Nel 1952, in una Palermo ancora segnata dalle cicatrici della Seconda Guerra Mondiale, un giovane sacerdote di nome Rosario Mazzola venne nominato parroco del Villaggio Ruffini, un nuovo quartiere sorto per iniziativa del cardinale Ernesto Ruffini. Il Villaggio Ruffini, costruito tra il 1951 e il 1953, aveva l’obiettivo di fornire alloggi alle famiglie meno abbienti della città, offrendo loro una speranza di rinascita in un contesto urbano profondamente provato dai bombardamenti. Padre Mazzola, allora appena trentenne, si rivelò presto una figura chiave nella costruzione non solo della comunità cristiana, ma anche della vita sociale del Villaggio.
Un Parroco per la Gente
Padre Rosario Mazzola era molto più di un semplice parroco. Fin dall’inizio, il suo approccio fu profondamente umano e orientato verso la comunità. Animato da un fervente zelo pastorale, egli incarnò lo spirito del servizio, dimostrando una straordinaria capacità di coniugare contemplazione e azione. Era un “prete della gente, per la gente e sempre in mezzo alla gente“, come molti dei suoi parrocchiani amavano ricordare. La sua dedizione si manifestava non solo nella guida spirituale durante le liturgie, caratterizzate da un’attenzione meticolosa ai dettagli e una solennità sentita, ma anche nel suo coinvolgimento diretto con i giovani del Villaggio, che guidava con la stessa serietà con cui trattava i Misteri Divini.
Con il supporto economico della Professoressa E. Miceli e della Parrocchia, Padre Mazzola riuscì a costruire un Oratorio, un luogo che divenne rapidamente il cuore pulsante della vita giovanile del Villaggio. L’Oratorio non era solo uno spazio fisico, ma un simbolo della missione di Padre Mazzola: creare un ambiente in cui i giovani potessero crescere non solo fisicamente, ma anche spiritualmente e moralmente. Egli sapeva come dirigere e guidare questi giovani, portando alla luce le loro qualità e competenze e integrandoli nella vita della comunità.
Iniziative di Servizio e Promozione Sociale
Durante il suo ministero al Villaggio Ruffini, Padre Mazzola non si limitò a coltivare la vita spirituale della sua parrocchia, ma fu anche un promotore instancabile di iniziative sociali. Tra le “perle preziose” che arricchirono gli anni del suo parrocato, vi fu la creazione della “Casa di Accoglienza Poggio Maria” nel 1965, un rifugio per i giovani ragazzi, che divenne un faro di speranza e sostegno per molti. L’amore e l’attenzione verso i ragazzi hanno spinto padre Mazzola a realizzare una struttura idonea ad ospitare, prevalentemente nel periodo estivo, ragazzi in età preadolescenziale. La possibilità di trascorrere parte delle vacanze in un ambiente salubre, familiare, in cui – mediante il gioco – si favorisce la socializzazione, il rispetto dell’altro e della natura, hanno fatto della Casa la meta di numerosi giovani.
La Casa Poggio Maria iniziò come un’associazione di fatto, ma nel 2001 si trasformò in Associazione di Promozione Sociale (ANSPI) e, successivamente, nel 2007, divenne un’Associazione di tipo ONLUS. La struttura, dopo vari lavori di ristrutturazione avviati nel 1996, è diventata accessibile anche ai disabili e ha esteso la sua capacità di accoglienza oltre il solo periodo estivo, includendo anche l’inverno. Annualmente, la casa ospita l’UNITALSI, dimostrando ancora una volta l’impegno di Padre Mazzola per l’inclusività e il supporto ai più bisognosi.
Un Ministero dinamico e prolifico
Nel corso dei suoi 19 anni di servizio come parroco del Villaggio Ruffini, Padre Rosario Mazzola dimostrò una straordinaria capacità di leadership pastorale, sostenuta dalla collaborazione di altri sacerdoti come Padre Romano e Padre Bucaro. Questi collaboratori contribuirono significativamente alla crescita e al consolidamento della comunità parrocchiale. Padre Mazzola, tuttavia, non si limitò a preservare l’esistente; egli fu un realizzatore instancabile delle istanze conciliari, impegnandosi costantemente per l’innovazione e il miglioramento della vita parrocchiale.
Nel 1971, dopo quasi due decenni di ministero a Villaggio Ruffini, il cardinale Salvatore Pappalardo lo trasferì alla Parrocchia Maria SS. Mediatrice a Villa Tasca. Nonostante il trasferimento, l’eredità di Padre Mazzola al Villaggio Ruffini rimase viva: aveva costruito non solo una comunità cristiana, ma una vera e propria famiglia, fondata sulla solidarietà, la fede e l’amore reciproco.
Padre Rosario Mazzola è ricordato come un sacerdote che ha saputo incarnare la missione pastorale con profondo amore per la sua comunità. Il suo impegno instancabile e la sua dedizione alla crescita spirituale e umana dei suoi parrocchiani hanno lasciato un segno indelebile nel cuore di molti. Anche dopo il suo trasferimento, l’influenza di Padre Mazzola continuò a farsi sentire, e il suo spirito di servizio e compassione rimane un esempio luminoso per le future generazioni di sacerdoti e laici. (La foto è tratta dal profilo facebook: gli amici del vescovo Rosario Mazzola curata da Andrea Oliveri).