Il Comitato Promotore della Legge Regionale di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione delle acque in Sicilia, di cui Federconsumatori Sicilia fa parte, torna a chiedere alla politica regionale di accelerare l’applicazione della legge 19/15 che, seppur parzialmente, mette ordine al Sistema Idrico Integrato dell’isola. Il Comitato, infatti, ha inviato una richiesta di audizione e di accesso agli atti al presidente della IV Commissione legislativa Ambiente e territorio ARS, ai commissari, al segretario della stessa Commissione, al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, al presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone e all’assessore all’Energia e ai Servizi di Pubblica utilità Vania Contrafatto.
“In Sicilia – spiega il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili l’efficienza nella distribuzione dell’acqua per il consumo umano si ferma al 54,4%. Cioè quasi metà dell’acqua che viaggia nei tubi siciliani si perde, si contamina o ha altri problemi prima di arrivare ai nostri rubinetti”. Di recente è arrivato anche il nuovo deferimento alla Corte di giustizia Ue della Commissione europea per l’Italia, facendo riferimento alla mancata esecuzione della sentenza della stessa Corte che risale al 19 luglio del 2012. In caso di accoglimento della Corte, l’Italia rischierebbe 185 milioni € di sanzioni: 63 milioni di multa forfettaria e 347 mila € al giorno di penalità. Di questi 185 milioni, ben 117 sono relativi alle inefficienze del SII siciliano.
“La situazione va risolta in fretta – continua La Rosa – anche perché i problemi sono sia nel settore della distribuzione che in quello della depurazione delle acque: in quest’ultimo caso ci sono 34 interventi cantierabili e altri 6 sono previsti per la fine del 2017. Ma per altri 26 interventi deve ancora essere completata la fase di progettazione”. A fronte di tutto ciò, la nuova Legge regionale n. 19, del 11 agosto 2015 “Disciplina in materia di risorse idriche” che recepiva, seppur in modo parziale, la proposta di legge per l’acqua pubblica non è ancora stata applicata. Una applicazione diventata ormai urgente, secondo Federconsumatori Sicilia, alla luce dell’attuazione delle recenti delibere dell’AEEGSI che, a partire dal 1 gennaio 2017, prevedono degli obblighi di rispetto dei livelli minimi e degli obiettivi di qualità contrattuale del Servizio Idrico Integrato e nuove indicazioni in merito all’attuazione delle procedure di conciliazione per risolvere le controversie a tutela dei diritti dei consumatori. Federconsumatori Sicilia, in qualità di membro del Comitato per la ripubblicizzazione delle acque in Sicilia chiede quindi alla IV Commissione parlamentare dell’ARS di attivare una indagine conoscitiva in merito agli obblighi predisposti dall’AEEGSI, che risultano ancora quasi completamente inevasi.