Si era rivolto a “Striscia la Notizia” per segnalare presunte anomalie sull’attività dell’azienda e sull’affidamento di alcuni incarichi all’esterno, come ad esempio l’elaborazione delle buste paga. Aveva anche presentato un esposto alla Corte dei conti. Adesso si ritrova senza lavoro. E’ stato licenziato in tronco perché voleva «pregiudicare l’immagine, il decoro, l’onore e la reputazione del Consiglio di Amministrazione». Protagonista della vicenda è un dipendente della Reset, la società consortile del Comune di Palermo. A prendere le difese del dipendente Reset è la Cisal che, attraverso il segretario palermitano Gianluca Colombino, chiede all’azienda di revocare il licenziamento. «Si tratta di una decisione gravissima e illogica, di cui chiediamo l’immediata revoca – dice Colombino -. La normativa più recente, a livello nazionale, incita i dipendenti a segnalare presunte anomalie alle autorità competenti perché si effettuino le verifiche del caso. La Reset, anziché dirsi pronta a dimostrare la correttezza del proprio operato in tutte le sedi, ha deciso di punire un lavoratore che ha solo tentato di fare gli interessi della città, visto che l’azienda è pagata con soldi pubblici. Gli amministratori della Reset – continua Colombino – hanno deciso di punire il dipendente, la cui unica colpa è quella di aver chiesto alla magistratura contabile e al Consiglio comunale di effettuare le verifiche del caso: un messaggio devastante, che nei fatti mette un bavaglio ai lavoratori che hanno a cuore il futuro della propria azienda e che chiedono il rispetto delle regole. La Reset revochi immediatamente il licenziamento, altrimenti il sindacato agirà in tutte le sedi opportune; al tempo stesso, chiediamo all’amministrazione attiva e al Consiglio comunale di far sentire la propria voce a tutela dei dipendenti delle partecipate».
«La notizia del licenziamento di un dipendente della Reset, che ha presentato un esposto alla Corte dei Conti e che è stato ricevuto dalla commissione Aziende del consiglio comunale, merita di essere debitamente approfondita: convocheremo i vertici della società per capire cosa è successo». Lo afferma Paolo Caracausi (Idv), presidente della commissione Aziende del consiglio comunale. «La commissione ha affrontato le criticità esposte dal lavoratore e che, in alcuni casi, hanno trovato soluzione – conclude Caracausi – Approfondiremo la vicenda, ma certamente non è pensabile che un dipendente possa essere licenziato solo per aver chiesto di accertare eventuali anomalie». Il sindaco Orlando ha chiesto una dettagliata relazione che illustri i motivi ed il percorso adottato dall’azienda prima del provvedimento sanzionatorio, compresi gli eventuali tentativi di componimento bonario e gli esiti degli stessi.