All’interno della società contemporanea, la potenza simbolica afferma la sua influenza sulla cultura pop in maniera preponderante. È alla base di questi presupposti che, oggi, si basa la ricerca dell’iconicità che caratterizza le campagne di interi marchi. Insomma, l’importanza dell’immagine e, soprattutto, del suo apporto evocativo, si rivela cruciale in molteplici contesti, trascendendone la funzione commerciale in funzione di un’accezione del tutto culturale.
Tutto questo è stato accentuato dalla presenza di immagini, simboli e loghi rimasti impressi nell’immaginario collettivo, con i quali brand, produzioni culturali e intere città sono state rese popolari. Tra gli esempi più lampanti dell’importanza dei loghi nel contesto attuale, spicca sicuramente quello di I Love NY. Stiamo parlando di un logo storico che di fatto è stato fonte di ispirazione un po’ ovunque in giro per il mondo; non a caso, nei vari gadget personalizzati che si possono trovare sia online sia nei negozi delle città o delle località turistiche balza subito all’occhio come la sigla ‘I Love NY’ sia stata palesemente imitata.
L’innovazione, però, è parte del cambiamento e, per quanto originale questo simbolo possa essere stato, dopo quasi mezzo secolo anche il logo I Love NY ha subito delle modifiche. Nella fattispecie, si tratta di una modifica al pronome iniziale che, dalla prima persona singolare in inglese, è passato alla prima plurale, per riflettere al meglio l’identità collettiva della Grande Mela. Da I Love NY, dunque, si è passati a We Love NY. Il cambiamento è avvenuto poco tempo fa, al cospetto di alcune leader aziendali, politici, sindacali e civici dei cinque distretti newyorkesi. In occasione del lancio di quest’ultima iterazione del celeberrimo simbolo, ne ripercorriamo la storia nelle prossime righe.
I Love NY: la storia del marchio
Questo peculiare, semplice ed evocativo logo è stato concepito, inizialmente, dal designer Milton Glaser. Era il 1976 quando, sul retro di un taxi, l’uomo disegnò la scritta con un pastello rosso su della carta straccia. Attualmente, l’esempio originale è conservato al Museum Of Modern Art di Manatthan, rappresentando il simbolo crittografico principale per la città di New York.
Si tratta di una delle icone più prestigiose al mondo. Non a caso, negli anni è stato riprodotto su una vasta gamma di oggetti, poster, gadget e abbigliamento. Proprio grazie al lavoro di Glaser, il cuore stilizzato è diventato un simbolo universale di amore. Per quanto riguarda il carattere utilizzato nella prima versione del simbolo, invece, si tratta dell’American Typewriter. Questo font non è che uno speciale slab serif creato nel 1974, quindi solo due anni prima la nascita del logo, da Joel Kaden e Tony Stan, per l’International Typeface Corporation.
Ci sono state delle rivisitazioni nel corso degli anni: la più significativa, avvenuta in occasione dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, quando alla scritta I Love NY fu aggiunta la dicitura More Than Ever. Una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione civica a cui il designer diede inizio con questo monito alla rinascita, diffusosi immediatamente in tutti i distretti e i quartieri della Grande Mela.
L’ultima versione di I Love NY
Come già precedentemente accennato, la mossa inclusiva con cui è stato modificato il logo di Glaser prevede, oggi, l’introduzione del pronome We al posto di I. Quest’ultima interpretazione del simbolo è stata subito approvata dal dipartimento per lo sviluppo economico di New York, attualmente detentore di tutti i diritti del marchio. Il motivo è semplice: il pronome racchiude le diverse comunità e la loro capacità di lavorare insieme per il bene comune della metropoli, risolvendo i problemi e affrontando il cambiamento con un atteggiamento del tutto favorevole.