Il professor Testa che a Cefalù è diventato negli anni uno studioso e custode di alcune tradizioni della città, ci spiega il significato di questa Solenne data.
Una giornata del ringraziamento a Cefalù per il 5 febbraio. Perchè?
La data del 5 febbraio si lega ad un avvenimento storico che ha lasciato un segno profondo nella memoria delle popolazioni della Calabria e della Sicilia : il terremoto del 1783. Fra il febbraio e il marzo di questo anno, una lunga e devastante sequenza sismica costituita da cinque forti terremoti susseguitisi nel giro di soli sessanta giorni, rappresentò una fase epocale per la vita economica, sociale e culturale della Calabria e della Sicilia.
Il 5 febbraio 1783 iniziò la sequenza di scosse, protrattasi poi per più di tre anni, che presentò cinque picchi massimi di attività: 5 febbraio, 6 febbraio, 7 febbraio, 1 marzo e 28 marzo con scosse catastrofiche dell’XI grado della scala Mercalli. La crisi sismica durò quasi 3 anni con varie centinaia di scosse ‘minori’ (alcune delle quali ancora del IX grado ). Fu senza dubbio uno dei terremoti più catastrofici che abbiano mai colpito il nostro Paese : centinaia furono i paesi completamente distrutti. Le notizie, anche a quel tempo, correvano e riportavano la terribile drammaticità di quei terremoti. Furono giorni di ansiosa paura in tutta la Sicilia. Ogni città, ogni paese temeva che da un momento all’altro il distruttivo terremoto potesse arrivare anche nel proprio territorio. Cefalù invocò la protezione del SS. Salvatore.
E Cefalù, da ben 234 anni, al suono delle campane della Cattedrale, in tale data ringrazia il SS. Salvatore.
Perchè occorre custodire le tradizioni?
Ritengo che dobbiamo sempre più custodire la nostra memoria, avere cura delle nostre tradizioni e valorizzarle. Senza la memoria del nostro passato si perde la nostra identità e questo non deve avvenire. Siamo un popolo che ha tante bellezze che devono certamente essere valorizzate, ma non dimentichiamo la nostra cultura, la nostra fede e i nostri valori più belli e più alti. Mi ha colpito la frase di un padre “ Io ricordo come era la festa del 2 luglio del SS.mo Salvatore, ma mio figlio no”. Ci faccia riflettere questa frase, continuiamo con amore le nostre tradizioni più belle, sicuri che il Signore sarà ancora oggi Salvatore per questa Città. Vorrei ringraziare di vero cuore quanti collaborano per coltivare la devozione al SS. Salvatore: tutta la comunità della Parrocchia del SS. Salvatore alla Torre con il parroco padre Pasquale Pagliuso e tutti gli altri Giuseppini che con grande amore ci seguono. Inoltre Francesco Gugliuzza, Alessio Messina, Giampaolo Lima, che con grande amore e passione curano il Tempietto e la festa. A tutti loro va il mio ringraziamento ma sopratutto ai tanti devoti del SS.mo Salvatore che ci seguono nelle nostre iniziative e ci spronano ad andare avanti. Grazie a tutti.