Si è concluso giorno 7 giugno 2019 il progetto “Cittadini si diventa” del “Del Duca – Bianca Amato” di Cefalù, con la consegna, nell’Aula Magna “Girolamo Coco” del plesso Liceo Artistico, al Capitano dott. Leonardo Bricca, comandante della Compagnia dei Carabinieri, alla presenza del Maresciallo Ragusa della Stazione CC di Cefalù, di opere realizzate nel corso dell’anno scolastico, durante le attività didattiche di Discipline plastiche e scultoree. Le opere, con diverse tecniche artistiche, interpretano i simboli fondamentali dell’Arma dei Carabinieri. Le classi seconde del Liceo Artistico, seguendo le indicazioni e gli insegnamenti del prof. Nicolò Agliolo Gallitto, che con passione ha dato il suo fattivo contributo, hanno realizzato lo stemma araldico (che dovrà essere completato con la corona turrita il prossimo anno scolastico) e la granata con fiamma. Assente alla cerimonia di consegna il Maresciallo Francesco Pagana, Comandante della Stazione CC di Cefalù, che è necessario ringraziare in quanto fondamentale referente per l’organizzazione di tutti gli incontri avvenuti a scuola e delle visite degli studenti presso il Comando di Cefalù.
Come ha sottolineato il Dirigente Scolastico, Dott. Francesco Di Majo, il progetto ha ottenuto il finanziamento dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, e ciò ha consentito la realizzazione di tante attività di educazione alla cittadinanza e, per il plesso Artistico, la possibilità di esprimere le competenze artistiche sulla base di un attento studio di simboli e significati. Il progetto “Cittadini si diventa” ha puntato sullo sviluppo e sul potenziamento dello spirito di cittadinanza, attraverso la partecipazione attiva e la consapevolezza che ogni piccolo gesto quotidiano può essere importante nella lotta contro la criminalità mafiosa e ogni forma di corruzione. Le attività hanno privilegiato le esperienze per classi parallele, con la creazione di veri e propri percorsi interni al progetto.
Molti studenti hanno avuto l’occasione di conoscere il funzionamento del Commissariato di Polizia e del Comando dei Carabinieri e del gruppo cinofilo, con l’obiettivo di far vivere l’incontro con le forze dell’ordine come opportunità di conoscenza di chi tutela la nostra sicurezza, sgombrando il campo da falsi timori o pregiudizi. Coinvolgente è stato il percorso con l’Associazione Libera, con la possibilità di partecipare, dopo un interessante incontro a scuola con Fabiola Giacone che ne ha presentato l’attività e gli scopi, alla manifestazione di Palermo per la XXIV Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, voluta dall’Associazione di Promozione Sociale Libera Palermo, in concomitanza con la manifestazione di Padova nata dalla collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Associazione Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Oltre 10.000 studenti hanno aderito al corteo di Palermo in un clima di allegro impegno, con quel senso di partecipazione che è alla base della democrazia e dell’essere cittadini. Si tratta di esperienze importanti, fatte di colorata condivisione, che lasciano il segno nei giovani, opportunamente preparati e guidati dai docenti. Non sarà possibile dimenticare il lungo elenco delle vittime delle mafie, la presenza dei familiari e la loro testimonianza, il collegamento in diretta con la Piazza di Padova, da cui è stato possibile ascoltare tutti insieme il messaggio del Presidente della Repubblica, letto dal Prefetto di Padova, e l’intenso messaggio di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, rivolto soprattutto ai giovani.
In due diverse giornate, si sono realizzate visite al CEA (Centro di Educazione Ambientale) di Serra Guarneri, gestito dall’Associazione Palma Nana, con due esperte guide ambientali che hanno condotto gli alunni in un percorso di educazione naturalistica e turismo sostenibile. Sempre di più oggi risulta necessario sviluppare una cittadinanza attiva che ponga una particolare attenzione ai problemi legati all’ambiente e che conduca ad una rimodulazione dei comportamenti di ciascuno nella vita quotidiana, attraverso sentieri di conoscenza che spingano verso un’armoniosa relazione con la natura. Pur con la consapevolezza che la soluzione dei grandi problemi del nostro pianeta richiedano sforzi e impegni dei governi di tutto il mondo, è importante che ciascuno di noi dia il proprio contributo, imparando a rispettare l’ambiente, modificando abitudini spesso consolidate e ripensando ad un turismo sostenibile, volto ad esperienze lontane dalle consuete scelte massificanti e volti al recupero dell’intimo rapporto con la natura e in sintonia con i suoi ritmi.
Inoltre, in un momento in cui si sottolinea la necessità di reintrodurre l’insegnamento dell’Educazione Civica a scuola, costituiscono sicuramente base solida di formazione e di educazione alla cittadinanza attiva gli spettacoli del teatro dell’Opera dei Pupi (riconosciuta dall’Unesco come patrimonio orale e immateriale dell’umanità) i quali, unendo la tradizione marionettistica siciliana all’impegno civile, rappresentano la storia di siciliani straordinari che si sono impegnati nella lotta alla mafia, rimanendone purtroppo vittime. Nell’ambito del ciclo dei pupi antimafia ideato da Angelo Sicilia, è stato scelto lo spettacolo dedicato a don Pino Puglisi: si tratta di un’opera intensa, capace di trasmettere la passione civile del suo ideatore, Angelo Sicilia appunto, che, nel presentarla, coinvolge gli studenti in un vibrante silenzio, denso di partecipazione ed adesione alla storia di don Pino Puglisi, così vicino ai giovani nella sua azione contro la mafia, così pronto a dire no ai mafiosi. Si tratta di una novità, dal momento che tutti siamo abituati a legare l’Opera dei Pupi alle storie cavalleresche; ma questi pupi, svestiti delle armature tradizionali, diventano paladini di un’altra storia, lunga e travagliata, in cui l’eroe è l’uomo che compie il proprio dovere nel ruolo che riveste, con coraggio e onestà, senza sconti e compromessi, con la consapevolezza di mettere a rischio la propria vita e di lasciare, soprattutto ai giovani, una storia da completare in cui “se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto”.
Di particolare impatto emotivo per gli alunni è stato il percorso dedicato alla figura di Rita Atria. I ragazzi hanno condotto ricerche e approfondimenti sulla testimone di giustizia di Partanna che trovò in Paolo Borsellino il punto di riferimento fondamentale, in un rapporto di stima e affetto, pur nel dolore della scoperta del vero volto del padre e del fratello tanto amati. Dopo una settimana dalla strage di Via D’Amelio in cui persero la vita il magistrato e gli uomini della scorta, Rita Atria si uccise, lanciandosi dal settimo piano dell’appartamento di Roma dove viveva in regime di protezione. Gli alunni, partendo da personali ricerche e dal confronto in classe, sono giunti già informati sulla vicenda della giovane testimone di giustizia al Teatro delle Balate di Palermo, dove hanno assistito allo spettacolo In viaggio con Rita Atria e Stefania Noce, diretto e interpretato dalla bravissima attrice palermitana Stefania Mulè, fondatrice dell’Associazione culturale ImmaginARTE. Lo spettacolo, sintesi di più linguaggi artistici (testi, musica, canto, immagini) coinvolge gli spettatori in un viaggio attraverso le storie di due giovani donne, strappate alla vita giovanissime: Stefania Noce, amante della scrittura, dell’impegno e della politica, a soli 24 anni, per mano del suo ex fidanzato, Rita Atria, a soli diciassette anni, suicida, ma in realtà uccisa dalla solitudine in cui si era ritrovata dopo la morte di Paolo Borsellino, quel magistrato affettuoso che la chiamava picciridda e Rituzza e dava sicurezza ad una ragazza rinnegata dalla madre, abbandonata dal fidanzato, additata come traditrice nell’ambiente di provenienza e per questo a rischio di vita, ritrovatasi in un appartamento estraneo, costretta a nascondersi dietro false identità, in una percezione di abbandono e isolamento. Gli alunni hanno poi visto il film La siciliana ribelle, di Marco Amenta, riflettendo anche sul linguaggio cinematografico che ha modificato parte della storia di Rita Atria, comparando aspetti della biografia della giovane e vicende narrate nel film. Conoscere una storia attraverso più linguaggi costituisce occasione per riflettere sulle molteplici possibilità di narrazione, e di narrazione autentica e appassionata si è nutrito l’incontro con Nadia Furnari, fondatrice dell’Associazione Antimafia Rita Atria che ha presieduto per ben diciassette anni, e Stefania Mulè, in rappresentanza dell’Associazione culturale ImmaginARTE. Un incontro intenso in cui la vicenda di Rita Atria è diventata occasione di attualizzazione di situazioni e stati d’animo, di storie ed emozioni, di cronaca e ricerca di valori, di conoscenza e passione, secondo un filo che possa condurre i giovani a sentire la necessità di una attiva partecipazione alla vita sociale, di superare il senso di solitudine nell’impegno per l’altro, di dare alla vita degli altri lo stesso valore che di dà alla propria e, soprattutto, di tenere sempre presente che non basta semplicemente fare memoria, perché è necessario fare memoria attiva.
A questi percorsi, si sono aggiunti diversi importanti incontri, come quello con Daniele Marannano, fondatore di Addiopizzo, insignito dal Presidente della Repubblica Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, su tematiche relative al consumo critico; con l’assessore all’Urbanistica, arch. Tania Culotta, sul tema Progettazione in aree protette e legalità; con l’ANPI, su tematiche relative alla Costituzione italiana; con la Guardia di Finanza, sulla legalità tributaria; con il consulente del lavoro, prof. Francesco Catanzaro, sugli aspetti giuridici ed economici del lavoro. La scuola ha anche partecipato alla manifestazione organizzata dall’Amministrazione Comunale “Capaci di dire no alla mafia”.
Poiché il progetto “Cittadini si diventa” è ormai una costante dell’istituzione scolastica I.I.S.S. “Del Duca – Bianca Amato”, alcune attività attraversano più anni scolastici: quest’anno ha avuto luogo la benedizione della Scultura raffigurante Santa Barbara, realizzata dal prof. Agliolo Gallitto e dai suoi alunni durante le lezioni di Discipline plastiche e scultoree: consegnata alla fine dello scorso anno scolastico ad una rappresentanza dei Vigili del Fuoco, contestualmente al completamento dello stemma araldico della Polizia di Stato (oggi visibile all’ingresso del Commissariato di Cefalù), la scultura è stata benedetta durante la cerimonia religiosa officiata da Don Domenico, parroco della chiesa di Sant’Agata V.M., coadiuvato dal Diacono Giuseppe Rinaudo, nella sede dei Vigili del Fuoco di Cefalù, alla presenza del Capo Distaccamento Francesco Di Figlia e di tutti i vigili in servizio e di altri intervenuti numerosi alla celebrazione.
Inoltre, a fine anno, è stata conclusa l’attività relativa allo stemma in ferro del Nucleo Tutela patrimonio Culturale, realizzato nell’arco di un triennio, a cura dei professori Carlo Arcidiacono ed Emilio Triolo, nell’ambito delle ore di potenziamento del laboratorio Design dei Metalli: lo stesso sarà consegnato al Comando Provinciale della sede di Palermo all’inizio del prossimo anno scolastico.
Infine, ponendo le premesse per la prosecuzione del progetto nei prossimi anni, grazie al finanziamento dell’Assessorato Regionale dell’istruzione e della Formazione professionale, è stato possibile acquistare anche libri sul tema della cittadinanza per le biblioteche dell’Istituzione scolastica.
Un grazie particolare ai colleghi dell’I.I.S.S. “Del Duca – Bianca Amato” che con la loro collaborazione hanno reso possibile la realizzazione del progetto.
La referente del progetto
Rosalba Gallà