Venezia, Marghera e crociere: come stanno cambiando gli imbarchi nel cuore del Nordest

Partire per una crociera da Venezia è da sempre un’esperienza che sfiora il magico. L’immagine della nave che scivola lentamente nella laguna, con il profilo inconfondibile di San Marco che si allontana, è un ricordo impresso nella mente di milioni di viaggiatori. La Serenissima non è solo una destinazione, ma un prologo da sogno a qualsiasi avventura marittima. Negli ultimi anni, tuttavia, lo scenario è profondamente cambiato. Tra la necessità di proteggere un ecosistema fragile e un patrimonio artistico unico al mondo e il desiderio di non rinunciare a un hub così strategico, il mondo delle crociere veneziane ha intrapreso una trasformazione significativa. Il cuore della questione è uno: come conciliare i giganti del mare con la fragilità di un museo a cielo aperto? La risposta ha preso la forma di una riorganizzazione logistica che sposta il baricentro degli imbarchi verso Porto Marghera. Nonostante questi cambiamenti, il fascino di iniziare un viaggio da qui rimane immutato e, anzi, si arricchisce di nuove prospettive. Per chi sogna un’avventura tra le isole greche o lungo le coste dell’Adriatico, scoprire – anche attraverso portali dedicati come Ticketcrociere.it – la vasta offerta di crociere che continuano a salpare da Venezia è il primo passo per trasformare quel sogno in realtà, con la certezza di vivere un’esperienza indimenticabile.

Ma cosa significa, in pratica, questo cambiamento per un crocierista? E come si è evoluto l’accesso alla città più iconica del mondo?

Le ragioni di una svolta necessaria

La decisione di deviare le grandi navi da crociera dal bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca non è stata improvvisa, ma il culmine di un dibattito durato anni. Le preoccupazioni erano duplici. Da un lato, l’impatto ambientale: lo spostamento d’acqua causato dalle immense chiglie rischiava di erodere le fondamenta sottomarine della città, già messe a dura prova dall’acqua alta. Dall’altro, l’impatto paesaggistico ed emotivo: il passaggio di questi colossi di acciaio, alti come palazzi di decine di piani, accanto a tesori come Palazzo Ducale e la Basilica di San Marco era diventato per molti insostenibile, una stonatura visiva e simbolica. Le pressioni delle associazioni ambientaliste, i comitati cittadini e gli avvertimenti dell’UNESCO hanno accelerato l’iter che ha portato alla soluzione attuale.

Porto Marghera: la nuova porta d’accesso

La scelta è ricaduta su Porto Marghera, l’area industriale e commerciale situata sulla terraferma, di fronte a Venezia. Non è una soluzione poetica, ma funzionale e strategica. Marghera, con i suoi fondali più profondi e le sue banchine attrezzate, è in grado di accogliere in sicurezza le navi di grandi dimensioni. Per i passeggeri, questo si traduce in una nuova routine di imbarco. Invece di arrivare alla storica Stazione Marittima, il punto di ritrovo sono i nuovi terminal temporanei allestiti a Marghera.

Le compagnie di crociera e le autorità portuali hanno organizzato un sistema di trasferimenti, solitamente via bus o taxi acquei, che collegano l’aeroporto Marco Polo, la stazione ferroviaria di Mestre e Piazzale Roma (l’hub di accesso a Venezia) direttamente con i moli di imbarco a Marghera. Sebbene l’impatto visivo non sia paragonabile a quello del Canale della Giudecca, l’efficienza logistica è garantita, assicurando che l’inizio della vacanza sia il più fluido possibile.

L’esperienza veneziana non si tocca

È fondamentale sottolineare un aspetto: sebbene l’imbarco si sia spostato, l’esperienza di Venezia rimane intatta. Anzi, ora più che mai, diventa un elemento da vivere appieno prima o dopo la crociera. Chi arriva in città con uno o due giorni di anticipo ha tutto il tempo per immergersi senza fretta nella sua atmosfera unica. Si può dedicare una giornata intera ai classici imperdibili: la maestosità di Piazza San Marco, i mosaici dorati della Basilica, i tesori di Palazzo Ducale con il celebre Ponte dei Sospiri.

Il giorno seguente può essere dedicato all’esplorazione della Venezia più autentica. Perdersi nel labirinto di calli del sestiere di Cannaregio, visitare l’antico Ghetto ebraico, attraversare il Ponte di Rialto per tuffarsi nei profumi e nei colori del suo storico mercato. O ancora, prendere un vaporetto e raggiungere le isole di Murano, per ammirare l’arte secolare dei maestri vetrai, e Burano, con le sue case coloratissime che si riflettono sui canali, creando un arcobaleno di sfumature.

Questo nuovo assetto, in fondo, invita a una fruizione più consapevole della città. Separando il momento logistico dell’imbarco dalla visita culturale, permette ai viaggiatori di dedicare a Venezia l’attenzione che merita, non come una veloce cartolina vista dalla nave, ma come una meta da esplorare, vivere e amare in tutta la sua meravigliosa complessità.

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