E’ la settimana della festa. Polizzi Generosa si prepara a vivere la “Fera di San Gandolfo,”. Diversi gli appuntamenti nella settimana che precedono la festa che si celebra la terza domenica di settembre. E’ la festa più importante della comunità polizzana. E’ preceduta da un ottavario di preghiera. Il sabato pomeriggio viene prelevata la statua lignea del santo dall’Eremo che si trova alle porte del paese e la sera viene portata in processione. La domenica pomeriggio, dopo le celebrazioni liturgiche, per le vie del paese si snoda una solenne processione con le reliquie del Santo custodite in una preziosa urna d’argento del ‘500. Dopo la festa la statua viene ricondotta presso l’eremo.
Gandolfo nacque a Binasco, in provincia di Milano, intorno al 1200 dalla nobile ed agiata famiglia Sacchi. Entrò nell’ordine francescano e verso la fine del gennaio 1260 arriva a Polizzi per predicarvi la Quaresima. Con lui un altro frate: fra Pasquale. Arrivati nei pressi di Polizzi i due frati si fermarono per riprendere le forze prima di arrivare in paese e qui avvenne il primo miracolo. Nei pressi di una fontana frate Gandolfo scorse un giovane muto, alla ricerca con il padre, di uno giumento. Il santo lo rincuorò, il giumento venne ritrovato ed il giovane riacquistò immediatamente la parola. Arrivato a Polizzi soggiornò presso l’ospizio annesso all’ospedale di San Nicolò de Franchis. Predico la quaresima ai polizzani. L’ultima sua predica il 31 marzo 1260: era il mercoledì santo. Subito dopo si ammalò e morì qualche giorno dopo il 3 aprile, sabato santo, adagiandosi su un giaciglio composto da un fascio di sarmenti e da un tronco d’albero. Il corpo venne trasportato alla Chiesa Madre. e deposto sulla terra nuda. Solo nel 1320 fu data una degna sepoltura a Gandolfo. Le ossa furono raccolte in una bianca tovaglia di lino e deposte sui gradini dell’altare maggiore: furono quindi ripulite dal terriccio e lavate prima con l’acqua e poi col vino. Successivamente vennero poste in una cassa di legno e collocate in un sepolcro. più degno per la devozione dei polizzani. Nel vecchio sepolcro, che accolse per un secolo le Sacre Spoglie, spuntarono fiori di gelsomino e tale miracolo avvenne anche nel vino col quale erano state lavate. I cittadini di Polizzi chiesero quindi al Vescovo di Cefalù che il Frate di Binasco venisse proclamato Patrono della Città di Polizzi e che si introducessero due feste liturgiche: una per commemorare la morte del santo e l’altra per il rinvenimento delle reliquie. Nel 1482, la cassa di legno contenente le spoglie, venne collocata all’interno di un’arca marmorea opera di Domenico Gagini e alcuni anni dopo, siamo nel 1549, la cassa venne rivestita con lamine d’argento dall’argentiere Di Leo. Trenta anni dopo, nel 1579, sopra la cassa venne collocato il busto argenteo del Santo. Attualmente le reliquie sono custodite nella Cappella detta “di San Gandolfo”, all’interno della Chiesa Madre, nella navata destra e vengono portate solennemente in processione la terza domenica di settembre, sopra una grande vara.