“Dopo due anni durante i quali a causa della pandemia non abbiamo potuto celebrare la festa del tre maggio con la partecipazione del popolo, siamo riuniti in questo Santuario per venerare il SS. Crocifisso, cimelio prezioso di fede che si collega con “la bella eredità” trasmessa dai vostri padri, che è stata rilanciata dall’arcivescovo Girolamo Venero nel 1626”. Così Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale. ha introdotto la sua Omelia. “Nel volto del Crocifisso risplende la bellezza, il perdono e l’amore coinvolgente di quello che il popolo di Monreale invoca come “Patruzzu amurusu” da cui invoca la Grazia, cioè il suo amore gratuito.
Nella figura del serpente di bronzo è profetizzata la croce; nel popolo in cammino nel deserto è prefigurata l’umanità di ogni tempo e di ogni luogo in cammino verso l’eternità; un ‘ umanità che se non vuole morire di disperazione, di noia, e non rassegnarsi alla violenza e alla guerra deve guardare alla croce!
Noi veniamo invitati ad alzare lo sguardo verso Gesù Crocifisso. E tenere fisso lo sguardo verso il Crocifisso vuol dire tenere fisso lo sguardo sul suo modo di amare fino in fondo”. E poi l’invocazione: Volgiamo oggi il nostro sguardo a Gesù Cristo Crocifisso e chiediamogli di aiutarci a ricostruire il tessuto umano e civile della nostra città ferita da mille problemi: la mancanza di lavoro, l’illegalità, la micro criminalità minorile con gesti di vandalismo gratuito, lo spaccio e il consumo di droghe, le povertà materiali e culturali, la ludopatia, la ricerca dell’interesse personale a scapito del bene comune e la fragilità delle relazioni umane.
Chiediamogli che ci aiuti a promuover un cambiamento personale e comunitario attraverso atteggiamenti caratterizzati dalla mitezza, dall’accoglienza, dalla fraternità, dalla speranza.
Monreale devota del Crocifisso sia una città in cui l’accoglienza si faccia prossimità e vicinanza, carità e solidarietà verso tutti. Senza spirito di accoglienza la nostra Monreale si condanna alla sterilità. Ritroviamo la fraternità nelle nostre relazioni partendo dalle nostre famiglie, dalle confraternite, dai luoghi in cui abitiamo, dalle strade che percorriamo, superando rancori, invidie, gelosie, insulti, calunnie. Liberiamoci da ogni inimicizia! Costruiamo relazioni positive che fanno dell’amicizia libera e leale, della concordia e della fraternità il gusto e la bellezza del vivere insieme. Ci attende uno slancio di responsabilità collettiva, capace di inclusione, reciprocità pur nelle diversità di vedute, a servizio del bene comune. Oggi chiediamo a Cristo Crocifisso di attirare nel cerchio divino della sua Resurrezione, la fraternità di una comunità accogliente e gratuitamente ospitale, che seguendo il Crocifisso, risorga a vita nuova”. Ha particolarmente curato al Festa la Confraternita del SS. Crocifisso. Hanno partecipato le Autorità civili e Militari, tra questi il presidente della Regione Sicilia Onorevole Nello Musumeci, il sindaco della città di Monreale ingegnere Alberto Arcidiacono, il presidente del Consiglio Comunale di Monreale dott. Marco Intravaia, assessori e consiglieri comunali, Confraternite Religiose, componenti delle associazioni di volontariato della protezione civile di Monreale, dell’Associazione nazionale Carabinieri in congedo e autorità Militari tra i quali, il comandante della Legione Carabinieri Sicilia generale di Brigata Rosario Castello. La processione si conclude a notte fonda con i tradizionali giochi pirotecnici.
Paolo Taormina, giornalista