Il vincitore morale del Canada, Sebastian Vettel


È una macchina rossa a tagliare per prima il traguardo del Gran Premio del Canada. La Ferrari di Sebastian Vettel, autore di un weekend quasi perfetto, che avrebbe meritato sicuramente un miglior epilogo. Sebastian aveva centrato una pole bellissima, sfruttando tutto il motore Ferrari e mettendoci tanto del suo talento per battere l’arcirivale Lewis Hamilton.

La gara parte, Vettel scatta benissimo con Lewis che insegue. Pit stop perfetto della Ferrari, che guadagna quattro secondi di vantaggio dall’inglese. La Mercedes, però, ne ha di più e si vede. In pochi giri Hamilton riesce a farsi nuovamente sotto, iniziando a pressare da vicino Vettel. Sembrerebbero le premesse di un duello di quelli a cui ci hanno abituato questi due campioni, un duello in pista senza esclusione di colpi. Uno scontro che, almeno potenzialmente, avrebbe potuto segnare un capitolo importante e memorabile di questo sport.

Il colpo di scena

Si arriva però al giro 48 e Vettel, sotto pressione e con un mezzo tirato al limite per cercare di resistere all’arrembante Mercedes, perde il controllo della sua Ferrari. Riesce a non girarsi, va sull’erba tagliando la chicane delle curve 3 e 4, sporca le gomme e rientrando ad alta velocità è costretto ad un’ulteriore correzione per non perdere il mezzo. Proprio in quel momento stava cercando di passare all’esterno Hamilton, costretto a mollare il gas per evitare il tedesco. Vettel viene messo sotto investigazione e dopo molto (molto) tempo arriva la decisione degli steward: +5 secondi di penalità per il pilota Ferrari, che subito si lamenta in team radio, sostenendo di non aver avuto altre possibilità se non quella di cercare di governare la macchina. Il pilota afferma: “Stanno cercando di rubarci la gara!”

L’arrivo e le proteste

Hamilton non molla, perché vuole vincerla sul campo. Non può però prendersi troppi rischi e quindi porta la sua Mercedes sana e salva fino al traguardo, dietro ad un Sebastian Vettel che pur essendo arrivato primo non ha niente per cui esultare.

Hamilton e Leclerc portano le loro auto nel parco chiuso, mentre Vettel stoppa immediatamente la sua auto e va in direzione gara. Tornato poi sui suoi passi, è protagonista di un simpaticissimo siparietto: toglie il cartello con il numero “uno” dalla piazzola di Hamilton e lo scambia con il “due” della piazzola riservata alla sua auto, tra gli applausi del pubblico. Proprio questo “dispetto” costerà a Vettel un’altra penalità: due punti sulla Superlicenza. Sul podio, Hamilton invita il rivale a condividere il gradino più alto del podio, mentre i tifosi lo fischiano. Sarà proprio Vettel a difendere l’inglese dai fischi, facendo notare che non è colpa sua se questa Formula 1 sta diventando sempre più noiosa e monotona a causa di un regolamento che non incentiva la lotta in pista e che non permette la lotta dura e cruda senza esclusione di colpi, come un tempo. Il tedesco aggiunge di chiedere al pubblico canadese cosa ne pensa della gara e se è contento del risultato finale. Poi si defila rapidamente. È lui il vero vincitore del Canada.

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