I luoghi della speleologia a Cefalù non si trovano solo sulla Rocca. Nel territorio cefaludese, infatti, c’è anche la grotta più profonda della Sicilia. Porta il nome di “Abisso del Gatto” e si sviluppa per oltre un chilometro ad una profondità di 323 metri. Si trova alle pendici occidentali di Cozzo Calcarello. Possono precorrerla solo speleologi autorizzati.
La grotta è rimasta sconosciuta fino al 1955. A scoprirla quell’anno sono stati gli speleologici del Club alpino italiano di Cefalù che scesero fino al primo pozzo profondo 12 metri. Da quell’anno, poi, ne sono trascorsi altri 31 prima che la grotta fosse conosciuta nella sua interezza. Era il 1986, infatti, quando l’esplorazione venne portata a termine dagli speleologi del Club alpino di Cefalù e di Palermo.
L’abisso del gatto è formato da una serie di strette gallerie disposte su più livelli collegate da pozzi profondi fino a sessanta metri. A rendere più difficile e frastagliato l’andamento della grotta vi sono delle ampie sale che si sviluppano in corrispondenza dell’intersezione di più linee di frattura della roccia. Le gallerie più superficiali si caratterizzano per il loro essere di svariate forme dovute allo scorrimento delle acque sotterranee. In quelle più profonde e in alcuni rami laterali, invece, sono ben visibili numerose stalattiti, stalagmiti e imponenti colate cardiopatiche nel pavimento e sulle pareti. La grotta termina in corrispondenza di una stretta galleria dove la presenza di un piccolo specchio d’acqua rende impossibile la prosecuzione.
L’ingresso della grotta si trova su proprietà privata. Per arrivarvi occorre percorrere la strada statale 113 in direzione Messina e prendere la strada per Ferla. Si prosegue per nove chilometri circa e si imbocca sulla destra la strada che porta alla chiesa di san Francesco. Dopo aver percorso circa ottocento metri si incontra una curva a sinistra con un bivio. Si prosegue a sinistra per altri 1.100 metri fino a trovare sempre a sinistra, un altro incrocio. Si va avanti per altri 500 metri fino a raggiungere una curva a destra dove è possibile lasciare la propria auto. Da questo momento si prosegue a piedi per altri duecento metri lungo un sentiero che costeggia un oliveto. Quando si arriva ad una zona con delle rocce carboniche ecco il sentiero per l’ingresso che si sviluppa costeggiando le pareti rocciose.
Foto scattata durante l’Operazione ”Abisso del gatto” che ha visto la Protezione civile della Provincia di Palermo e il Corpo nazionale Soccorso Alpino partner in una esercitazione per salvare un ferito imprigionato sul fondo della grotta più profonda della Sicilia.