Tra le specie che abitano nel Mediterraneo, una su due potrebbe non esistere più entro la fine del secolo se l’uomo non provvederà a ridurre in modo massiccio le emissioni di gas serra. Ad affermarlo è lo studio condotto dall’organizzazione ambientale Wwf insieme con l’università britannica dell’East Anglia e l’australiana James Cook University e pubblicato sulla rivista «Climatic Change». Nello scenario più roseo, nel quale si registrerà un aumento della temperatura globale non superiore ai 2 gradi centigradi, ossia il limite massimo previsto dall’accordo di Parigi sul clima, sparirà comunque il 30 per cento delle specie. Con un aumento di 4,5 gradi potrebbe dimezzarsi un patrimonio millenario di biodiversità. Le specie più a rischio sono le tartarughe marine e i cetacei, ma anche anfibi e uccelli.
(Fonte: L’Osservatore Romano)