Castè: il fruttivendolo che «vanniava» per le strade

Castrenze Tumminello detto «Castè» nasce a Cefalù il 12 gennaio 1928. Da giovane comincia a lavorare nelle campagne ma presto con la bicicletta si reca a Castelbuono per vendervi il pesce. Nel 1952 sposa la ventenne Antonia Barravecchia, anche lei cefalutana. Dal loro matrimonio nascono quattro figli: Antonia, Giuseppe, Pina e Carmela. Castè è analfabeta. Acquista un’attività commerciale in via Porto Salvo ed inizia la fare il fruttivendolo. Il suo fiuto per gli affari è acutissimo. Aiutato dalla moglie inizia a vendere souvenir e poi articoli da regalo dove oggi c’è ancora il “Bazar da Castè “, gestito dal figlio Pino. Nonostante questo nella sua vita continua a vendere frutta e fa anche l’ambulante dapprima con un carrettino ed in seguito con un ape a tre ruote. Negli anni ’70 e ’80 apre una sala di biliardo in via Porto Salvo. Tutti ricordano ancora “u zzu Castè” con la sua voce di tenore che “vanniava “ i suoi prodotti d’ortofrutta. Muore il 17 novembre del 2014 due anni dopo la dipartita della sua amata Antonia. (Sotto: Foto Sandro Varzi)

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