Danneggiata la targa in ricordo del sindacalista Mico Geraci a Palermo. E’ stata vandalizzata lo scorso 16 febbraio, non è la prima volta, e tutto questo a pochi giorni dalla ventesima cerimonia di commemorazione. A lanciare l’allarme è la Uil Sicilia: «Non è eliminando il nome dalla targa che la sua memoria sarà cancellata. Nessuno dimenticherà mai l’impegno, la bravura e la carica umana di Mico Geraci, il sindacalista che ha condotto una battaglia per la trasparenza e contro le infiltrazioni mafiose, pagando con la vita». A esprimere una forte preoccupazione è anche il figlio del sindacalista, Giuseppe: «Questi episodi confermano che a Palermo, nei quartieri più difficili, c’è ancora tanto da fare ed è importante ricordare l’impegno di mio padre alla società civile ma soprattutto ai giovani».
Domenico “Mico” Geraci era nato a Caccamo il 31 maggio del 1954. Impiegato regionale si affacciò al mondo politico come consigliere nel comune di Caccamo. Nel 1994 divenne consigliere provinciale del Partito Popolare Italiano della Provincia di Palermo. In seguito prese la decisione di lasciare quel seggio per costruire la sua candidatura a sindaco del Comune di Caccamo. Diversi furono gli avvertimenti che la mafia gli inviò prima della sua morte, come l’auto incendiata, che fu il primo segnale. Dopo due mesi dalla candidatura, all’età di 44 anni, l’8 ottobre del 1998 fu ucciso a fucilate davanti a casa sua. I killer, che erano in quattro su una Fiat Uno, l’hanno atteso poco dopo le 21 sotto casa, trucidandolo davanti al figlio Giuseppe.