacoli significativi alla possibilità di proseguire con gli studi al liceo, un percorso che avrebbe richiesto un impegno economico che la famiglia non riusciva a sostenere. In un momento di forte incertezza, Pino si trova a dover fare delle scelte pratiche, che non corrispondono perfettamente alle sue inclinazioni naturali, ma che gli permettono comunque di avere un’opportunità concreta nel mondo del lavoro. Così, con una decisione matura e responsabile, opta per un indirizzo che gli consente di entrare nel mondo professionale con maggiore facilità: il diploma di Geometra.
Il percorso scolastico che sceglie non è quello che aveva immaginato per sé, ma Pino si adatta alla nuova situazione con una determinazione che lo caratterizzerà per tutta la vita. Il suo spirito di sacrificio lo porta a impegnarsi al massimo in questa nuova direzione, pur senza mai perdere la passione per le materie scientifiche che tanto lo affascinano. Il diploma di Geometra, sebbene lontano dal suo sogno di diventare un matematico, gli offre una solida formazione pratica che gli permette di entrare nel mondo del lavoro con maggiore facilità. La sua giovane età e la necessità di contribuire economicamente alla famiglia lo spingono a prendere sul serio questo percorso, nonostante la consapevolezza che non rispecchi appieno le sue vere aspirazioni.
Durante le estati, Pino non perde occasione per mettersi al lavoro e contribuire alle spese familiari. Inizia a lavorare nell’officina meccanica del cognato Angelo, che gli offre un’opportunità concreta di impiego. Questo lavoro gli permette di guadagnare qualcosa, ma soprattutto gli insegna il valore del sacrificio e del lavoro manuale. L’esperienza nell’officina meccanica è un altro tassello importante nel suo percorso di crescita personale, in quanto lo aiuta a sviluppare abilità pratiche e una mentalità concreta, che gli serviranno successivamente anche nella sua carriera scolastica e professionale. Nonostante non si tratti di un lavoro che nutra la sua passione intellettuale, Pino si impegna con serietà e costanza, imparando a bilanciare le sue responsabilità lavorative con lo studio.
Nel frattempo, il suo percorso scolastico continua, e Pino, pur non trovandosi in un indirizzo che lo appassioni completamente, si dedica agli studi con il massimo impegno. La matematica, che continua ad essere la sua materia preferita, non viene mai messa da parte, e anche mentre si prepara per il diploma di Geometra, non perde occasione per approfondire le sue conoscenze scientifiche. La sua dedizione e la costanza negli studi gli permettono di diplomarsi con successo, e a quel punto si apre per lui una nuova fase della sua vita. Il diploma di Geometra gli consente di iniziare la sua carriera nel campo dell’edilizia e della progettazione, ma Pino, pur soddisfatto del traguardo raggiunto, sente che quella non è la strada che vuole percorrere per il resto della sua vita.
Dopo aver lavorato nei cantieri e aver acquisito esperienza nello studio tecnico di un costruttore, Pino si rende conto che la sua vera passione è un’altra. Nonostante il buon inizio nella sua carriera da geometra, si accorge che la matematica e la teoria scientifica lo attraggono ancora di più. Inizia a riflettere sul suo futuro, sulle sue inclinazioni e su ciò che davvero lo motiva. La sua passione per la matematica non si è mai affievolita e, anzi, cresce sempre di più mentre si dedica al lavoro quotidiano. Si rende conto che la carriera da geometra, pur essendo rispettabile e soddisfacente in termini pratici, non è in grado di offrirgli la soddisfazione intellettuale che cerca.
Questa presa di coscienza lo porta a prendere una decisione fondamentale per il suo futuro: lasciare la carriera da geometra e inseguire il suo sogno di studiare matematica all’università. Nonostante le difficoltà economiche e la situazione familiare che non gli permettono di vivere con serenità questa scelta, Pino decide di iscriversi alla facoltà di Matematica dell’Università di Palermo. È una decisione audace, che comporta sacrifici e cambiamenti radicali, ma che rappresenta la realizzazione di un sogno che lo accompagna da sempre. È consapevole che questo cambiamento non sarà facile, ma la passione per la matematica e la convinzione che l’insegnamento possa essere la sua vera vocazione gli danno la forza di intraprendere questa nuova strada. Il suo desiderio di perseguire una carriera accademica, pur con le difficoltà che comporta, lo guiderà attraverso il cammino dell’università, un percorso che lo porterà a laurearsi nel 1974, aprendo così le porte a nuove opportunità professionali e, soprattutto, al mondo dell’insegnamento, che diventerà la sua vera passione e missione.
L’università e la passione per l’insegnamento
Nel 1970, Pino Simplicio compie una scelta decisiva per il suo futuro: si iscrive alla facoltà di Matematica dell’Università di Palermo. L’ingresso all’università rappresenta per lui una grande opportunità, ma anche un notevole impegno. Pino proviene da una famiglia che, pur non mancando di affetto e sostegno, non disponeva delle risorse economiche per supportarlo appieno nel suo percorso di studi. A causa delle difficoltà economiche, deve conciliare gli studi con il lavoro, e in particolare, durante le vacanze estive, lavora come operaio in un’officina meccanica, contribuendo con il suo stipendio alle spese familiari. Questo sacrificio, insieme alla ferma determinazione di raggiungere l’obiettivo della laurea, diventa il motore che lo spinge a non mollare mai, nonostante le difficoltà quotidiane.
Il viaggio quotidiano per arrivare all’università, partendo dalla sua Cefalù, aggiunge un ulteriore strato di difficoltà alla sua vita da studente. Ogni mattina, Pino prende il treno per Palermo, un viaggio che diventa ormai una routine, ma che non è mai facile né breve. La sua capacità di organizzarsi e di ottimizzare il tempo tra studio e lavoro è una delle caratteristiche che lo contraddistingue. Nonostante le difficoltà, non perde mai la sua passione per la matematica, una disciplina che gli ha sempre affascinato per la sua logica rigorosa e la bellezza dei suoi principi.
Il sostegno della madre, Elena, della sorella, Mimma, e del cognato, Angelo, sono determinanti in questo percorso. Sempre presenti, sebbene non possano aiutarlo direttamente con il suo lavoro, si prodigano per garantirgli l’abbonamento al treno e per sostenere le spese quotidiane, dimostrando un amore e un impegno che, per Pino, diventano fonte di grande forza e determinazione. La madre rappresenta un pilastro nella sua vita insieme alla zia Maria. La fiducia materna nei confronti delle capacità del figlio lo sprona a non arrendersi mai, anche quando le difficoltà sembrano insormontabili. Nonostante il periodo storico e le difficoltà economiche che la famiglia sta affrontando, Pino riesce a mantenere un forte legame con la sua passione per lo studio e la sua volontà di raggiungere la laurea.
Un altro aspetto che contribuisce al successo di Pino è l’amicizia con Salvo, un compagno di studi con cui condivide non solo la passione per la matematica, ma anche l’amore per il calcio. Salvo diventa una figura importante nella sua vita universitaria, aiutandolo a superare le difficoltà più grandi. Condividendo insieme le sfide accademiche, i due ragazzi si supportano a vicenda, creando una rete di solidarietà che rende il percorso universitario meno solitario e più motivante. La loro amicizia si trasforma in una risorsa preziosa, soprattutto nei momenti di incertezza, quando il peso degli impegni accademici e delle difficoltà economiche sembrano insostenibili. Il supporto reciproco, la motivazione che Salvo gli offre, e la passione condivisa per il calcio, diventano per Pino un motore per proseguire, anche quando sembra che gli ostacoli siano insuperabili.
Nel 1974, dopo quattro anni di studio intenso, Pino ottiene la laurea in Matematica. Questo traguardo rappresenta una realizzazione personale e una conquista straordinaria, considerando le difficoltà che ha dovuto affrontare durante il percorso. La laurea in Matematica non solo conferma il suo talento e la sua passione per la disciplina, ma apre anche nuove opportunità professionali. Inizia a guardare con interesse al mondo del lavoro, e una delle prime opportunità che gli si presenta è quella di lavorare in banca, dove si inizia a utilizzare l’informatica per l’automazione delle operazioni bancarie. Tuttavia, un’esperienza che avrà un impatto significativo sulla sua vita accade quando gli viene assegnata una supplenza temporanea di Matematica e Scienze presso la scuola media di Gangi.
L’esperienza a Gangi si rivela fondamentale per il futuro di Pino. Durante il periodo di supplenza, ha l’opportunità di entrare in contatto diretto con gli studenti, di entrare nelle aule scolastiche e di capire come si svolge realmente la vita in una scuola. Qui, Pino ha l’occasione di mettere in pratica le sue conoscenze, ma soprattutto di capire che la sua vera vocazione non è quella di lavorare in banca, ma quella di insegnare. L’incontro con i ragazzi, le sfide quotidiane dell’insegnamento, e la possibilità di fare la differenza nella vita degli studenti lo spingono a riflettere profondamente sulla sua carriera e sulle sue ambizioni. Dopo quella supplenza, diventa chiaro a Pino che la sua passione per l’insegnamento è più forte di qualsiasi altra opportunità professionale, e decide di dedicarsi completamente alla scuola.
Questo momento segna un punto di svolta per Pino: l’insegnamento non è più solo una professione, ma diventa la sua missione. La scelta di insegnare Matematica e Scienze si radica in un desiderio profondo di trasmettere non solo conoscenze, ma anche valori. Pino è convinto che l’insegnamento possa essere uno strumento potente per cambiare la vita dei suoi studenti, per aiutarli a sviluppare il pensiero critico, a scoprire il piacere di imparare e a costruire un futuro migliore. Decide quindi di intraprendere la carriera scolastica con determinazione, sicuro che il suo impegno e la sua passione per la matematica possano essere una risorsa fondamentale per le future generazioni. La sua carriera nel mondo dell’educazione segnerà un lungo percorso di successi e soddisfazioni, confermando il suo amore per l’insegnamento e per l’educazione come strumenti di crescita personale e collettiva.
L’ingresso nella scuola e la carriera da docente
Dopo aver superato il concorso a cattedra nel 1974, Giuseppe Simplicio intraprende la sua carriera come docente di Matematica e Scienze presso la Scuola Media di Cefalù. Questo incarico rappresenta per lui un momento cruciale, in quanto gli consente finalmente di mettere in pratica la sua passione per l’insegnamento, che coltivava sin da giovane. La scelta di insegnare in una scuola media, una realtà che conosceva molto bene come ex studente, gli permette di avvicinarsi con empatia ai suoi allievi, comprendendo le difficoltà e le esigenze di ragazzi che si trovano nel delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza.
Fin dai primi anni, il suo approccio al lavoro si distingue per la passione e l’impegno che mette in ogni lezione. Il suo insegnamento non si limita al semplice trasferimento di conoscenze, ma diventa un’opportunità per stimolare curiosità, riflessione critica e una visione più ampia della matematica e delle scienze. La sua dedizione al lavoro lo fa presto riconoscere dai colleghi e dagli studenti, non solo come un insegnante preparato, ma come una figura di riferimento, capace di motivare e guidare i suoi studenti nella scoperta del mondo scientifico. La sua lezione non è mai un monologo, ma un dialogo continuo, in cui ogni studente è chiamato a partecipare attivamente e a sviluppare il proprio pensiero critico.
Pino non si limita mai a una didattica tradizionale, ma cerca sempre di rendere le sue lezioni interattive e coinvolgenti. La matematica e le scienze, materie che a volte possono sembrare astratte e difficili, sono presentate in modo che i ragazzi possano percepirle come strumenti utili per comprendere il mondo che li circonda. Il suo impegno nel rendere l’apprendimento significativo lo rende una figura apprezzata non solo per la sua competenza, ma anche per la capacità di fare della scuola un luogo stimolante e vivace.
Con il passare degli anni, il suo ruolo all’interno della scuola cresce. Nel corso della sua carriera, assume infatti il ruolo di vice preside, una posizione che gli consente di affinare le sue capacità organizzative e amministrative. L’esperienza da docente e la sua attitudine a comprendere le dinamiche scolastiche gli permettono di affrontare con competenza i compiti amministrativi legati alla gestione delle risorse, al coordinamento dei colleghi e alla supervisione delle attività didattiche. Diventa una figura di mediazione, capace di ascoltare le esigenze dei docenti, degli studenti e delle famiglie, cercando di trovare soluzioni che soddisfino le diverse necessità.
Un importante contributo alla sua crescita professionale arriva dai suoi mentori: il preside Raviotta e la preside Scialabba. Entrambi, con la loro esperienza e la loro visione educativa, lo guidano nell’approfondire la normativa scolastica e nell’apprendere come applicare i principi pedagogici di Don Lorenzo Milani, un educatore che Pino considera un vero punto di riferimento. I principi di Milani, che pongono al centro dell’educazione l’inclusività e l’uguaglianza, si riflettono nella gestione della scuola e nel modo in cui Pino affronta il suo lavoro quotidiano. L’idea che ogni studente debba essere messo in condizione di esprimere il proprio potenziale, senza che nessuno venga escluso o messo da parte, diventa il fondamento della sua carriera educativa. Questo approccio, che valorizza l’individualità di ogni alunno, diventa uno dei pilastri della sua filosofia educativa, che avrà un grande impatto sulle scuole che dirigerà successivamente.
Nel 1990, la sua carriera fa un altro importante passo avanti, quando viene trasferito al Liceo Scientifico di Castelbuono. Questo passaggio segna il suo ingresso in un ambiente scolastico più complesso, che gli permette di confrontarsi con nuove sfide e nuove opportunità. L’esperienza nel Liceo Scientifico arricchisce il suo bagaglio di conoscenze e competenze, in quanto si trova a lavorare con studenti più maturi e con un programma didattico più articolato. Lì, Pino continua a dimostrare il suo approccio innovativo all’insegnamento, cercando sempre di rendere la matematica e le scienze non solo comprensibili, ma anche affascinanti per i ragazzi.
Un anno dopo, nel 1991, viene trasferito all’I.T.C.G. “Jacopo del Duca” di Cefalù, una scuola che segna un ritorno alle radici per Pino, che torna a lavorare nella sua città natale. Qui, assume il ruolo di docente di Matematica, sostituendo un collega andato in pensione. Questo ritorno alla sua scuola di origine non è solo un ritorno fisico, ma anche un’opportunità di riflessione sul percorso che ha fatto fino a quel momento. Il suo impegno continua a essere centrato sull’offrire ai ragazzi una preparazione solida e un’esperienza scolastica che li prepari ad affrontare il futuro con consapevolezza e determinazione.
Nel 1992, il passaggio alla carriera dirigenziale segna una nuova svolta. La sua nomina a Preside presso la scuola media di Carini rappresenta una grande opportunità, che gli permette di mettere in pratica tutta l’esperienza accumulata negli anni precedenti. Come preside, Pino applica i principi educativi che ha appreso, mettendo al centro la valorizzazione del singolo studente, l’inclusività e l’innovazione. La sua visione della scuola come un luogo di crescita collettiva e di scambio continuo di idee e valori diventa la base su cui costruire una scuola moderna, dinamica e aperta alle sfide del futuro.
La sua carriera dirigenziale continua ad evolversi, portandolo a ricoprire incarichi in altre scuole di Cefalù, Isnello, Castelbuono, Palermo e Campofelice di Roccella. Ogni nuovo incarico gli offre la possibilità di confrontarsi con diverse realtà scolastiche, arricchendo ulteriormente la sua esperienza e permettendogli di affinare la sua visione dell’educazione. Nel corso degli anni, diventa una figura di riferimento per la comunità scolastica, capace di gestire le sfide quotidiane con professionalità e passione. La sua carriera è una testimonianza di dedizione all’insegnamento e di impegno costante per migliorare la qualità dell’educazione nelle scuole che ha avuto l’onore di dirigere.
La carriera dirigenziale e l’impegno nella comunità scolastica
Nel 1992, la carriera di Giuseppe Simplicio assume una nuova e decisiva dimensione. Con la nomina a preside incaricato, si apre per lui un capitolo cruciale della sua vita professionale, segnato da una serie di incarichi che lo porteranno a ricoprire posizioni di crescente responsabilità. La sua gestione scolastica si distingue per la capacità di affrontare sfide complesse e di innovare nel campo dell’educazione, rendendo l’esperienza scolastica più inclusiva e rispondente alle esigenze della comunità.
La prima grande esperienza dirigenziale arriva con la nomina a preside presso l’Istituto Comprensivo “G.B. Cinà” di Campofelice di Roccella e Lascari, un’istituzione educativa di notevole rilevanza per la sua complessità organizzativa. In questo istituto, Pino ha la responsabilità di gestire diversi plessi scolastici e un ampio numero di alunni, un compito che richiede non solo competenza amministrativa, ma anche una grande capacità di gestione delle risorse umane e materiali. La sua leadership si distingue per l’implementazione di un orario scolastico innovativo che si caratterizza per la sua inclusività. Pino è sempre stato convinto che l’educazione debba essere accessibile a tutti, senza distinzioni, e per questo ha lavorato affinché ogni alunno potesse avere l’opportunità di partecipare pienamente alla vita scolastica. L’introduzione di orari estesi, che permettessero anche la partecipazione degli studenti delle scuole primarie e dell’infanzia alle attività didattiche, è stata una delle sue iniziative più apprezzate.
Nel corso degli anni, la sua visione educativa è stata messa in pratica attraverso una serie di innovazioni che hanno migliorato la qualità dell’insegnamento e del servizio scolastico. Ad esempio, ha promosso una didattica innovativa, con l’introduzione di attività laboratoriali, progetti di ricerca e programmi di tutoraggio, tutti finalizzati a favorire l’apprendimento attivo e il coinvolgimento degli studenti. La sua attenzione particolare alla qualità della vita scolastica ha portato anche alla creazione di ambienti più accoglienti e funzionali, dove gli studenti, i docenti e il personale non docente potessero sentirsi valorizzati e motivati.
Il suo impegno nella comunità scolastica non si è limitato solo alla gestione amministrativa, ma si è esteso anche alla formazione professionale degli insegnanti. Consapevole che la qualità dell’insegnamento dipende in larga parte dalla preparazione continua dei docenti, ha promosso e organizzato numerosi corsi di aggiornamento, approfondendo temi legati all’inclusione, all’uso delle nuove tecnologie in aula e alla didattica innovativa. Pino ha sempre creduto che un insegnante, per essere efficace, dovesse essere in grado di adattarsi alle nuove sfide educative, e per questo ha messo al centro della sua attività dirigenziale la crescita professionale dei docenti.
Parallelamente, il suo impegno è stato sempre rivolto a garantire il supporto adeguato agli studenti con disabilità. Consegue il Diploma di Specializzazione Polivalente per l’attività di sostegno, un titolo che gli consente di affrontare con maggiore consapevolezza e competenza le problematiche legate all’inclusione scolastica. In qualità di dirigente scolastico, ha contribuito in modo determinante alla creazione di ambienti di apprendimento inclusivi, dove ogni studente, indipendentemente dalle sue difficoltà, potesse essere seguito e supportato nel suo percorso educativo. La sua visione dell’inclusione, che non si limitava alla semplice applicazione della legge, ma abbracciava un approccio empatico e comprensivo, ha fatto sì che gli studenti con bisogni speciali potessero sentirsi parte integrante della comunità scolastica, partecipando attivamente alla vita scolastica.
Un aspetto importante della sua carriera dirigenziale è stato il suo ruolo all’interno di enti scolastici regionali, come membro della Commissione Ricorsi Personale A.T.A. e Presidente della Commissione per la Valutazione delle Graduatorie Permanenti del Personale A.T.A. Questi incarichi lo hanno messo in contatto con un’altra dimensione della gestione scolastica, quella legata alla politica del personale e alla valorizzazione delle risorse umane. In questo contesto, Pino ha avuto l’opportunità di influire positivamente sulle politiche scolastiche locali, cercando di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi amministrativi, garantendo equità nelle graduatorie e un trattamento giusto per tutti i lavoratori del settore. Questo impegno, che spesso rimane dietro le quinte, ha avuto un impatto fondamentale nel migliorare le condizioni di lavoro degli insegnanti e del personale non docente, e di garantire la stabilità e la qualità del servizio educativo.
Nel corso della sua carriera, Pino ha avuto anche l’opportunità di dirigere scuole in ambiti più complessi e con un maggior numero di studenti, come nel caso dell’Istituto Comprensivo di Collesano, che, successivamente, si è unito a Campofelice di Roccella. La direzione di un’istituzione scolastica articolata su più comuni e con numerosi plessi ha rappresentato per lui una sfida, ma anche un’occasione per applicare la sua visione innovativa e inclusiva su scala più ampia. Durante il suo mandato, è riuscito a implementare sistemi di comunicazione e collaborazione tra i vari plessi, creando una rete forte tra insegnanti, alunni e genitori, che ha contribuito a migliorare il funzionamento generale della scuola.
La sua carriera dirigenziale si è anche caratterizzata per una visione del ruolo educativo come strumento di trasformazione sociale. Per Pino, la scuola non era solo un luogo dove si trasmettevano conoscenze, ma un ambiente in cui si formavano cittadini consapevoli e attivi. La sua leadership è stata ispirata dal pensiero di Don Lorenzo Milani, che vedeva la scuola come un mezzo per creare uguaglianza sociale, un valore che Pino ha sempre cercato di promuovere nelle sue scuole, perseguendo il principio che ogni studente, indipendentemente dal suo background sociale o economico, meritasse le stesse opportunità di apprendimento.
Il suo impegno nella comunità scolastica non si è esaurito con la fine della sua carriera da dirigente. Anche dopo il suo pensionamento, Pino ha continuato a essere un punto di riferimento per la scuola e per l’educazione, rimanendo attivamente coinvolto in iniziative formative e culturali. La sua eredità continua a vivere nel sistema scolastico che ha contribuito a costruire e nelle molte persone che ha ispirato con il suo esempio di dedizione e passione per l’educazione.
Un impegno a tutto tondo: la cultura e il sociale
Oltre alla sua carriera come insegnante e dirigente scolastico, Giuseppe Simplicio ha sempre dimostrato una passione insaziabile per la cultura e il sociale, caratteristiche che lo hanno reso una figura di riferimento nella comunità di Cefalù. La sua capacità di coinvolgersi in iniziative locali, dedicate non solo all’ambito scolastico, ma anche alla promozione di eventi culturali e sociali, gli ha consentito di raggiungere una visibilità che va ben oltre i confini dell’ambiente educativo. Questa dedizione al bene comune e alla crescita collettiva lo ha reso una persona amata e stimata, capace di influire positivamente sul suo territorio.
Uno degli aspetti più significativi del suo impegno culturale è stata la sua partecipazione attiva a iniziative locali attraverso la radio. Collaborando con Radio Cammarata Cefalù, Pino ha avuto l’opportunità di esprimere il suo pensiero e le sue opinioni riguardo a temi di attualità e cultura, diventando una voce familiare e riconosciuta per tanti ascoltatori. Le sue trasmissioni, come “Scusi…Permette” e “Spazio Libero”, sono stati spazi in cui ha trattato con passione argomenti legati non solo alla politica locale, ma anche alle tradizioni, alla storia e agli eventi sociali che riguardano Cefalù e il territorio circostante. La capacità di affrontare tematiche complesse con un linguaggio semplice e accessibile ha fatto sì che le sue trasmissioni non fossero solo informative, ma anche una vera e propria risorsa educativa, capace di sensibilizzare la comunità su temi di grande rilevanza.
In particolare, “Scusi…Permette” ha avuto un impatto significativo sulla sensibilizzazione dei cittadini riguardo le questioni sociali e culturali, trattando temi di interesse comune e dando voce alle realtà locali. Pino è stato anche un attento ascoltatore, capace di coinvolgere i suoi interlocutori in un dialogo costruttivo, rendendo ogni puntata un’opportunità di crescita per i suoi ascoltatori. La trasmissione “Spazio Libero”, che ha condotto in collaborazione con il dirigente scolastico Ninni Bonacasa, si è distinta per l’approfondimento delle problematiche scolastiche e pedagogiche, creando un ponte tra il mondo della scuola e la comunità, facendo sì che le tematiche educative non rimanessero circoscritte all’ambito accademico, ma fossero condivise e discusse in maniera aperta e collettiva. “Qua e là. Tra una novità e l’altra” è stata l’altra trasmissione di attualità che ha condotto per circa 10 anni, la domenica, su Cefalù Radio Madonie, alternandomi con il Direttore Mario Lombardo e con la regia del geniale Patron dell’emittente Angelo Arduino. Oggi continua con l’informazione conducendo assieme al poeta Antonio Barracato la trasmissione sempre di attualità “E ancora chiedo… Scusi Permette?”
Oltre alla radio, la sua passione per il teatro e per le arti lo ha portato a partecipare attivamente alla cooperativa teatrale “Ras Melkart”, un’esperienza che ha avuto un’importanza particolare nel suo percorso di crescita culturale. Pino ha avuto l’opportunità di confrontarsi con molti artisti locali e di apprendere dai grandi maestri del teatro, come il regista Accursio Di Leo, un nome di spicco della scena teatrale siciliana. Il suo impegno nella cooperativa gli ha permesso non solo di esplorare la cultura siciliana attraverso il teatro, ma anche di contribuire a progetti che hanno portato alla scoperta e valorizzazione di opere significative di autori come Pirandello, Verga e Rosso di San Secondo. Questo impegno culturale, che lo ha visto recitare e presiedere il gruppo teatrale, ha dato a Pino un’esperienza unica di connessione con la tradizione letteraria e artistica, rivelandogli il potere del teatro come strumento di comunicazione sociale.
Un altro pilastro fondamentale del suo impegno culturale è stato il ruolo che ha ricoperto alla Fondazione Mandralisca di Cefalù, una delle realtà culturali più importanti della città. Pino è stato consigliere e presidente della fondazione, impegnandosi a mantenere viva la memoria storica e culturale della città. Durante la sua presidenza, ha lavorato instancabilmente per organizzare eventi culturali di alto livello, come mostre, convegni e incontri pubblici, che hanno avuto un impatto significativo non solo sulla città di Cefalù, ma anche su tutto il territorio madonita. La Fondazione Mandralisca è stata un luogo di confronto, di crescita e di riflessione, e grazie all’impegno di Pino e del suo staff, è riuscita a continuare la sua missione di promozione della cultura siciliana, valorizzando l’eredità lasciata dal Barone Enrico Pirajno di Mandralisca.
La presidenza della fondazione ha rappresentato per Pino un’opportunità unica di lasciare un’impronta duratura sulla comunità cefaludese. Non solo ha contribuito al mantenimento e alla gestione di uno dei principali centri culturali della città, ma ha anche potuto esplorare a fondo la storia, la cultura e le tradizioni siciliane, unendo la passione per la sua terra con l’impegno a preservare e trasmettere il patrimonio culturale alle future generazioni. Gli eventi che ha organizzato, sempre accompagnati da un forte messaggio educativo, sono diventati un punto di riferimento per tutta la cittadinanza, creando occasioni di incontro e di crescita collettiva.
Questi impegni hanno fatto sì che Pino non fosse solo un educatore nel senso stretto del termine, ma un punto di riferimento culturale, capace di unire la scuola, la cultura e il sociale, arricchendo la sua comunità con un’esperienza di vita che abbraccia diversi ambiti e che si fonda sempre su principi di inclusività, partecipazione e crescita condivisa. La sua dedizione a questi valori ha permesso a Cefalù di beneficiare non solo di un’educazione scolastica di qualità, ma anche di una vivacità culturale che continua a caratterizzare la città.
Un’eredità che perdura
Oggi, Pino Simplicio è una figura di grande valore, che ha dedicato la sua vita alla scuola, alla cultura e alla comunità. La sua carriera è un esempio di impegno e dedizione. La sua vita ci insegna che, attraverso il lavoro e la passione per ciò che facciamo, possiamo davvero lasciare un segno indelebile nel nostro mondo. Il suo grazie e la sua gratitudine, per quanto ha realizzato, vanno alla mamma Elena, alla sorella Mimma e al cognato Angelo, ai nipoti Fabiola e Fabrizio, alla zia Maria, agli zii Nicolò e Aurelio. Un grazie meraviglioso dice alla sua famiglia che in ogni momento e in ogni occasione lo ha sempre incoraggiato ad andare avanti. Grazie a sua moglie Rosanna, alle figlie Mariaelena e Graziella e, da alcuni anni, anche a suo genero Daniele e al nipotino Lorenzo.
Cefalunews è felice di annunciare la pubblicazione, prevista per marzo 2025, di un libro che raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.
Per partecipare, invia una foto e le note biografiche all’indirizzo email [email protected] oppure tramite WhatsApp al numero 3472975402. Se hai storie da condividere, puoi anche utilizzare questo link per fornirci tutte le informazioni che ritieni utili. Aiutaci a celebrare insieme i protagonisti che hanno reso e rendono grande Cefalù!
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