Il 1° marzo di cento anni fa si spegneva a Termini Imerese Giuseppe Patiri. Il nostro, nacque a Termini Imerese il 10 ottobre 1846 da Don Rocco Patiri e Donna Mattea De Luca appartenenti a un’agiata famiglia del locale patriziato urbano. Egli fu Paletnologo, Etnologo e studioso di storia locale. La sua agiata condizione sociale gli permise di dedicarsi da autodidatta ai suoi molteplici interessi storici. Insieme al sac. Carmelo Palumbo e con il prof. Saverio Ciofalo avviò le prime indagini sulla preistoria del territorio di Termini Imerese. Eseguì scavi e ricognizioni in diverse grotte del termitano e del suo circondario. Sviluppò una sua teoria riguardante i microliti rinvenuti nel Riparo del Castello di Termini. Affascinato dal bordo seghettato di questi manufatti, che talvolta potevano vagamente rammentare dei profili umani, egli pensò si trattassero di vere e proprie sculture preistoriche che battezzò “figure a bocca aperta”. Le sue ipotesi furono criticate dalla stragrande maggioranza degli studiosi. L’unico che in parte le fece proprie fu il prof. Georg Von Schweinfurth celebre paletnologo tedesco. Nel campo dell’etnoantropologia termitana il Patiri ebbe corrispondenze epistolari con i demologi Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone Marino. Patiri collaborò con diversi giornali, oltre che di argomenti storici o scientifici, si occupò anche di letteratura. A lui si devono infatti, i racconti storici: “Majone” e “Pieruccio Gioeni” e il romanzo “Un prete di montagna”. Tra le altre cose fu anche, nella seconda metà della sua vita, Direttore del Grand Hotel delle Terme, dove peraltro morì e dove aveva la residenza, tanto che esistono diverse lettere a lui indirizzate, proprio presso l’albergo termitano. Il nome di Giuseppe Patiri è legato anche alla manifestazione del Carnevale di Termini Imerese, uno dei più antichi carnevali d’Italia, tramite quattro ricevute di pagamento di lire “una” rilasciategli rispettivamente nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio dell’anno 1876, dall’originaria “Società del Carnovale” di Termini Imerese. Vogliamo qui ricordare il nostro concittadino, stimato dai “giganti” della demopsicologia siciliana, e soprattutto esaltarne le sue doti di grande studioso del territorio imerese, quest’ultimo custode di una storia millenaria.
Giuseppe Longo
[email protected]
@longoredazione