Incendi in Sicilia: 49 roghi in un solo giorno, fiamme anche a Cefalù e Campofelice

È stata una giornata difficile per la Sicilia, quella appena trascorsa. Ben 49 incendi hanno colpito l’isola, mettendo a dura prova il lavoro della Protezione Civile regionale, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco. Il caldo intenso e il vento hanno alimentato i roghi, che si sono sviluppati da ovest a est, coinvolgendo numerose province e aree collinari.

Agrigento è stata la più colpita, con un susseguirsi di focolai che hanno interessato diverse contrade: da Pezzino nel capoluogo a Mosella a Bivona, passando per Balata a Caltabellotta, Chimino e Savochello a Cammarata, Bisana e Mavaro a Cianciana, Diga Furore a Naro, Abarraccino a Ravanusa, fino a Sciacca, dove le fiamme hanno lambito la città e la località Torre Raganella.

Ma l’emergenza ha toccato anche il centro dell’isola. Nel Nisseno, le squadre sono intervenute a Gela (contrada Biviere), Mazzarino, Niscemi (Ponte Olivo), Sutera (contrada Capra), Boschetto e contrada Feudo San Martino nel capoluogo. In provincia di Enna, si è intervenuti in punti sensibili come la zona archeologica di Morgantina, ad Aidone, Pergusa, San Michele di Ganzaria e Piazza Armerina.

A Catania, la mappa degli incendi ha segnato Bronte, Linguaglossa, Mascali, Paternò, Grammichele, Caltagirone e Belpasso, mentre nel Messinese e nel Palermitano la situazione non è stata da meno.

Qui, le fiamme hanno interessato anche Campofelice di Roccella, Misilmeri, Prizzi e Cefalù, dove la tensione è salita con il fumo visibile anche dalla costa e l’odore acre che ha invaso alcune zone periferiche. Per fortuna, l’intervento tempestivo degli uomini a terra ha evitato danni maggiori, ma resta alta l’allerta.

In un’estate che si preannuncia complicata, questi numeri – 49 incendi in 24 ore – ci ricordano quanto fragile sia il nostro territorio e quanto essenziale sia il lavoro silenzioso e costante di chi ogni giorno, sotto il sole, combatte per proteggere ciò che resta del nostro paesaggio. E per chi vive tra boschi e colline, come nel comprensorio di Cefalù, è un appello alla prudenza: ogni gesto conta.

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