Se vuoi mangiare la Pasta a Taianu ecco il paese siciliano che devi subito visitare

I suoi abitanti sono circa quindicimila e si estende su una superficie di 67 chilometri quadrati. Si trova nel palermitano e la sua festa più importante si tiene il 6 agosto. All’interno di questo comune abitano 6.342 famiglie. Il reddito medio si aggira intorno agli undicimila euro e l’età media degli abitanti è di 47anni. Stiamo parlando di Cefalù che fra i suoi luoghi di interesse ha la Cattedrale normanna. Tra i suoi piatti caratteristici invece, è da gustare la Pasta a Taianu che è un primo piatto si prepara con della buona carne.

Un po’ di storia

Le origini di Cefalù risalgono alla preistoria. Il momento di massimo splendore è arrivato con i Normanni quando Ruggero II fa costruire la Cattedrale. Oggi è una località turistica che offre tante attrazioni. Una spiaggia da sogno, un lavatoio medievale, il teatro, il Bastione e la possibilità di fare una passeggiata senza problemi fra gli scogli. A proteggerla è una maestosa Rocca che offre indimenticabili panorami a chi decide di scalarla. A pochi chilomentri un Santuario dedicato alla Madonna di Gibilmanna che si trova su un colle che da la possibilità di passare in pochi attimi dal clima calco del mare a quello fresco della montagna.

La Pasta a Taianu

La Pasta a Taianu si cucina il 6 agosto, festa del Salvatore a Cefalù. Come piatto di Pasta però viene portato a tavola a Cefalù ogni volta che si vuole far festa. Non è facile da realizzare. Secondo alcune tradizioni questa ricetta risale agli arabi. Il Taianu è il «taio» arabo. Un recipiente di terracotta che si usa proprio per la cottura della pasta. La pasta viene stratificata alternandola a ripieni di carne sfilacciata e cotta nel pomodoro. Ingredienti: 300 g. di iudisco; 200 g. di castrato; una melanzana; 10 foglie di basilico; 2 spicchi d’aglio; 150 g. pecorino stagionato; 400 g. di rigatoni; mezzo bicchiere di vino moscato o passito; 250 g. di estratto diluito in un litro e mezzo di acqua tiepida; sale e pepe.

Preparazione: Mettete nel tegame, Taianu, un filo d’olio, l’aglio (schiacciato), due o tre foglie di basilico e un cucchiaio di estratto. Fate rosolare per qualche minuto e aggiungete la carne che farete indorare una decina di minuti dopo aver versato il vino. Aggiungete l’estratto diluito e fate cuocere per due ore fino a quando la carne si sarà sfatta. Il sugo deve risultare morbido. Friggete la melanzana a fette e ponetela a scolare del suo olio. Cuocete come pasta i rigatoni e a metà cottura scolateli. Unite il sugo ai rigatoni, aggiungendo il pecorino, le restanti foglie di basilico e la melanzana fritta. Maneggiate ben bene. Se avete un forno a legna ed il tegame di coccio, Taianu, infilatevi quest’ultimo per circa 15 minuti. Se non non avete ma possedete un tegame con doppio fondo e coperchio avvolgete il coperchio con un panno umido, mettete sul fuoco dolce e spegnete dopo 20 minuti. Alla fine avvolgete il tutto con una coperta e fate riposare per una mezz’ora circa. (Ricetta di Francesco Milioti) .

Da non perdervi le sfinge di san Giuseppe

Sono dette sfinge di san Giuseppe perché nel passato a Cefalù erano il dolce tipico della festa di san Giuseppe. Oggi le sfinge si trovano a Cefalù tutto l’anno. Sono dei dolci ripieni con crema di ricotta. Deve essere rigorosamente di pecora. Va messa a sgocciolare in un colino fino a quando non avrà perso il siero. A questo punto si setaccia e mescola per bene in una terrina insieme allo zucchero. Aggiungere le gocce di cioccolato e la zucca candita a dadini. Questa crema va messa dentro le sfinge che a Cefalù sono proprio buone.

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