Geosito Sant’Otiero in 3D. Un modo innovativo per visitare il Parco delle Madonie

Metti assieme delle belle immagini, un testo descrittivo ed un visore 3D e trasforma il tutto in un racconto virtuale. Se a questi unisci un poco di immaginazione, lo stupore che ne deriva è davvero tanto. Ed è stato così, ieri, alla presenza di pubblico e di bambini della V elementare dell’istituto comprensivo di Petralia Sottana, che
la visita al museo civico Collisani, si è trasformata in un cammino virtuale al geosito di sant’Otiero, percorrendo sentieri e osservando “muovendosi ” in base alla sequenza di immagini, l’ambiente ed il paesaggio, grazie alla tecnologia dei visori messi a disposizione dell’Ente Parco delle Madonie e dal Club Rotary Palermo Parco delle Madonie.
Ognuno, dice il Commissario straordinario Salvatore Caltagirone, avrà da oggi, la possibilità di visitare il geosito, anche rimanendo all’interno di questo spazio museale, e questo, sarà un modo che ci consentirà di fare più geoturismo.
È importante, continua, preservare il patrimonio geologico al pari di qualsiasi altra ricchezza presente in natura.
Lo scopo è quello di testimoniare, raccontare e far conoscere la vita delle rocce e le loro unioni con altri organismi, come fossero dei corpi con anima, senza mai alcun distacco, ma solo un’amore eterno.
Ogni geosito, è una risorsa scientifica, paesaggistica, culturale e turistica, conclude, ancorché si tratti
di un bene naturale non rinnovabile e quindi una ricchezza da custodire.
Un ringraziamento alle forze dell’ordine per la sinergica azione di tutela dell’ambiente e del paesaggio che svolgono sul territorio.
Il punto di fruizione è stato ubicato nella sezione geologica Geopark G. Torre ed il progetto é stato curato dai geologi Alessandro e Fabio Torre, oltre che dal tecnico informatico Antonino Gaudesi della società DELISA.
Per il vice presidente dell’ordine Regionale dei Geologi di Sicilia Mario Leta, l’evento in sé, afferma, oltre che essere un’importante iniziativa territoriale, riesce a coniugare conoscenza e divulgazione di un sapere che non può rimanere circoscritto solo all’ambiente, ma deve travalicare oltre i suoi confini naturali per arrivare imperante, laddove opera la fantasia umana, perché é attraverso le sensazioni emotive che si producono nel soggetto che osserva, che si crea lo sguardo di incanto e la voglia di scoprire i tanti “perché “.
Ed in questo ambito, la geologia racconta il nostro passato. Per questo ogni elemento geologico va conservato, per essere la fonte di studi scientifici e di ricerca. In questi casi, si tratta
di architetture naturali, che per la loro singolarità nel contesto paesaggistico, testimoniano i processi che hanno formato e modellato il nostro pianeta.
La Commissione Regionale dell’=rdine dei Geologi sulle Madonie, assicura, si impegna con l’Ente patco delle Madonie, a promuovere azioni sul territorio legate alla prevenzione su rischi naturali e allo stesso tempo, diviene garante della divulgazione scientifica di valenze geologiche di significativa importanza.
L’applicazione tecnologica digitale per la valorizzazione e gestione innovativa delle risorse culturali museali è stata finanziata dall’ente Parco delle Madonie e realizzata dalla società DELISA e dall’associazione Haliotis.
Tra i presenti , oltre il pubblico, Mario Leta vice presidente dellordine regionale dei geologi, il commissario straordinario Salvatore Caltagirone, lo staff geopark ( S. Carollo, P. Bonomo, S. La Spada, R. Militi, F.Gennaro, C. Casserà), il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Neglia, il capitano dei carabinieri di Petralia Sottana Daniele Nardone, l’ispettore superiore del corpo forestale regione siciliana Giacomo Balascia e Il presidente del CAI sezione Petralia Sottana Filippa Spitale.
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