Commemorato a Monreale il 42° anniversario della Strage di Via Scobar

A MONREALE solenne cerimonia commemorativa in occasione del 42° anniversario della strage di via Scobar, nella quale persero la vita il Capitano dei Carabinieri Mario D’Aleo, l’Appuntato Giuseppe Bommarito e il Carabiniere Pietro Morici, assassinati il 13 giugno 1983 in un vile agguato mafioso mentre erano impegnati nel loro servizio a difesa dello Stato.

Il tributo alla memoria ha avuto inizio proprio nel luogo dell’attentato, in via Scobar a Palermo, per poi proseguire a Monreale, dove si è svolta una seconda parte della commemorazione. Alla cerimonia hanno preso parte le massime autorità civili e militari: il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Divisione Giuseppe Spina, il Prefetto di Palermo, Dott. Massimo Mariani, il Sindaco di Monreale, Ing. Alberto Arcidiacono, rappresentanti istituzionali e religiosi, i familiari delle vittime, e una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri, con molti Carabinieri in congedo, testimoni diretti e custodi della memoria di quegli anni difficili.
Presente il cappellano militare è dell’Arma don Salvatore Falzone e il presidente del Consiglio comunale di Monreale Onorevole Marco Intravaia, figlio del v. brigadiere Domenico Intravaia che ha perso la vita a Nassiriya

Proprio la presenza dei Carabinieri in congedo di Monreale, capeggiata dal presidente maresciallo Giuseppe Cortegiani, molti dei quali hanno vissuto da protagonisti quel tragico periodo, ha conferito alla cerimonia un significato ancor più profondo, rafforzando il legame tra memoria e impegno, tra passato e futuro dell’Arma. La loro partecipazione, discreta ma sentita, ha rappresentato un ponte ideale tra il sacrificio dei caduti e l’odierno servizio alla Repubblica.

Una corona d’alloro è stata deposta ai piedi della targa commemorativa, benedetta dal Cappellano Militare, Don Salvatore Falzone, che ha guidato un toccante momento di raccoglimento spirituale. Il Generale Spina, nel suo intervento, ha ricordato con profonda commozione il coraggio e l’abnegazione dei tre militari, definendo il luogo dell’eccidio “una ferita che il tempo non può rimarginare, ma anche un simbolo di memoria viva e resistenza morale contro ogni forma di sopraffazione mafiosa.”

Nel suo discorso, il Generale ha rivolto un pensiero anche al Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, tragicamente scomparso appena ieri durante un conflitto a fuoco a Francavilla Fontana: “Anche oggi, purtroppo, l’Arma paga un tributo di sangue alla legalità. È il segno che il nostro impegno non è solo storia, ma attualità quotidiana.”

D’Aleo, Bommarito e Morici rappresentano un’Arma che non arretra, uno Stato che non si piega,” ha sottolineato il Comandante. “Il loro sacrificio deve essere luce e guida per le nuove generazioni, per tutti quei giovani che oggi scelgono, con fierezza, di indossare l’uniforme.”

La commemorazione è proseguita nella tarda mattinata a Monreale, in via Venero, presso l’attuale sede della Polizia Locale, che un tempo ospitava la Compagnia Carabinieri. Presso il monumento dedicato ai tre caduti è stato deposto un cuscino floreale, alla presenza delle autorità, dei familiari – tra cui la vedova dell’Appuntato Bommarito – e di numerosi cittadini.

A concludere la giornata, un ulteriore momento di preghiera guidato dall’Arcivescovo di Monreale, Monsignor Gualtiero Isacchi, il quale ha voluto ricordare come “la memoria sia il primo presidio di giustizia. Ricordare è un dovere, ma anche una promessa: quella di continuare a costruire una società fondata sulla verità, sulla legalità e sulla speranza.”

In un tempo in cui il rischio dell’oblio è sempre in agguato, Monreale e l’Arma dei Carabinieri hanno rinnovato oggi il loro impegno a custodire il sacrificio di Mario D’Aleo, Giuseppe Bommarito e Pietro Morici come patrimonio collettivo della coscienza civile del Paese.

Paolo Taormina, giornalista

Cambia impostazioni privacy