Pescatori di Speranza”: a Castelbuono il Camposcuola ministranti 2025 della Diocesi di Cefalù

Dal 29 giugno al 1° luglio 2025, il Centro Pastorale “Emmaus” di Castelbuono accoglierà con gioia e fervore il Camposcuola ministranti, un appuntamento annuale che raduna ragazzi e ragazze impegnati nel servizio liturgico, offrendo loro un tempo prezioso di formazione, fraternità e spiritualità. Il tema scelto per quest’edizione, “Pescatori di Speranza”, si fa eco delle parole evangeliche e richiama la missione profonda dei ministranti: essere segni viventi di speranza, nell’umiltà del servizio all’altare e nella testimonianza quotidiana.

Il ministrante, infatti, non è semplicemente colui che svolge un compito durante la liturgia. È, piuttosto, un giovane che accoglie la chiamata del Signore a stare alla Sua presenza, a curare i dettagli del culto divino con attenzione e amore, e a rendere visibile, con piccoli gesti e grande dedizione, la bellezza del sacro. Il servizio all’altare diventa così scuola di vita, in cui si impara l’obbedienza, la gratuità, il silenzio, la gioia della comunione.

Il Camposcuola di Castelbuono offrirà momenti intensi di preghiera, formazione liturgica e spirituale, laboratori creativi e attività di gruppo, in un clima di festa e condivisione. Attraverso l’esperienza comune, i ministranti potranno crescere nella consapevolezza del loro ruolo e riscoprire la bellezza del camminare insieme nella Chiesa, come comunità viva e chiamata alla missione.

“Pescatori di Speranza” non è solo un tema suggestivo, ma un invito a guardare oltre, a diventare strumenti di luce in un mondo che spesso conosce il buio dello scoraggiamento. I ministranti, con la loro giovane età e il loro entusiasmo, possono essere testimoni gioiosi del Vangelo, capaci di seminare fiducia, di offrire sorrisi sinceri, di accendere nei cuori la speranza che nasce dalla fede.

Castelbuono, con la sua accoglienza e la sua ricca tradizione ecclesiale, sarà dunque cornice ideale per questi giorni di grazia. Un tempo per radicarsi nella Parola, per lasciarsi formare dalla liturgia e per rispondere, ancora una volta, alla chiamata del Signore: “Seguimi, e ti farò pescatore di uomini”.

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