Italo Antonio Piazza, nato a Caltanissetta nel 1941, è di origini cefaludesi e ha sempre nutrito un amore profondo per la sua città, Cefalù. Sebbene sia nato lontano, è cresciuto e ha vissuto a Cefalù, dove la sua famiglia ha radici solide. Suo nonno, Pietro Piazza, era calzolaio nella storica via Porta Ossuna di Cefalù, un mestiere che ha radicato ancora di più la sua connessione con il territorio. Suo padre Luigi faceva parte della banda musicale di Cefalù, dove suonava il clarino. Nella stessa banda musicale, anche i suoi fratelli condividevano questa passione: Pietro suonava la cornetta e Salvatore il clarinetto. Questo legame con la musica e la tradizione locale ha contribuito a forgiare la personalità di Italo, che ha sempre mostrato un amore e un attaccamento profondi alla sua città natale.
Italo è senza dubbio una delle figure più emblematiche nel panorama della malacologia siciliana. La sua vita è segnato da una passione profonda per il collezionismo e per lo studio delle meraviglie della natura. Cresciuto in un contesto familiare che gli ha permesso di coltivare le sue curiosità, Piazza ha sempre mostrato un amore incondizionato per le scienze naturali, che lo hanno portato a diventare non solo un collezionista, ma anche un ricercatore di alto livello. La sua carriera inizia lontano dalla malacologia, con il suo servizio nella Guardia di Finanza, ma nel 1963, dopo essersi congedato, decide di tornare a Cefalù, dove con la sua famiglia intraprende un’attività imprenditoriale edile. Tuttavia, è con il suo impegno nel campo del collezionismo che segna la sua vera realizzazione. Non si accontenta di essere un semplice appassionato, ma diventa un punto di riferimento nel campo della malacologia, dedicandosi a tempo pieno a raccogliere, studiare e catalogare conchiglie e molluschi provenienti da tutto il mondo, così come a divulgare i suoi studi scientifici.
Nel corso della sua vita sviluppa una passione sconfinata per il collezionismo, inizialmente orientato verso i francobolli, ma la sua attenzione si sposta ben presto verso il mondo della malacologia, in particolare verso le conchiglie, che diventano l’oggetto di un interesse che si trasforma in una vera e propria carriera scientifica. Inizia a raccogliere conchiglie di tutte le varietà, studiando attentamente ogni esemplare e cercando di comprenderne la storia, la biologia e le caratteristiche. La sua collezione cresce esponenzialmente e diventa un patrimonio unico nel suo genere, contenente oltre 10.000 esemplari, molti dei quali rari, preziosi e unici. Piazza non è solo un semplice collezionista, ma un uomo che percepisce ogni esemplare come un frammento di storia naturale, un piccolo pezzo di un puzzle più grande che va ricostruito attraverso l’osservazione e lo studio.
Collezionista Ricercatore
Italo Piazza non è solo un grande collezionista, ma anche un ricercatore instancabile. La sua passione per la malacologia non si limita alla semplice raccolta di esemplari, ma è guidata da un vero e proprio desiderio di scoprire e di comprendere a fondo le diverse specie. Ogni conchiglia che raccoglie rappresenta un’opportunità per imparare, per esplorare le caratteristiche delle diverse famiglie e generi di molluschi, e per aggiungere nuova conoscenza al campo della malacologia. Le sue ricerche sono minuziose e dettagliate, e ogni esemplare viene catalogato con precisione scientifica. Non solo raccoglie e conserva conchiglie, ma si dedica a una vera e propria analisi della biodiversità, cercando di scoprire nuove specie o varianti di quelle già conosciute. La sua collezione non è solo un insieme di pezzi rari, ma un compendio di studi e osservazioni che hanno contribuito significativamente alla comprensione della fauna malacologica.
Ogni esemplare della sua collezione è accompagnato da una meticolosa documentazione che ne descrive le caratteristiche fisiche, le origini e le informazioni ecologiche. Non si accontenta di possedere un esemplare; ogni conchiglia è per lui una storia da raccontare, un’opportunità di conoscenza. La sua ricerca continua, anche dopo anni di studio, non si ferma mai. Ogni viaggio che compie, ogni nuova spedizione alla ricerca di nuove specie, è un’altra possibilità per arricchire il suo vasto patrimonio malacologico e scoprire qualcosa di inedito. La sua continua voglia di apprendere e di esplorare nuove frontiere della scienza è ciò che lo rende uno dei malacologi più rispettati e ammirati del suo tempo.
La scoperta della Helix Mazzullii Mazzullii
Un momento cruciale della carriera di Piazza è la riscoperta della Helix Mazzullii Mazzullii, una specie di lumaca che si trova esclusivamente sulla Rocca di Cefalù. Questa specie era stata identificata per la prima volta dal Barone Enrico Pirajno di Mandralisca nel XIX secolo, ma, dopo la morte del barone, la sua scoperta venne dimenticata. Nel corso delle sue ricerche, Piazza riprende lo studio della Helix Mazzullii Mazzullii e, grazie alla sua tenacia e alla sua passione, riporta alla luce una specie che aveva rischiato di cadere nel dimenticatoio. Non solo recupera la memoria storica della specie, ma la studia in profondità, documentando le sue caratteristiche biologiche, ecologiche e geografiche. Questo lavoro di riscoperta e valorizzazione non si limita a un semplice atto di recupero del passato, ma segna l’inizio di un nuovo capitolo nella malacologia siciliana.
Oltre alla riscoperta della Helix Mazzullii Mazzullii, scopre anche una nuova variante, la Helix Mazzullii Cephalaeditana, una sottospecie che rappresenta una novità assoluta nel campo della malacologia. Piazza dedica una parte significativa del suo lavoro alla ricerca di altre possibili varianti e a uno studio più approfondito di questa lumaca. La sua ricerca ha un impatto profondo sulla comunità scientifica, riportando l’attenzione sulla biodiversità della Sicilia e sull’importanza della protezione di specie rare come la Helix Mazzullii Mazzullii. La scoperta è anche un tributo al lavoro del Barone Mandralisca, che aveva dedicato gran parte della sua vita allo studio delle specie malacologiche siciliane.
Le mostre malacologiche: un ponte tra scienza e cultura
Oltre al suo lavoro di ricerca, Piazza è anche un grande promotore della malacologia attraverso le sue mostre, che diventano eventi di grande rilevanza culturale e scientifica. Le mostre che organizza non sono solo occasioni per esporre la sua vasta collezione di conchiglie, ma anche momenti di condivisione e divulgazione scientifica. Le sue esposizioni attirano l’attenzione non solo degli esperti del settore, ma anche di un pubblico ampio e variegato, che si avvicina al mondo delle conchiglie e della malacologia grazie alla sua capacità di raccontare la scienza in modo coinvolgente e appassionato. La sua prima grande mostra, “Sotto e sopra il mare” (2007), è un esempio perfetto di come egli riesca a fondere il mondo della malacologia con quello della cultura. La mostra, organizzata per celebrare il centenario dello scoutismo nel mondo e l’85° anniversario dello scoutismo a Cefalù, raccoglie una serie di conchiglie, fossili, francobolli tematici e modellini di velieri, galeoni e barche, creando un ponte tra scienza, storia e cultura.
Un’altra mostra di grande successo è “Natura esotica” (2009), che amplia ulteriormente i temi trattati, includendo non solo conchiglie, ma anche insetti, coleotteri e farfalle esotiche. Ogni mostra che Piazza organizza è un’opportunità unica per scoprire la biodiversità del nostro pianeta e per comprendere l’importanza della conservazione delle specie. Riesce a trasmettere il suo amore per la natura e la scienza, facendo appassionare il pubblico alle meraviglie del mondo naturale e suscitando curiosità anche in coloro che non sono esperti di malacologia.
Un collezionista e ricercatore sempre in movimento
Italo Piazza non si ferma mai nella sua ricerca e nel suo collezionismo. La sua passione per la malacologia è in continua evoluzione e, ogni anno, arricchisce la sua collezione di nuovi esemplari, provenienti da tutto il mondo. E’ sempre alla ricerca di nuove conchiglie e nuovi esemplari da aggiungere alla sua vasta raccolta, viaggiando in luoghi lontani e partecipando a convegni scientifici internazionali. La sua curiosità non ha limiti, e ogni viaggio è un’opportunità per fare nuove scoperte e per ampliare la sua conoscenza del mondo naturale. La sua collezione è una testimonianza di dedizione e di impegno per la scienza, ma anche un’opera in continua espansione, che riflette il suo desiderio di esplorare, scoprire e documentare.
Ogni esemplare della sua collezione è trattato con la massima attenzione, e si prende cura di ogni dettaglio, raccogliendo informazioni precise su ogni specie e documentando le sue caratteristiche. La sua attività di ricerca non si limita al collezionismo, ma si estende anche alla divulgazione scientifica, attraverso pubblicazioni, articoli e mostre. E’ convinto che la scienza debba essere condivisa, e il suo lavoro è sempre orientato a diffondere la conoscenza, affinché le scoperte possano essere utili non solo agli esperti, ma anche al grande pubblico.
Italo Piazza non è solo un grande collezionista e un malacologo di successo, ma anche un uomo che ha saputo dedicare la sua vita alla ricerca, alla scienza e alla cultura, trasmettendo alle future generazioni il suo amore per la natura e il suo impegno nel preservare il patrimonio naturale del nostro pianeta. La sua eredità continuerà a influenzare la malacologia e il collezionismo per molti anni a venire, e il suo nome rimarrà per sempre legato alla storia della malacologia siciliana e italiana.
Nel 2014, Italo Piazza pubblica il suo libro Zibaldone, un’opera che raccoglie modi di dire, di fare e di pensare nella Cefalù di un tempo. Questo scritto è una preziosa testimonianza della tradizione e della cultura locale, attraverso l’osservazione delle espressioni più tipiche e dei comportamenti quotidiani della gente di Cefalù, offrendo uno spaccato affascinante di un’epoca passata. Inoltre, Piazza ha collaborato con la Rivista della Chiesa Cefaludense, dove ha curato una rubrica dal titolo “Conchiglie tra mito e religioni”. In questa rubrica, ha esplorato il legame profondo che esiste tra la malacologia, il mito e le religioni, mettendo in evidenza come le conchiglie e i molluschi abbiano avuto un significato simbolico e culturale in diverse tradizioni religiose e mitologiche. La sua capacità di intrecciare scienza, cultura e spiritualità ha arricchito ulteriormente il suo già vasto contributo alla comunità scientifica e culturale di Cefalù e oltre.
La biografia di Italo Piazza, presentata in questo articolo, farà parte di una pubblicazione che Cefalunews sta curando per la sua uscita prevista nel mese di aprile 2025. Il libro raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.
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