Se, tra la fine degli anni ’80 ed i primi anni ’90, il Fisioterapista Sportivo ha iniziato ad emergere semplicemente come massaggiatore, oggi questa figura ha un ruolo decisamente più importante tanto da rappresentare una guida per l’atleta professionista e non.
Come si diventa Fisioterapista dello Sport? Quali sono i suoi obiettivi? Chi è e cosa fa ‘sul campo’ o in ambulatorio?
Ci troviamo a Napoli dove Roberto Franzese ci ha accolto nel suo Centro Ryakos concedendoci (oltre ad una squisita pausa caffè) un’intervista per rispondere ad alcune importanti domande.
Tutte queste domande convergono in un’unica direzione: capire quali trattamenti offre allo sportivo prima, durante e dopo una gara o una sessione di allenamento.
Il ruolo del Fisioterapista Sportivo spiegato da Roberto Franzese
Abbiamo scelto di intervistare Roberto Franzese per più di un motivo. E’ un Massofisioterapista con esperienza ultradecennale, un profondo conoscitore della terapia del dolore e manuale osteopatica strutturale. E’ specializzato in Human Tecar, trattamento delle sindromi miofasciali dolorose, Laser Yag, Onde d’Urto Stortz, Kinesio Taping, Biometria digitalizzata, Rieducazione Posturale Globale metodo Mezieres.
Ha messo ‘in campo’ la sua preparazione anche come Fisioterapista Sportivo attraverso varie esperienze: massaggiatore per i Mondiali di Hockey In Line 2011 e per i Campionati Italiani di Pattinaggio Artistico 2012 (entrambi presso il Palaghiaccio Bolino di Roccaraso). Per due anni ha supportato la squadra di calcio Neapolis (serie D e C2) e continua, tuttora, a seguire calciatori professionisti.
Quattro anni fa, è stato lo sponsor ufficiale della Maratona di Napoli e della Corsa da 10 km Park to Park.
Al primo impatto, dall’alto del suo metro e 85 cm di altezza e col suo fisico imponente, sembrerebbe lui stesso un atleta.
Iniziamo subito l’intervista, prima che ci sfugga di mano…
Dovendo trattare l’atleta professionista o lo sportivo dilettante, uno specialista di Fisioterapia Sportiva cosa deve essere in grado di fare?
Una terapia adeguata viene prescritta soltanto dopo aver eseguito una diagnosi accurata. Quindi, il primo step è visitare l’atleta per, poi, seguirlo in tutte le possibili fasi: cura di una lesione, riabilitazione e recupero dopo infortuni o interventi chirurgici, ripristino della funzionalità muscolare e articolare, recupero del gesto, prevenzione degli infortuni, miglioramento della performance.
Nessun fisioterapista sportivo qualificato si limita a curare i sintomi dolorosi ma punta ad identificare le cause della patologia, eventuali errori nei programmi di training allo scopo di correggere i movimenti scorretti. Non è un semplice massaggiatore ma una vera e propria guida in toto per lo sportivo. Segue l’atleta prima, durante e dopo le gare e gli allenamenti, in fase di preparazione e di recupero.
Deve conoscere e saper gestire tutte le patologie sportive per consigliare terapie mirate in caso di infortunio. E’ questa la parte più difficile? Passare da una disciplina sportiva all’altra per rispondere ad esigenze atletiche diverse?
Il Fisioterapista Sportivo non lavora soltanto nel calcio o nel basket. Segue tutte le principali discipline sportive (sci, tennis, danza, pallavolo, ecc.). Essendo preparato e qualificato, non ha difficoltà a passare da uno sport all’altro e, avendo acquisito una certa esperienza, sa riconoscere i traumatismi ed il tipo di intervento richiesto che può variare molto da uno sport all’altro.
Lavora principalmente da solo?
Nelle fasi di prevenzione e recupero, lavora insieme ad altri professionisti. Tra questi, il medico ortopedico, il cardiologo, l’osteopata, il posturologo. I trattamenti si eseguono nel rispetto rigoroso dei tempi di recupero fisiologici dei tessuti per favorire ed ottimizzare il ritorno all’attività sportiva.
Può spiegare ad un ragazzo che vorrebbe intraprendere questo percorso, come si diventa Fisioterapista dello Sport?
Per diventare Fisioterapista dello Sport, bisogna conseguire una Laurea triennale in Fisioterapia e frequentare un Master per la specializzazione in ambito sportivo. Ma gli esami non finiscono mai ed è importante seguire costantemente corsi di aggiornamento, fare esperienza, ottenere certificazioni sportive.
Per l’atleta, il Fisioterapista Sportivo è uno specialista della riabilitazione e preparazione sportiva o qualcosa di più?
Principalmente, è una figura indispensabile nella preparazione atletica, nel recupero e nella riabilitazione in caso di infortunio e anche qualcosa di più. Rappresenta non solo una guida ma anche uno psicologo con cui instaurare un dialogo motivazionale. Ecco perché, insieme alle terapie fisiche, strumentali e manuali che offre, oggi è una figura indispensabile per gli atleti professionisti e le società sportive.
Nello sport il rischio infortuni è aumentato rispetto al passato. Come lo spiega?
Il rischio di infortuni muscolari e articolari (e di recidive) è aumentato perché l’atleta è soggetto a gare ed allenamenti sempre più duri. Vuole la performance perfetta, superare limiti, si trova costantemente sotto sforzo. Stress e tecniche di allenamento inadeguate fanno il resto.
Anche qui interviene il Fisioterapista che dovrà ‘educare’ l’atleta a prevenire gli infortuni quanto più possibile.
Quando uno sportivo da lei trattato le chiede come prevenire gli infortuni, cosa risponde?
Prevenire infortuni ed evitare ricadute è uno dei compiti più importanti del Fisioterapista Sportivo.
Dopo aver risolto dolore e infiammazione ed aver recuperato la normale funzionalità articolare e muscolare, sarà possibile passare ad un percorso di prevenzione molto importante per evitare infortuni e recidive traumatiche. Consiste nel ristabilire l’equilibrio muscolare e posturale educando lo sportivo a non superare i suoi limiti.
In questa fase, il Fisioterapista interviene attraverso valutazioni accurate, test, esame Baropodometrico, metodo Mezieres per la Rieducazione Posturale Globale (il recupero della postura dell’intera colonna vertebrale) e ripristino della propriocezione. E’ un lavoro importantissimo, un percorso da pianificare su misura, secondo un programma personalizzato per ogni singolo paziente. Il ripristino dell’equilibrio posturale e propriocettivo sono fondamentali nella prevenzione degli infortuni.
Quali sono gli infortuni più frequenti che colpiscono gli sportivi?
Quelli che si verificano più di frequente sono, più o meno, una decina. Infiammazioni muscolari dovute a traumi, lesioni al menisco, contusioni, distorsioni, fratture, lesioni muscolari, lesioni dei legamenti e dei tendini, lombalgie, lussazioni, sindrome da conflitto subacromiale.
A cavallo tra gli anni ’80 e ’90, il Fisioterapista Sportivo era considerato alla stregua di un semplice massaggiatore. Oggi, è uno specialista che si avvale di molti strumenti terapeutici che vanno oltre il massaggio. Quali trattamenti offre?
Il semplice massaggio di una volta oggi è stato sostituito da una serie di terapie manuali molto importanti che vanno eseguite per rendere più efficaci le terapie strumentali d’avanguardia. Prima, però, è necessario risolvere il dolore e l’infiammazione, la fase acuta, attraverso sedute di Human Tecar, Laser Yag, Onde d’Urto, Ultrasuoni, Magnetoterapia, Ionoforesi, TENS, elettrostimolazione muscolare.
Lo specialista sceglierà tra queste terapie strumentali in base alle problematiche ed esigenze del paziente solo dopo un’accurata diagnosi e valutazione.
Nel nostro Centro Ryakos, offriamo una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale attraverso una serie completa di test per avere un quadro chiaro delle condizioni del paziente. In seguito, sarà possibile programmare un percorso terapeutico personalizzato.
Una volta risolti dolore e infiammazione, che genere di terapie manuali esegue?
Nella seconda fase, le terapie manuali serviranno a restituire mobilità e funzionalità articolare e muscolare. Massoterapia, terapia manuale eseguita dall’Osteopata, Chinesiterapia, Linfodrenaggio, Manipolazione miofasciale dei trigger point e Kinesio Taping (bendaggio elastocompressivo) sono i trattamenti più efficaci in questo senso.
Altrettanto importanti sono gli esercizi terapeutici, eccentrici, di stretching (allungamento), di rinforzo e propriocettivi per recuperare ulteriormente la mobilità rinforzando, allo stesso tempo, la muscolatura. Tutti questi esercizi non si improvvisano ma devono essere eseguiti su indicazione del fisioterapista: se svolti in modo scorretto, non si ottengono risultati concreti.
Ora è tutto più chiaro. Grazie per la grande disponibilità e cortesia, dott. Roberto Franzese!
Grazie a voi. Vi saluto con una celebre frase di Albert Einstein: “La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti” con un’aggiunta: “Per muoverti come si deve, devi recuperare il corretto equilibrio”