A Cefalù si raccolgono i frutti acerbi e avvelenati di un ventennio di vita sociale nel corso del quale una certa politica ha seminato odio, rancore e inimicizia fra i cefaludesi e nel territorio. Il lungomare bloccato, l’acqua potabile seriamente a rischio e il depuratore che scoppia sono solo alcune delle conseguenze di una politica che anzichè elaborare alternative sociali e culturali ha prodotto, in questi anni, solo denunce, accuse, querele, sospetti ed esposti che hanno bloccato tutto. Ecco perchè oggi Cefalù è ferma da tutti i punti di vista.
Per far ripartire la località turistica cefaludese è urgente fare spazio all’amicizia politica, sociale e culturale. Perchè tutto questo accada occorrono progetti più che denunce, programmi più che esposti in procura, idee più che sospetti verso chi si impegna a cambiare la città. Ci vogliono anzitutto progetti per mettere a reddito i tantissimi beni della città di Cefalù, programmi per valorizzare i tantissimi talenti cefaludesi, idee per non fare scappare le giovani generazioni dalla nostra città.
La proposta: Da Cefalù transitano ogni anno circa mezzo milione di turisti. Se ognuno di loro visitasse le tantissime attrazioni che possiede la città, ed entrando in ognuna di queste lasciasse solo un euro, alla fine si incasserebbero cinque milioni di euro. Quali sono le dieci attrazioni culturali da valorizzare e che oggi sono nell’abbandono? Eccole: il Museo, la Rocca, il percorso fra le tante chiese della città, il bastione, il lavatoio medievale, il teatro Cicero, il castello Bordonaro, la pedonale sulla scogliera, la strada di epoca romana e la Giudecca. Perchè non progettare, insieme e nell’amicizia, come valorizzare questi beni anzichè screditare chi da anni propone questo? Perchè continuare ad avvelenare il clima della città con divisioni create ad arte?
Vi state chiedendo cosa si potrebbe fare incassando cinque milioni di euro l’anno con le sole visite alle tante attrazioni? La risposta non è difficile… ma certa politica preferisce dividere e screditare.