Blufi: un viaggio per esplorare le radici autentiche della Sicilia

Blufi è un piccolo centro situato sul colle del versante meridionale delle Madonie, a circa […]

Blufi è un piccolo centro situato sul colle del versante meridionale delle Madonie, a circa 700 metri sul livello del mare. La prima menzione di questo luogo risale al 1211, quando appare in un documento in cui la chiesa palermitana concede a Federico II i “Proedia Buluph apud Petraliam”, ossia i possedimenti denominati “Buluf” presso Petralia. Successivamente, nel testamento del 1482, emerge il nome “Morata Bufali”, mentre in altri documenti si incontrano i toponimi Belufi, Balufi, Bolufi, fino a giungere, in un documento relativo al Santuario della Madonna dell’Olio, all’attuale nome: Blufi.

La teoria più accreditata suggerisce che il nome Blufi derivi dall’arabo, formato da “be” e “luf”, che richiama una pianta cucurbitacea presente nella zona. Questo piccolo Comune è di recente costituzione: nel 1972, da frazione di Petralia Soprana, Blufi diventa un’Amministrazione autonoma, segnando un passo importante nella sua storia.

Uno dei luoghi più significativi di Blufi è il Santuario della Madonna dell’Olio. Sorto nei pressi di una fonte di olio minerale, a cui si attribuiscono poteri curativi, il santuario ha un impianto settecentesco con un interno a navata unica. L’altare maggiore custodisce la statua della Madonna, realizzata in legno dipinto dallo scultore gangitano Filippo Quattrocchi. La Madonna dell’Olio viene festeggiata in due occasioni: il martedì dopo la Pentecoste, con un pellegrinaggio dei fedeli al santuario, e il 15 agosto, durante la solennità dell’Assunta.

Durante la solennità dell’Assunta, si tengono celebrazioni di Sante Messe per tutta la giornata, precedute dalla “Quindicina”. Per due settimane, ogni mattina all’alba, numerosi fedeli, anche dai paesi vicini, giungono a piedi scalzi per ascoltare Messa. Il 14 agosto si svolgono la tradizionale rappresentazione “A Spartenza dell’urtima aria” e il “Ballo Pantomima della vendemmia”, una tradizionale “cuntradanza” che celebra le radici culturali della comunità.

Per raggiungere Blufi, si consiglia di prendere l’Autostrada A19 Palermo-Catania e uscire a Tremonzelli. Da lì, si imbocca la S.S. 120 delle Petralie fino al bivio Madonnuzza, e si percorre la Strada Provinciale 11 in direzione Blufi. Questo percorso panoramico conduce direttamente al cuore del borgo, permettendo di ammirare le bellezze naturali e storiche lungo la strada.

Blufi, con la sua ricca storia e le tradizioni ben radicate, rappresenta un esempio di come i piccoli centri delle Madonie abbiano conservato il loro patrimonio culturale. Visitare Blufi significa immergersi in un passato che ancora vive nelle celebrazioni e nelle antiche strade del borgo, offrendo un’esperienza unica a chiunque desideri esplorare le radici autentiche della Sicilia.

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