Cefalù, Ruggero e la rivoluzione matrimoniale del XII secolo

Ruggero è una delle figure più affascinanti del Medioevo europeo ma poco si conosce di […]

Ruggero è una delle figure più affascinanti del Medioevo europeo ma poco si conosce di lui a Cefalù.  Fondatore del Regno di Sicilia, egli fu un sovrano che seppe amalgamare culture diverse sotto un’unica corona, creando un regno prospero e culturalmente fiorente. Uno degli aspetti più interessanti della sua legislazione riguarda il matrimonio, riflettendo l’influenza delle tradizioni giuridiche orientali nel suo regno.

Una delle leggi più innovative emanate da Ruggero II riguarda proprio il matrimonio. Circondato da giuristi greci, Ruggero introdusse nella legislazione regia un’importante prescrizione bizantina: la necessità della benedizione sacerdotale per la validità del matrimonio. Questo era un cambiamento significativo rispetto alla dottrina pontificia dell’epoca, ereditata dal diritto romano, secondo la quale il semplice consenso delle parti contraenti era sufficiente a rendere valido il matrimonio. La dottrina pontificia infatti affermava: “solus consensus facit nuptias” (solo il consenso crea il matrimonio).

Per Ennio Cortese, uno dei principali studiosi del diritto medievale, «lo stesso Ruggero legislatore appare chiaramente influenzato più da Oriente che da Occidente». Questo giudizio sottolinea come Ruggero II fosse fortemente influenzato dai modelli giuridici bizantini, i quali enfatizzavano il ruolo della Chiesa e dei sacerdoti nel conferire la validità ai sacramenti, incluso il matrimonio. La scelta di Ruggero di adottare questa norma bizantina non solo contraddiceva la dottrina pontificia, ma segnava anche un importante punto di contatto tra le tradizioni giuridiche dell’Oriente e quelle dell’Occidente all’interno del suo regno.

Il regno di Ruggero II era un mosaico di culture, religioni e tradizioni. Sotto la sua guida, la Sicilia divenne un centro di scambio e di integrazione culturale, dove greci, latini, arabi, normanni e altre popolazioni convivevano e collaboravano. La sua corte era un crogiolo di intellettuali e giuristi provenienti da diverse parti del mondo, e ciò si rifletteva nelle sue politiche e nelle sue leggi.

Ruggero II rappresenta un esempio emblematico di come la fusione di diverse tradizioni culturali e giuridiche possa dar vita a un sistema innovativo e unico. La sua legislazione matrimoniale, in particolare, dimostra l’influenza profonda che la cultura e il diritto bizantino ebbero su di lui e sul suo regno, contribuendo a creare un patrimonio giuridico che rispecchiava la complessità e la ricchezza culturale della Sicilia medievale. Ruggero II non fu solo un abile condottiero e amministratore, ma anche un legislatore che seppe guardare oltre i confini della sua terra, abbracciando e integrando le influenze provenienti dall’Oriente.

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