Con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astenuti, la plenaria del parlamento Europeo a Strasburgo ha approvato la sua posizione negoziale sulla “direttiva copyright” nel mercato digitale, che tutela il diritto d’autore dei contenuti diffusi su internet dalle grandi piattaforme del web.
Tra i punti più importanti della normativa sul copyright, vi è l’articolo 11 che prevede “giuste remunerazioni” per gli autori i cui contenuti finiscono su piattaforme digitali, come i social network e i motori di ricerca. L’articolo 13, invece, prevede di “bloccare i contenuti coperti da copyright” qualora non ci sia un accordo con l’autore.
Mogol (Siae): “La cultura ha vinto sui soldi” – “Oggi la cultura ha vinto sui soldi”. Lo ha detto il presidente della Siae, Mogol, che ha seguito a Strasburgo la votazione, aggiungendo che “i grandi colossi del web ora dovranno pagare cifre che possono assolutamente permettersi, a fronte dei milioni che incassano. E’ giusto che ci sia rispetto per la creatività e che si difendano i giovani”. A chi, come il Movimento 5 Stelle, accusa l’Europa di aver legalizzato la censura, il presidente della Siae risponde: “Qui non si parla di un problema di libertà, ma di equità”.
Riffeser (Fieg): “Bene voto, ora ok in tempi rapidi” – Esprime il suo “apprezzamento” per l’esito del voto anche il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti: “Ringrazio gli europarlamentari per il senso di responsabilità dimostrato. E’ un passaggio importante che consente a questa legge di proseguire il suo iter di approvazione verso una più efficace difesa del diritto d’autore nello spazio digitale contemporaneo. Continueremo a collaborare con le istituzioni europee nella delicata fase dei negoziati con l’obiettivo di realizzare in tempi rapidi una riforma equilibrata”.
I “big” di Internet: “Delusi dal voto, ridotti i diritti” – L’esito del voto sul copyright all’Europarlamento “è sia deludente che sorprendente” in quanto si tratta di misure notevolmente simili a quelle già respinte dalla maggioranza degli europarlamentari lo scorso luglio. La riforma del copyright, infatti, limiterà l’accesso dei cittadini europei alla condivisione online delle notizie e obbligherà al filtraggio dei contenuti caricati” online. Così in una nota l’associazione europea che raggruppa i “big” di Internet, da Google a Facebook sino a Apple, eBay, Microsoft, Mozilla, Airbnb e Amazon EU.