Il futuro di Cefalù: una località turistica o un paese di provincia?

Da quattordici anni siamo voce di chi non ha voce. Fin dal 6 agosto del 2002, quando abbiamo iniziato a scrivere questo giornale, offriamo informazione con lo spirito di chi sa bene che il giornale è la voce di chi non ne possiede. Sappiamo bene di avere scelto una missione difficile. Per un giornale, infatti, è molto più facile camminare con i padroni della terra. Quando si è voce del padrone, infatti, non ci sono problemi da risolvere. In questo caso basta solo attendere i suoi dispacci per far credere all’opinione pubblica che tutto va bene e che non ci sono problemi da risolvere.

Quando si sceglie di essere voce di chi non ha voce, invece, informare diventa difficile perchè bisogna raccontare la verità.

Oggi ai cefaludesi è difficile raccontare una tragica verità: Cefalù naviga nell’oro ma i suoi abitanti sono costretti a vivere in povertà. Anzichè valorizzare i tanti beni della città e i tanti talenti che vi abitano, infatti, si preferisce tenere nel degrado culturale, sociale e politico un’intera comunità. Anzichè sviluppare l’economia del turismo, facendo spazio a persone competenti, si preferisce andare avanti con il clientelismo politico del sottosviluppo.

Perchè anzichè fare di Cefalù una straordinaria località turistica, con servizi e infrastrutture, si va avanti con i problemi si sempre: traffico, parcheggi, lungomare, porto, centro storico, piano regolatore, acqua potabile, caro prezzi, disoccupazione?

La risposta è una sola: la città non cambierà fino a quando se ne affronteranno i suoi problemi come si risolvono in un piccolo paese di provincia, fino a quando si faranno scelte paesane, fino a quando si ragionerà con le categorie del provincialismo.

Solo quando fra le mura della città di Ruggero si comincerà a pensare come si ragiona in una località turistica tutto cambierà. Solo allora, infatti, si apriranno le porte allo sviluppo, alla sana economia e gli investimenti imprenditoriali. Solo allora si farà progettazione e si trasformerà Cefalù in una città che fa davvero spazio al futuro. Solo allora si potranno valorizzare la Rocca, il centro storico, il porto, il lungomare, il museo e tutti i beni naturali ed artistici che possiede Cefalù. Solo allora saranno valorizzati i tanti talenti che abitano in città e che oggi vengono sistematicamente mortificati.

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