L’ospedale Giglio torna ad essere un ospedale di base così come lo era prima che vi si iniziasse la sperimentazione nel 2003 con il san Raffaele e prima che il nosocomio diventasse una realtà importante della Sicilia. Anche se manca ancora l’ufficialità l’assessore regionale, infatti, ha presentato il progetto che si attendeva per oggi e per il nosocomio cefaludese, così come si pensava, non vi sarebbe proprio nulla di buono. Chiara, in tal senso, la presa di posizione del deputato Magda Culotta. «Sull’ipotesi di ridimensionamento dell’Ospedale Giglio ho già chiesto un incontro all’assessore Gucciardi a nome di tutti i sindaci del comprensorio, per affrontare con lui la questione e verificare se ci sono margini di deroga aprendo un’interlocuzione con il Ministero. È però importante – commenta – che questo percorso sia condiviso da tutto il territorio e che ci sia unanimità di intenti e di proposte. Perché una battaglia così importante e delicata si vince solo mettendo da parte personalismi e logiche di appartenenza».
Nel silenzio più assoluto, della politica cefaludese e locale, sull’ospedale di Cefalù si è abbattuta la fine. Vanno via, infatti, i reparti della specialistica come urologia, oncologia, emodinamica e neurologia. Restano solo le sezioni che caratterizzano tutti gli ospedali di base che servono un distretto sanitario e non un territorio molto più vasto come faceva da tredici anni il Giglio di Cefalù. Ancora una sconfitta per la città di Ruggero che in questi anni si è vista privare di tante realtà importanti che la facevano punto di riferimento nel territorio.